Euro/Dollaro: andamento degli ultimi sei mesi e prospettive per giugno 2025
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venerdì 13 giugno 2025
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di Redazione
Negli ultimi sei mesi, il cambio euro/dollaro ha mostrato un deciso rafforzamento della moneta unica. Dopo aver toccato un minimo a inizio gennaio intorno a quota 1,035, l’euro ha gradualmente recuperato terreno, spinto da una combinazione di fattori macroeconomici e dalle aspettative sui tassi d’interesse. La svolta si è accentuata con l’avvicinarsi della primavera, quando la BCE ha iniziato a segnalare un atteggiamento meno restrittivo rispetto al passato, ma con toni più cauti rispetto alla Federal Reserve. Il cambio eur usd ha superato la soglia di 1,14 nei primi giorni di giugno, un livello che non si vedeva da diversi mesi, consolidando così un trend positivo sostenuto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Differenziale monetario e ruolo delle banche centrali
Da un lato, la Banca Centrale Europea ha effettuato il primo taglio dei tassi del ciclo nel mese di giugno, agendo però con prudenza e sottolineando come i futuri interventi saranno subordinati ai dati macro. Dall’altro, la Federal Reserve ha rallentato le proprie aspettative di taglio, mantenendo alta l’attenzione sull’inflazione americana ancora distante dal target. Questo differenziale di prospettiva tra le due banche centrali ha creato le condizioni ideali per una rivalutazione dell’euro rispetto al dollaro, soprattutto in un contesto globale che privilegia la ricerca di stabilità valutaria nei mercati maturi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Fattori tecnici e volatilità
Nei mesi di aprile e maggio, in particolare, il mercato si è mosso in un range ristretto, oscillando tra 1,08 e 1,12, ma ha poi rotto con decisione questa fascia a inizio giugno. I livelli di resistenza che in precedenza avevano frenato la salita dell’euro sono stati superati, portando l’attenzione degli operatori verso le soglie tecniche successive, in area 1,15. Le dinamiche tecniche sono state accompagnate anche da un rinnovato interesse per l’euro come valuta rifugio relativa, in un periodo in cui le incertezze geopolitiche e commerciali hanno penalizzato brevemente il biglietto verde.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Prospettive per giugno 2025
Con l’avvio dell’estate, il contesto resta favorevole all’euro. Il cambio potrebbe consolidare sopra i livelli attuali se le aspettative su ulteriori tagli della Fed dovessero prendere corpo. Allo stesso tempo, una BCE più attendista potrebbe limitare la spinta verso l’alto, ma difficilmente invertirà il trend. Per il mese di giugno, gli analisti tecnici guardano con attenzione al comportamento del cambio vicino a 1,145: una tenuta di questo livello potrebbe aprire spazio a un’estensione verso 1,16. Viceversa, delusioni sui dati macroeconomici o sorprese da parte della Fed potrebbero riportare il cambio sotto 1,13. In ogni caso, la coppia EUR/USD continua a rappresentare un termometro della fiducia macroeconomica globale e resta al centro delle strategie valutative degli investitori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il primo semestre del 2025 ha mostrato una progressiva rivalutazione dell’euro nei confronti del dollaro, supportata da differenziali di politica monetaria e contesto macroeconomico. A giugno, la possibilità di ulteriori movimenti dipenderà dalla direzione delle banche centrali e dalla tenuta dei dati economici, con il cambio che potrebbe muoversi in un range tra 1,13 e 1,16.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Attualmente, il tasso di cambio si aggira intorno a 1,1423, il che significa che un Euro equivale a circa 1,1423 Dollari americani. Questo valore è influenzato da diversi fattori, tra cui le decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE).
Ruolo della BCE nel cambio Euro-Dollaro
La BCE, in quanto banca centrale dell'Eurozona, ha un impatto significativo sul tasso di cambio EUR/USD attraverso le sue politiche monetarie, in particolare la gestione dei tassi di interesse. Quando la BCE riduce i tassi di interesse, il rendimento degli investimenti in Euro diminuisce, rendendo la valuta meno attraente per gli investitori. Questo può portare a una deprezzamento dell'Euro rispetto al Dollaro. Al contrario, un aumento dei tassi può rafforzare l'Euro, poiché diventa più conveniente detenerlo.
Recentemente, la BCE ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, una decisione motivata dalla necessità di stimolare l'economia in un contesto di bassa inflazione e crescita economica rallentata. Sebbene questo intervento miri a favorire l'attività economica, può anche contribuire a un indebolimento dell'Euro. L'obiettivo principale della BCE è mantenere la stabilità dei prezzi, con un target di inflazione vicino al 2%, e le sue scelte sono attentamente monitorate dai mercati per il loro effetto sul cambio.
Altri strumenti della BCE
Oltre ai tassi di interesse, la BCE può influenzare il cambio Euro-Dollaro attraverso misure come il quantitative easing (acquisto di attività per immettere liquidità nell'economia), che tende a indebolire l'Euro, o la forward guidance, ovvero le comunicazioni sulle intenzioni future di politica monetaria, che possono orientare le aspettative del mercato e, di conseguenza, il tasso di cambio.
Implicazioni pratiche
Le fluttuazioni del tasso EUR/USD hanno effetti concreti:
- Un Euro più debole rende le esportazioni europee più competitive sui mercati internazionali, ma aumenta il costo delle importazioni.
- Un Euro più forte riduce i costi di importazione, ma può penalizzare gli esportatori.
- Per i viaggiatori o gli investitori, un Euro meno forte significa un minore potere d'acquisto negli Stati Uniti.
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