di Francesco Savino

Quel cartello crivellato di colpi all'ingresso di Triggiano: «Così i clan marcano il territorio»
BARI - Un cartello stradale a fondo bianco forato da dodici colpi di arma da fuoco. È ciò che si osserva se si percorre viale Pietro Mennea, circonvallazione di Triggiano che collega la provinciale 60 alla statale 100. (Vedi foto galleria)

Una particolare quanto inquietante visione che in realtà in Italia non è assolutamente inedita. Basta infatti farsi un giro su Google per notare come segnalazioni di questo tipo siano molto frequenti: negli ultimi anni sono state registrate a Brescia, Padova, Napoli, in molti paesi della Sardegna oltre che a Mesagne e Margherita di Savoia. 

Quella che a prima vista pare solo una “semplice” dimostrazione di buona mira, nasconde però una realtà ben più preoccupante. Così come la scritta “Dio c’è” sui muri serviva negli anni 80 e 90 a segnalare la presenza di un vicino mercato della droga (come più recentemente le scarpe appese ai fili), anche crivellare di colpi i cartelli posti all’ingresso dei centri abitati rappresenta infatti un “avvertimento”.

«Si tratta di un avviso da parte dei gruppi malavitosi – conferma il criminologo barese Domenico Mortellaro -. È un modo per loro di “marcare il territorio”: un’azione con cui “comunicano” di aver cominciato a controllare una determinata zona e di detenere lì armi da fuoco. Parliamo di una vecchia pratica molto comune in quel mondo. Una decina d’anni fa furono arrestati alcuni giovani appartenenti a un noto clan intenti a forare cartelli nel quartiere San Paolo di Bari».


A Triggiano i colpi di pistola sono stati sparati un po’ di anni fa, come dimostra la ruggine che circonda i buchi. Probabilmente la segnalatica fu bersagliata in occasione dell’inaugurazione di quella strada, avvenuta nel 2011. Proprio in quegli anni si registrò infatti l’espansione dei gruppi criminali nell’hinterland barese: soprattutto gli Strisciuglio e i Parisi furono protagonisti della “colonizzazione” di centri quali Bitritto, Capurso, Valenzano e, appunto, anche Triggiano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E così come quando si conquista un territorio si pianta sempre una bandiera, anche i clan una volta preso “possesso” di questi paesi hanno pensato bene di avvertire i gruppi nemici che qui, da quel momento, avrebbero comandato loro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

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