Film. Flight, si salva solo l'intepretazione di Denzel Washington
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martedì 29 gennaio 2013
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di Enrica Rizzi
Il pilota di linea Whip Whitaker, in una mattina apparentemente come le altre, si ritrova a gestire un atterraggio d'emergenza, manovra che lo eleva a eroe. La sua fama però dura molto poco, poichè ben presto si scopre della dipendenza da alcool e droga di Whip. Così la sua vita cambia e precipita in un vortice che trascina con sè lui e i suoi cari, facendo rimanere il pilota solo ad affrontare interrogatori su interrogatori, che potrebbero provare la sua eroicità tanto quanto la sua colpevolezza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A differenza di "Cast away", film del 2001 in cui focalizzava la sua attenzione sulla tragedia che investiva un uomo con una vita normale che si ritrovava a parlare con un pallone da pallavolo su un isola del Pacifico sulla quale era precipitato il cargo su cui volava, stavolta Zemeckis utilizza ancora un incidente aereo (evitato) per delineare i gravi problemi che le dipendenze possono recare, come la convinzione di poterne uscire e, di conseguenza, la solitudine.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nonostante i primi venti minuti movimentati, il film è però lento e un po' retorico. Si salva l'ottima interpretazione di Denzel Washington, come sempre forte e passionale presenza, senza la quale la pellicola sarebbe stata al di sotto della sufficienza.
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Enrica Rizzi
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