Matera, Villa Cuscianna: quel misterioso edificio ricoperto di simboli esoterici
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lunedì 11 novembre 2019
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di Giancarlo Liuzzi - foto Valentina Rosati
Per scovarla partiamo proprio da piazza Vittorio Veneto, cuore pulsante della città dei Sassi e saliamo su via Ascanio Persio. Appena svoltato l’angolo riusciamo già a scorgere il muretto rosso e ocra che circonda la villa e le fronde di un fico tra le sbarre dell’inferriata. Avvicinandoci e alzando lo sguardo restiamo colpiti dalle altissime e snelle palme presenti nel suo giardino, che sovrastano in altezza anche i palazzi adiacenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ed eccoci di fronte all’edificio. Si nota subito il suo stato di lungo abbandono, con il muro imbrattato da scritte e la folta e disordinata vegetazione di cycas, piante di fico e sterpaglie incolte che a stento lasciano intravedere il piazzale di accesso alle scale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La villa dall’architettura eclettica con richiami allo stile moresco, presenta una struttura simmetrica ad eccezione delle tue torri laterali di diversa forma. L’ingresso è dato da una scala monumentale inizialmente a doppia rampa e poi a rampa unica che porta a un piccolo pianerottolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Domina la facciata centrale superiore un elemento ad arco ogivale con una vetrata orientaleggiante che svetta in altezza tra due tettoie sporgenti e che si chiude al centro con la decorazione di una spada rivolta verso il cielo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Archi simili ma più piccoli li ritroviamo sulle due torri laterali entrambe dotate di piccolo balconcino. Una di esse presenta a sua volta quattro piccoli torrini agli angoli, l’altra, più semplice, ornata con delle merlature.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sulle due colonne di ingresso troviamo un nome inciso: Leonardo Cuscianna. Si tratta di colui che alla fine dell’800 costruì la villa. Non ci conosce molto della sua vita: sappiamo solo essere nato a Matera nel 1884 e morto a Boston nel 1947, ma pare evidente che fosse interessato al mondo della Massoneria, di cui probabilmente faceva parte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Perché tutto l'edificio riconduce alla dottrina dell’esoterismo e ciò lo si comprende andando a studiare i mille particolari disseminati su facciata, scale e persino sullo stesso cancello di accesso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La ringhiera infatti riporta degli aguzzi decori in ferro che rappresentano il simbolo alchemico della “monade” che in sé racchiude la luna, il sole, gli elementi naturali e il fuoco: le unità fondamentali dell’Essere. Un segno che compare in altri monumenti come la Porta Alchemica di Villa Palombara a Roma.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sulle due colonne è riportato invece il simbolo dell’arsenico: una decorazione di colore rosso formata da una linea con due tondi alle estremità. Si narra che questo elemento chimico, assieme allo zolfo, portasse a uno stato di trance mistica e rivelasse allo Spirito il cammino da intraprendere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Altro particolare che notiamo affacciandoci tra le inferriate, e che ritorna in tutta la struttura, è una stella a otto punte in un cerchio bianco: la notiamo subito sulle balaustre delle scale di accesso vegliate da un attento gatto nero. Stesso dettaglio presente anche sulla vetrata della torre sinistra, dove la stella ci appare a forma di fiore con una croce come stelo: una figura che rimanda a leggendario ordine segreto dei Rosacroce.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dell’ottagono ci parla l’attuale proprietario della villa Nicola Cuscianna, nipote di Leonardo, in un’intervista rilasciata nell’agosto del 2012 al giornalista Carlo Abbatino per la testata SassiLive.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«La figura geometrica – spiega Cuscianna – richiama il significato simbolico del numero otto, collegato alla resurrezione, che ricorre spesso negli impianti occulti dei Templari. Corrisponde al ritmo perfetto dell’armonia e della felicità che derivano dalla riconquista del Paradiso. Anche sul pianerottolo della prima scala è disegnato un quadrato di colore rosso che contiene un ottagono ispirato alla forma di Castel del Monte e quindi a Federico II di Svevia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’edificio è poi pieno zeppo di iscrizioni in latino. Sulla facciata centrale si trova la scritta Donec Erunt Ignes (“Finchè durerà il fuoco”), un’espressione usata dall’autore di testi di alchimia Fulcanelli per indicare il “fuoco segreto”, l’essenza spirituale senza cui non esisterebbe la vita stessa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ai lati ecco due quadrati di pietra che racchiudono cinque file parole: Sator, Arepo, Tenet, Opera, Rotas. «Si chiama il “Quadrato del Sator” – leggiamo sempre nell’intervista -: una misteriosa e antica epigrafe latina presente in forma di quadrato magico. Le lettere formano un palindromo e si possono leggere da sinistra a destra e viceversa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sul lato opposto troviamo lo stesso quadrato interpretato secondo una complessa chiave di lettura kabbalistica ebraica dove ad ogni lettera corrisponde un preciso numero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sulle due porte laterali di ingresso scorgiamo infine due altre frasi ermetiche. Sulla posta sinistra Sub Rosae con una rosa disegnata al centro, un chiaro riferimento ai Templari e ai Rosacroce. Su quella di destra invece Si sedes non is, che letta da sinistra a destra significa “se ti siedi non procedi” e da destra a sinistra “se non ti siedi procedi”. In entrambi i casi rappresenta un invito a perseverare nel proprio obiettivo e nel miglioramento di sé: un’esortazione da sempre cara alla Massoneria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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I commenti
- Margherita Cuscianna - Complimenti, l'articolo è molto interessante corredato da belle foto.
- Maria Rosaria - Perché l'attuale proprietario, non ristruttura la villa e non dà la possibilità di visitarla? È davvero un peccato a livello culturale
- Colasanti Cosimo - Quante volte l'ho ammirata dall'esterno ! Ma perchè non la ristrutturano e la offrono alla curiosità dei turisti ?
- Giuseppe - Tutto giusto e perfetto quanto scritto ma sub rosa dicta velata est è riferita al silenzio né ai rosacrocr né ai templari era riportata una rosa fino agli anni 50 sui confessionali per intendere la segretezza della confessione