Testimoni di Geova, in 4mila a Bitonto: «Ci criticano i frustrati»
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lunedì 15 luglio 2013
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di Salvatore Schirone
E’ venerdì 12 luglio e centinaia di auto, già a partire dalle 9 riempiono gli spazi tra gli ulivi dell'esteso parcheggio che costeggia la sala, la più grande struttura della Puglia costruita dai Testimoni di Geova. Alle 10 è già difficile trovare un posto. Un grande cancello rosso ci immette in uno splendido giardino ben curato. Davanti, un enorme gazebo sotto il quale un ordinato e attento pubblico ascolta il primo insegnamento pubblico nella prima delle tre giornate di assemblea. Un programma fittissimo che gira intorno allo studio della Bibbia: insegnamenti, rappresentazioni sceniche di passi biblici e anche battesimi, con il tipico rituale dell'immersione totale dei nuovi aderenti nelle piscine, poste in un'altra zona del parco.
Attraversiamo una sala interna utilizzata per le assemblee invernali. Su un grande schermo scorrono le immagini di quello che avviene fuori sotto il gazebo a beneficio di un centinaio di fedeli con difficoltà motorie, che preferiscono le più comode poltrone.
Veniamo ricevuti dal responsabile dell’ufficio stampa, Giuseppe Carbonara, che ci illustra nel dettaglio il programma. Davanti alla nostra sorpresa per la grandezza della struttura, ci spiega: «È frutto solo di libere donazioni. Anche la manutenzione viene gestita interamente dai nostri volontari. Se possiamo godere oggi di questo luogo pulito e ordinato è grazie al lavori di decine di fratelli che nei giorni precedenti si sono prodigati. Non chiediamo offerte, ognuno contribuisce come può o vuole, anche offrendo il suo tempo libero».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma c’è chi contesta ai testimoni di non lasciare così tanta libertà ai fratelli. Si parla di tassazioni e controllo del lavoro e del tempo. «Sono tutte falsità - risponde Carbonara - nate dal livore e dalla frustrazione di chi è fuoriuscito perché non condivideva più le nostre idee, che sono semplicemente quelle della Bibbia».
Veniamo consegnati ad un altro fratello per visitare i locali. Non esitiamo a rivolgere altre domande, circa ad esempio il divieto per i testimoni di ricevere trasfusioni di sangue. «La Bibbia parla chiaro: "astenetevi dal sangue" - ci rispondono. - Noi accettiamo quello che dicono le Sacre scritture. Se poi un fratello non ci crede più, automaticamente si dissocia da noi. Anche se sono in molti quelli che si pentono e poi ritornano. Le nostre statistiche dicono che ben i due terzi dei dissociati poi ci chiedono di rientrare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In effetti quello che vediamo è un insieme di persone che stanno insieme serenamente e cordialmente. Se di “lavaggio del cervello” si tratta, si può dire che l’operazione è riuscita bene. Anche se bisogna ammettere che nel tempo i Testimoni di Geova hanno abbandonato molte posizioni fondamentaliste: non propagandano più improbabili calcoli biblici per presunte date della fine di questo mondo e ostentano atteggiamenti sempre più collaborativi con lo Stato, al quale chiedono addirittura l'accesso all'8 per mille.
Soddisfatti per le risposte e incuriositi, vorremmo immergerci tra i fedeli e filmare da vicino alcuni momenti assembleari, ma ci viene risposto: «Facciamo accedere solo organi di stampa di servizio pubblico». E veniamo accompagnati all'uscita.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Forse i testimoni si staranno pure aprendo al mondo, ma non di certo a quello dei giornalisti.
Il video:
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Salvatore Schirone
Salvatore Schirone
I commenti
- CARPARELLI GIOVANNI - Facciamo accedere solo organi di stampa di servizio pubblico». E veniamo accompagnati all'uscita. BE BISOGNA CAPIRLI I TDG, GLI UNICI ARTICOLI CHE AVETE FATTO VOI GIORNALISTI DELLA TESTATA DI BARINEDITA NN SONO STATI UNA BUONA PUBBLICITA' A QUESTA" RELIGIONE", CHI NN E' CON LORO E' CONTRO DI LORO