di Barinedita

Testimone di Geova muore rifiutando le trasfusioni: «Un sacrificio»
Pubblichiamo integralmente la lettera aperta di Mario Cannella. Suo fratello, testimone di Geova, è deceduto qualche giorno fa a causa di una grave malattia, rifiutando più volte delle trasfusioni di sangue. Probabilmente per lui non ci sarebbe stato nulla da fare, sarebbe morto comunque, ma secondo Mario questo rifiuto l’ha condannato senza appello: suo fratello si è lasciato morire senza nemmeno provare a curarsi, senza tentare, perlomeno, di allungare la propria vita anche solo per qualche mese o qualche anno.   

Ricordiamo che per i Testimoni di Geova “accettare il sangue per salvare la vita equivale a rinnegare la fede, incorrere nella disapprovazione divina e disprezzare il provvedimento per la salvezza eterna che Dio ha disposto, cioè il prezioso sangue di Cristo. È impensabile esprimere dubbi od incertezze sull'assoluta correttezza di questa posizione. Se qualcuno osasse farlo verrebbe ripreso, disciplinato e, se persistesse nelle sue posizioni, espulso”(dal sito infotdgeova.it).

Ecco la lettera di Mario:

“Domenica 23 giugno 2013 mio fratello Giacomo se n’è andato. Dieci anni fa gli avevano riscontrato l'epatite c e da allora si curava con l'interferone. Nell’aprile scorso però la sua situazione è peggiorata. E’ stato ricoverato in un ospedale a Melegnano, in provincia di Milano e dopo 15 giorni è stato trasferito al Policlinico del capoluogo lombardo. I medici dopo una settimana  hanno detto subito che il fegato era da trapiantare e che avrebbe subito delle trasfusioni di sangue, cosa vietata però dai Testimoni di Geova di cui mio fratello faceva parte.  

Lui era sempre seguito da un signore del comitato dei testimoni di Geova, non ricordo il nome. Mi sembrava un anziano che dava "consigli". Era sempre circondato da tanti fratelli spirituali. Insomma questi fratelli hanno deciso di trasferirlo a Modena perché a loro dire lì facevano trapianti senza trasfusioni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma lui nel frattempo si era indebolito ulteriormente e  dopo due settimane di accertamenti il chirurgo decide che non si sentiva di operarlo, perché avevano diagnosticato anche problemi al pancreas. A quel punto lo rimandano a casa, dicendo che a Bologna ci sarebbe stato un noto chirurgo che avrebbe potuto eseguire questa operazione su pancreas e fegato. Ma arrivato a Bologna e passati altri dieci giorni, il chirurgo dichiara che essendo passato troppo tempo ora l'operazione sarebbe stata rischio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Mio fratello, penso insieme con la moglie e il comitato, decide di non fare nulla. Tornato a casa cade in bagno e si procura un ematoma alla cassa toracica, perdendo ulteriore sangue interno. Mi riferisce che anche in questo caso avrebbe potuto fare delle trasfusioni che l’avrebbero fatto sentire meglio. Ma niente. Dopo qualche giorno si aggrava e i fratelli decidono di farlo spegnere in una clinica/ fondazione, dove muore il 23 giugno.  

Il dubbio che mi porto dentro è che forse avrei potuto fare qualcosa in più per lui, magari convincendolo che era in pericolo, che avrebbe dovuto ascoltare i medici invece dei suoi fratelli spirituali del movimento dei testimoni di Geova.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La rinuncia a non ricevere trasfusioni di sangue mi sembra una pratica sacrificale che poteva forse andar bene un secolo fa, quando regnava ancora l’ignoranza. Mi chiedo: è giusto che per un’interpretazione di una frase inserita nella Bibbia delle persone si lascino morire? Ognuno ha diritto di seguire le proprie convinzioni, ma quando c'è di mezzo la vita di innocenti le cose cambiano. La responsabilità di tutto questo qualcuno ce l'ha: non certo i signori che si aggirano per le strade delle nostre città con i volantini in mano, ma menti più evolute che per scopi personali cercano di ingannare le menti più deboli e incoscienti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La morte di mio fratello mi pare un sacrificio, un sacrificio come quelli che avvenivano nei secoli scorsi e avvengono ancora adesso in nome di un Dio come al solito fatto a propria immagine. Mi auguro in futuro che le cose cambino e le persone possano riprendere la vita nelle proprie mani invece che riporla in quelle, sbagliate, degli altri”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Mario Cannella


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  • Kamila - Non ho parole se non di condoglianze alla famiglia. Questa è un'ennesima dimostrazione di quanto distruttiva sia la dottrina dei Testimoni di Geova e della loro organizzazione che instilla nei propri adepti dei convincimenti che non hanno nulla a che spartire con la Bibbia e il suo messaggio di amore e rispetto per la vita. Ancora sincere condoglianze ai parenti e un invito a tutti a informarsi bene su cosa comporta aderire ai Testimoni di Geova (per ulteriori informazioni è molto utile il sito www.infotdgeova.it in cui vengono analizzati in modo critico ed obiettivo i vari aspetti di questo culto). Cordiali saluti
  • Alessandro - Mi chiedo se questi "comitati di assistenza sanitaria" dei Tdg non rientrino nella fattispecie penale dell'abuso di professione medica. Ricordiamo che sono gestiti da persone con bassissima cultura e comunque non medici (al massimo qualche infermiere ). Inoltre sarebbe bene anche indagare se vi sono intrallazzi con quei medici che loro chiamano "collaborativi", cioè disposti ad accogliere le loro richieste deliranti e credulone, e che spesso ricevono bustarelle, come doni di apprezzamento, pagate dai Tdg ricoverati su istigazione dei sedicenti "Comitati di assistenza". Peccato che il sig. Cannella non abbia raccolto i nomi e cognomi di questi "consulenti" che evocano la fine del mondo come pazzi scappati da qualche clinica medievale. Portare questi nominatavi al Prefetto e imbastire una campagna pubblica e legale (anche in termini di risarcimento non patrimoniale) non sarebbe male.
  • Marco - ...perchè la gente invece di fare finta di indignarsi non si informa piuttosto su quante persone muoiano o si ammalano di epatite o di a.i.d.s a causa di trasfusioni...sono molte...ma molte di piu...
  • tony - http://www.jw.org/it/pubblicazioni/libri/sangue/valide-alternative-allemotrasfusione/#?insight[search_id]=5c32bf98-e048-4cbb-9213-b991b7ad1924&insight[search_result_index]=9
  • marco - Credere in Dio e avere fede delle sue promesse e una condizione che ci si arriva studiando l'unica sua vera carta d'identita e cioe la bibbia quindi e chiaro che chiunque si professa religioso e dichiara di aver fede senza aver simbolicamente parlando studiato la sua carta d'identita costui e un falso pertanto qualsiasi consiglio che Dio da ai singoli individui per la propia salvezza che richiede fede viene scartata .se si perde la vita in guerra allora si diventa eroi perche la fede nella patria e indiscutibile se perdi la vita per un atto di fede quindi non credulita ma costruita sulla vera conoscenza di Dio allora sei uno che e stato fuorviato? !!!!!!! MA PER FAVORE!!!!


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