Letto: 5709 volte | Inserita: martedì 7 maggio 2013
| Visitatore: Giorgio
Quale caratteristica deve avere l’attività sportiva per essere definita amatoriale?
Le attività sportive amatoriali sono identificabili come attività motorie, ricreative e di tipo igienico ricreativo, svolte sia individualmente sia in forma collettiva organizzata. Non sono disciplinate da organismi sportivi, non sono occasionalie non rientrano nella tipologia delle attività sportive agonistiche.
Chi deve munirsi del certificato d’idoneità sportiva amatoriale?
Tutti quelli che svolgono attività sportiva amatoriale devono sottoporsi a controlli medici periodici secondo indicazioni precise contenute nel decreto Balduzzi e ricevere una certificazione.
Per chi non sussiste l’obbligo del certificato?
Non sono tenute all’obbligo della certificazione le persone che svolgono attività amatoriale occasionale o saltuaria, chi la svolge in forma autonoma e al di fuori di contesti organizzati, i praticanti di alcune attività con ridotto impegno cardiovascolare, come le bocce (escluse le bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, ginnastica per anziani, “gruppi cammino”, e chi pratica attività ricreative come ballo o giochi da tavolo. A tutte queste persone è comunque raccomandato un controllo medico prima dell’avvio dell’attività.
Esistono differenze per età e genere?
Gli uomini fino a 55 anni e le donne fino ai 65, senza evidenti patologie e fattori di rischio, potranno essere visitati da un qualunque medico abilitato alla professione e il certificato avrà valenza biennale.
I soggetti che riportano almeno due delle seguenti condizioni (età superiore ai 55 anni per gli uomini e ai 65 per le donne, ipertensione arteriosa, elevata pressione arteriosa differenziale nell’anziano, l’essere fumatori, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, glicemia alterata a digiuno o ridotta tolleranza ai carboidrati o diabete di tipo II compensato, obesità addominale, familiarità per patologie cardiovascolari, altri fattori di rischio a giudizio del medico), dovranno invece essere visitati necessariamente da un medico di medicina generale, un pediatra di libera scelta o uno specialista del settore (cardiologo, medico dello sport), che dovranno eseguire un elettrocardiogramma a riposo ed eventualmente altri esami necessari secondo il giudizio clinico. La certificazione è valida per un anno.
Ai soggetti con patologie croniche, per esempio secondarie a diabete o ipertensione arteriosa, sarà vietata l’attività sportiva?
No. Gli aspiranti atleti con patologie croniche conclamate diagnosticate dovranno ricorrere al medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta, al medico dello sport o allo specialista di branca, che eseguirà esami e consulenze specifiche e rilascerà, a proprio giudizio, un certificato annuale o a valenza anche inferiore l’anno. E’ il buon senso e l’esperienza clinica che fa la differenza.
Basta la visita medica o è necessario eseguire esami diagnostici?
In presenza di fattori di rischio cardiovascolare almeno elettrocardiogramma a riposo ed eventualmente altri esami necessari secondo il giudizio clinico. E’ importante l’anamnesi. Non ritengo necessario ripetere esami diagnostici se già eseguiti per altri scopi e in assenza di variazioni dello stato generale.
Una volta ottenuta la certificazione a chi bisogna consegnarla?
Il certificato andrà esibito all’atto d’iscrizione o di avvio delle attività all’incaricato della struttura o del luogo, dove si svolge l’attività.
I bambini e gli studenti che s’iscrivono a corsi sportivi parascolastici devono sottoporsi a visita e ricevere una certificazione?
Gli alunni che svolgono attività fisico-sportive organizzate dalle scuole nell’ambito delle attività parascolastiche, i partecipanti ai giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale e le persone che svolgono attività organizzate dal Coni o da società affiliate alle Federazioni o agli Enti di promozione sportiva che non siano considerati atleti agonisti, devono sottoporsi a un controllo medico annuale compiuto da un medico di medicina generale, un pediatra di libera scelta o uno specialista in cardiologia o medicina dello sport. La visita dovrà prevedere la misurazione della pressione arteriosa e un elettrocardiogramma a riposo. Questa è la procedura corretta per ottenere in questo caso la certificazione.
Quali sono le criticità del decreto?
A mio avviso nessuna. Lo spirito del decreto è mettere in sicurezza la categoria più a rischio nell’ambito sportivo: quella degli atleti amatoriali che spesso si affacciano allo sport dopo anni di sedentarietà e di cattivi stili di vita. Anche così si fa prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari.
Risponde

RICCARDO GUGLIELMI – Medico cardiologo sportivo
Specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare e cardioangiochirurgia, è stato Direttore della Cardiologia Ospedaliera “Luigi Colonna” del Policlinico di Bari e docente di cardiologia presso la Scuola di specializzazione in medicina dello Sport dell’Università di Bari.