di Eva Signorile

Palese, ruspe in azione: il villaggio neolitico rischia di scomparire
BARI - Ne avevamo parlato nel dicembre scorso: i resti di un villaggio neolitico di circa 7-8mila anni fa, scoperto a Palese durante i lavori di scavo per la costruzione di un gruppo di villette, rischiavano di essere cancellati per sempre, per fare spazio a nuove costruzioni. Fra i reperti emersi, c'erano diversi scheletri (almeno nove, di cui uno in posizione supina, rinvenimento piuttosto raro), ceramiche, manufatti (fra i quali una statuina di una dea madre, anch'essa piuttosto rara),  fornaci e pavimentazioni: insomma, una sorta di Pompei del Neolitico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma oggi il rischio di distruzione del villaggio neolitico si è trasformato in certezza: la Soprintendenza per i Beni archeologici, infatti, non ha apposto il vincolo di tutela sul sito, dando così il via libera alla costruzione dei moderni fabbricati. Così da ieri le ruspe hanno cominciato a lavorare e stanno cancellando dal quartiere a nord di Bari i resti del suo nucleo abitativo forse più antico. (Vedi foto galleria)


Ma l'indignazione corre sul web e c'è chi minaccia azioni di protesta per fermare le ruspe, mentre dall'Ecomuseo urbano del Nord barese è partita una lettera destinata alle Istituzioni locali che denuncia la distruzione del sito e chiede chiarezza su una situazione che sta “gettando nello sconcerto” i cittadini.


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