di Comunicato stampa Fp Cgl Bari

Bari, al Policlinico protesta del personale: «Più sicurezza e adeguamento dei contratti»
Le Organizzazioni Sindacali, CGIL, CISL e UIL, comunicano che in data 13 novembre 2020, dinanzi all'ingresso del Policlinico di Bari – Piazza Giulio Cesare 11, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, si terrà un presidio di protesta in forma statica delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, nel pieno rispetto del DPCM 3 novembre u.s., per rivendicare la sicurezza dei lavoratori impegnati nel fronteggiare l'emergenza pandemica, il rinnovo del CCNL ormai scaduto, e un piano straordinario di assunzioni che deve prevedere tra le altre cose la stabilizzazione del personale e la proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato in essere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La protesta segue lo stato di agitazione già proclamato dalle Federazioni Nazionali in data 19 ottobre 2020 in previsione della mobilitazione di tutti i lavoratori pubblici. Non è assolutamente accettabile, in un periodo di emergenza come quello che stiamo vivendo, che i lavoratori debbano lavorare in condizioni di scarsa sicurezza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Molteplici sono le lamentele che ci pervengono dai luoghi di lavoro per la scarsità dei DPI e per l'inosservanza delle procedure di contenimento e contrasto alla diffusione del virus, soprattutto nel comparto sanitario ma non solo. Da tempo stiamo chiedendo, inascoltati, il rispetto dei Protocolli e l'istituzione di tavoli permanenti di confronto sulla sicurezza nelle Aziende e negli Enti pubblici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Forse a qualcuno sfugge che se non mettiamo in sicurezza proprio quei lavoratori che costituiscono la prima linea utile a contrastare la diffusione del covid, presto i cittadini saranno privati dei professionisti necessari a garantire l'erogazione dei servizi sanitari, tanto più che non solo mettiamo a rischio la vita di questi operatori ma anche quella dei loro familiari, già di per sé riprovevole, ma corriamo anche il grave rischi di non poter più assicurare servizi essenziali, come la sanità, la sicurezza, i servizi sociali e tutte le funzioni pubbliche volte a garantire i diritti di cittadinanza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

È bene ricordare che gli obblighi contrattuali non prevedono il martirio per nessuno. Inoltre, è altrettanto indispensabile assicurare i rinnovi contrattuali, perché questo non solo terrebbe alto il morale di questi lavoratori che hanno già pagato una vacanza contrattuale di sei anni tra il 2010 e il 2015, senza trascurare che il rinnovo del CCNL deve essere un diritto per tutti i lavoratori, ma anche perché costituirebbe uno stimolo particolarmente efficace per rilanciare i consumi interni e l'economia del Paese, oltre al fatto che risulterebbe centrale per avviare un processo di innovazione della Pubblica Amministrazione che rilancerebbe il Paese nell'era della digitalizzazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E per questo servono maggiori risorse, in quanto quelle messe a disposizione nella proposta di legge di bilancio sono insufficienti. I lavoratori sono stanchi e demotivati, non si può chiedere loro di essere i protagonisti della sfida per l’innovazione continuandoli a mortificare dal punto di vista salariale oltre che professionale, considerato anche che con i nuovi contratti vanno necessariamente affrontati i nodi che riguardano i percorsi di carriera, rimuovendo i vincoli che attualmente li impediscono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lavoratrici e lavoratori che con spirito di abnegazione stanno affrontando la pandemia in condizioni particolarmente critiche, garantendo servizi essenziali, meritano rispetto e a loro vanno date quelle risposte che legittimamente si aspettano. Urge, inoltre, premere l’acceleratore sulle assunzioni, i luoghi di lavoro si stanno svuotando, l’età media aumenta progressivamente e altri 500.000 lavoratori sono prossimi all’uscita tra quota 100 e pensionamenti dovuti al raggiungimento dell'età.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Se non si immettono forze nuove, a breve non sarà più possibile favorire il passaggio delle competenze disperdendo in tal modo un patrimonio di conoscenze di enorme valore. Inoltre, è improcrastinabile procedere alla stabilizzazione dei precari e al rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato. Dopo che da anni questi lavoratori assicurano il corretto funzionamento di interi settori della P.A. Non è più tollerabile che non si provveda alla definizione della loro posizione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per queste ragioni le categorie dei servizi pubblici di CGIL, CISL e UIL hanno dichiararto lo stato di agitazione, ed effettueranno presidi nei luoghi simbolo delle Città e in tutti i territori del Paese, oltre ad essere pronte a mobilitare il personale per garantire diritti e servizi adeguati ed efficienti alle comunità locali.


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