Da Elvis a Einstein: un barese colleziona 3200 cravatte con i volti dei miti
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giovedì 17 luglio 2014
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di Mina Esposito
Come nasce la sua collezione?
Avevo 16 anni quando indossai la mia prima cravatta: era il 1966 e da allora non mi sono più fermato. Per me non si tratta solo di un accessorio. Ogni volta che ne indosso una voglio esternare i miei sentimenti. Quando voglio esprimere il mio stato d’animo o il mio umore, rabbia o felicità, indosso un certo tipo di cravatta. E a volte cerco di lanciare un messaggio attraverso ciò che indosso. Può essere un tema ecologico, culturale, paesaggistico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come ha fatto a procurarsene cosi tante?
Ho avuto la fortuna di viaggiare parecchio, in Italia e all’estero e ogni volta che andavo in un paese nuovo ne compravo una. Me la facevo personalizzare, sceglievo il tessuto, il disegno e le facevo confezionare solo per me, non badando al costo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qual è la più costosa tra quelle che possiede?
Sono le due di Elvis Presley e James Dean: le acquistai nel 1980 e le feci confezionare negli Stati Uniti. Il prezzo pagato però non me lo ricordo, sono passati 34 anni e allora c’erano ancora le lire. Ma comunque posso dire che per me non c’è mai stato un problema di costo: quando individuavo una cravatta che mi piaceva l’acquistavo e ancora oggi è cosi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E le sue che cosa hanno di particolare?
Molte sono dedicate a personaggi famosi: ad Albert Einstein, Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Totò, Batman, a James Dean e Elvis Presley.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E che cosa rappresentano questi miti per lei?
Rappresentano le regole del gioco o della vita in generale, ci tengo così tanto che le indosso solo in determinate momenti. Per esempio mi è capitata un’occasione tempo fa proprio nella mia caffetteria: Francesca Pascale (la compagna di Berlusconi) entrò per bere un caffè, con in braccio il suo cagnolino Dudù. Quando andò via si complimentò per la mia cravatta. L’avevo indossata per lei: aveva il disegno di “Tarzan e le sue donne” e per me quella cravatta rappresentava lei e il suo compagno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ha mai pensato di mostrare la sua collezione in pubblico?
Me l’hanno proposto, ma sono contrario. Rappresentano una parte riservata della mia vita. Come non potrei mai venderle: raccontano esperienze e storie di me, ognuna ha un significato e non mi interessa ricavarne soldi.
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Scritto da
Mina Esposito
Mina Esposito