di Marco Montrone

Quando i muri parlano: su una casa di Bari resiste una scritta del Ventennio fascista
BARI – I muri di Bari parlano e rivelano inaspettati particolari della storia cittadina. Lo abbiamo visto con la scritta presente nei pressi del Castello con cui gli Alleati vietavano ai militari l’ingresso nella città vecchia o con i segnali disseminati per i quartieri di Bari che indicavano la presenza dei rifugi antiaerei.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Oggi vi mostriamo un’altra storica frase che resiste sulla facciata di una bassa palazzina a due piani in viale Ennio 74/76, la strada che costeggia da una parte il Policlicnico e dall'altra la zona più antica del quartiere Picone, il cosiddetto “Presèp”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La scritta recita: "Quei popoli che un giorno, privi di volontà, si rinchiudono in casa, sono quelli che si avviano alla morte". Si tratta di uno slogan pronunciato da Benito Mussolini durante il Congresso dell’ 8 novembre 1921 nel Teatro Augusteo di Roma, quello che diede vita alla fondazione del Partito nazionale fascista.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In realtà la frase non è leggibile interamente. La parte “popoli che un giorno” è nascosta da un balconcino, così come l’ultima parola, “morte”, è stata coperta da una mano di vernice. Forse si voleva cancellare dalla memoria una parola che purtroppo contraddistinse quel triste Ventennio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica di Gennaro Gargiulo)
 


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Marco Montrone
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