di Eva Signorile

San Pietro in Bevagna, quel piccolo e speciale borgo di mare circondato da due fiumi
SAN PIETRO IN BEVAGNA – Sul litorale jonico, tra la provincia di Taranto (a cui appartiene) e quella di Lecce, si trova il piccolo e speciale borgo  di San Pietro in Bevagna, situato a circa 12 km dal comune di Manduria, cui fa capo. Una località meno conosciuta rispetto alle vicine Campomarino o Torre Lapillo, ma che oltre a uno splendido mare e un lungo litorale sabbioso, offre sorprese paesaggistiche che la rendono un caso unico in Puglia. La sua costa è infatti raccolta tra due piccoli fiumi: il Chidro e il Borraco, che l’abbracciano rispettivamente da est e da ovest. (Vedi foto galleria)

La foce del Chidro la si incontra passeggiando lungo l’arenile: si riconosce subito perché il mare qui si fa improvvisamente più freddo. Con i suoi 400 metri di lunghezza questo corso d’acqua si contraddistingue proprio per la bassa temperatura (tra i 5 e i 12 gradi circa), che però non scoraggia i bagnanti: sono in molti infatti tuffarvicisi, nuotando fino allo Jonio. L’acqua gelida è dovuta principalmente alla presenza di sorgenti chiamate “citri”, che sgorgando formano affascinanti giochi di bolle con la sabbia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il torrente è circondato da un fitto canneto che ci impedisce di risalire lungo le sue rive. Individuiamo però un piccolo sentiero che occhieggia tra la vegetazione, lo percorriamo e a sorpresa scopriamo un gruppo di adolescenti in costume da bagno su un ponticello che scavalca il Chidro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il passaggio conduce all’ingresso del cosiddetto ”obbrobrio”: un dissalatore costruito negli anni 80 per volere dell’Acquedotto Pugliese e mai entrato in funzione.  Le sue rovine sovrastano questo piccolo angolo di paradiso,  con i suoi silos e il suo cemento terribilmente vicini al corso d’acqua.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ma la fabbrica rende tutto più avventuroso – ci dicono i ragazzi - e per questo noi veniamo sempre qui a fare il bagno, sin da quando eravamo bambini». E a confermare quanto detto, il primo si lancia nell’acqua sottostante e a turno viene raggiunto da tutti gli altri. Il fiume è trasparente: banchi di grossi pesci si vedono persino dal ponte e un’anatra nuota placida per nulla disturbata dai nuotatori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Mentre ammiriamo il torrente chiediamo come raggiungere la sua sorgente: i giovani ci spiegano che dovremmo scavalcare il cancello pericolante della fabbrica e proseguire lungo un sentiero. Rinunciamo sin da subito all’impresa, anche se ci dispiace. «La sorgente è in un lago più a monte – afferma un 15enne–. Si dice che nelle sue acque ci sia ancora la carcassa di una jeep americana affondata durante la guerra. Qualcuno ogni tanto ci muore lì, per via dei vortici e per l’acqua gelida».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lasciamo così i ragazzi ai loro divertimenti e ci rechiamo dall’altra parte del paese, a ovest,  per andare a visitare l’altro fiume: il Borraco. Lo raggiungiamo che è ormai tramonto, seguendo la strada verso Maruggio. Il torrente scorre nei pressi di una torre di avvistamento che si erge nel silenzio della sterminata campagna.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche in questo caso troviamo un’acqua fredda, anche se rispetto al Chidro il fondale è molto più basso. Le due rive sono orlate da fitti ciuffi di canne che si spingono fino alla vicinissima litoranea. Fra i loro fusti si nascondono diversi animali, lo capiamo dai fruscii e dai frullii che vi si agitano appena proviamo ad avvicinarci.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E mentre il sole cala lentamente raggiungiamo la costa, lì dove il fiume si è scavato un piccolo letto tra due basse ali di sabbia. Al centro della foce poi si è andata a formare una piccolissima isola dove le acque dello Jonio e quelle del Borraco si rincorrono e si abbracciano in un moto perpetuo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A quest’ora la spiaggia è quasi deserta: rimangono solo due ragazzi, sul ciglio di una duna. Se la luna avesse l’acqua forse assomiglierebbe a questo piccolo pezzo di mondo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita



Eva Signorile
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  • nick45 - Un piccolo paese che si riempie d'estate, il comune non ne tiene conto. L'ho frequentato per due anni ( tre anni fa ) ma nulla era cambiato, troppa sporcizia, cataste d'immondizia ovunque con cassonetti stracolmi. Cordiali saluti signora Signorile.
  • Nicoletta russo - Sino stata a san pietro per 5 anni di seguito il posto lo scoperto per caso le sue spiagie sono bellissime e incontaminate ...sopratutto non sono frequentate da gente snoop perchè il posto è semplice e spontaneo le persone del posto sono squisite e l'acqua è cristallina, del fiume che si parla sopra io conosco quello vicino alla torre di controllo e vi assicuro che fare il bagno li non solo è bellissimo ma è terapeutico . Appena è possibile ci ritorno molto volentieri
  • Nicoletta russo - Sino stata a san pietro per 5 anni di seguito il posto lo scoperto per caso le sue spiagie sono bellissime e incontaminate ...sopratutto non sono frequentate da gente snoop perchè il posto è semplice e spontaneo le persone del posto sono squisite e l'acqua è cristallina, del fiume che si parla sopra io conosco quello vicino alla torre di controllo e vi assicuro che fare il bagno li non solo è bellissimo ma è terapeutico . Appena è possibile ci ritorno molto volentieri


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