di Katia Moro

Via Camillo Rosalba, tra gru e natura la splendida ma inutilizzata Villa Costantino
BARI – Una splendida villa bianca e rosa dell’800, in ottimo stato ma chiusa e inutilizzata da anni. Parliamo di Villa Costantino, edificio che si erge all’inizio di via Camillo Rosalba, sulla destra della strada, in una zona di Bari fino a pochi anni fa caratterizzata da silenzio e pace (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nascosta da un alto cancello e da imponenti alberi, è introdotta da un viale che sfocia in una scenografica scalinata cinta dall’elegante balaustra in pietra bianca che spicca sulle vivaci mura rosa. Balaustra a colonnine che ritorna poi sul terrazzino, sormontato da un avancorpo ottagonale sul quale svetta un torrino belvedere, tipico delle costruzioni liberty di quell’epoca, come già visto con le ville di corso Alcide de Gasperi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un gioiello voluto dall’imprenditore barese Giovanni Costantino che ne fece nella seconda metà dell’800 un luogo di villeggiatura estiva, in una zona all’epoca immersa nella campagna che solo cento anni dopo diventò parte del rione Poggiofranco.  L’edificio è appartenuto alla famiglia fino al 1987, anno in cui gli eredi hanno deciso di venderla a una ditta di costruzioni. Da allora la struttura non è più stata abitata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Io vivo qui dal 1992 - ci racconta Lorenzo, che abita una delle basse case che costeggiano la nobile dimora - e già allora Villa Costantino era chiusa, anche se perlomeno veniva utilizzata per grandi eventi, una volta anche come set cinematografico. Ora è un bel po’ di anni che qui non ci entra nessuno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La ditta voleva trasformare la residenza in una casa di riposo per anziani ma il progetto è stato interrotto per problemi relativi alla società complicati dal vincolo di notevole interesse storico-artistico dichiarato dalla Soprintendenza. «Sta di fatto che da circa un decennio è tutto bloccato – sottolinea Lorenzo -. Ci sono solo gru e impalcature ma i lavori non proseguono e mi chiedo se proseguiranno mai. Aver visto morire quel giardino meraviglioso è stato un vero dolore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’uomo si riferisce al giardino che animava il retro della villa con aiuole, vialetti e una fitta vegetazione arbustiva: area che però è stata occupata dai “lavori in corso”. Del resto la villa in passato era circondata da più di 9000 metri quadri di rigogliosa vegetazione che annoverava cipressi, pini, oleandri, bambù, cycas e pitosforo. «Tutta questa zona fino a poco tempo fa era dominata da campi coltivati, pecore, cavalli e un’incredibile varietà di uccelli selvatici - continua l’uomo –. Ora non è rimasto quasi nulla, a parte qualche albero d’ulivo, sporadici porcospini e uccelli notturni che nidificano ormai solo sulle metalliche gru».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


In effetti questo angolo di Bari sino agli anni 90 era circondato dalla natura: si trattava di un’area in cui l’edilizia non era ancora arrivata. Poi però è arrivato il prolungamento di via Salvatore Matarrese e la costruzione del complesso residenziale “Noema”, caratterizzato da alti palazzi e ben poco verde. In più c’è un altro cantiere alle spalle della villa: su un terreno confiscato alla mafia l’associazione Agebeo vorrebbe realizzare case per i parenti dei malati di tumore della vicina clinica. Ma anche qui, almeno per ora, ci sono solo inoperose impalcature.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A questa zona si accede tramite una traversa di via Camillo Rosalba che costeggia sulla sinistra villa Costantino e dove si allineano cinque eleganti villette residenziali prospicienti al parcheggio della clinica Anthea e alle cui spalle vi sono basse e piccole casette e una nascosta comunità religiosa: la chiesa del “Regno di Dio” .Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Proseguendo nella circumnavigazione dell’imponente dimora abbandonata ci si imbatte in un ampio spazio di aperta campagna dove non c’è nulla a parte un caseggiato, rosa anch’esso, abitato da due anziane sorelle, la 65enne Rosa e la 71enne Gina. «Questa è la casa di nostro padre e noi abbiamo sempre vissuto qui – racconta Rosa -. Anche noi rimpiangiamo il verde rigoglioso e gli animali selvatici di un tempo, anche se qui continuiamo a vivere serene e lontane dal caos, vorremmo solo non vedere più gru».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Salutiamo le due sorelle e percorriamo la stretta strada privata che si insinua tra l’ospedale oncologico e villa Costantino, delimitata da un grosso cancello in ferro. Cancello che nel pomeriggio viene chiuso, permettendo a questo tranquillo angolo di città di rimanere nascosto al resto di Bari. Almeno per ora.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita



Scritto da

Lascia un commento


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)