di Katia Moro

Per alcuni è "Il Quartiere" per altri il "Cep": viaggio nella temuta San Paolo vecchia
BARI – Il suo nome ufficiale è San Paolo, ma nessuno lo chiama così. Per chi ci abita è semplicemente “Il Quartiere”, mentre per gli altri baresi ha un solo appellativo: “Cep”, acronimo di Centro di edilizia popolare o anche (sarcasticamente) di “centro elementi pericolosi”. Perché da quando è nato agli inizi degli anni 60, questo rione all’estrema periferia ovest del centro di Bari è stato da sempre considerato come un posto dal quale tenersi alla larga, abitato da persone “poco raccomandabili”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una nomea data dal fatto che qui all’epoca a venire ad abitare furono gli “ultimi”, coloro che non avevano nemmeno una casa, molti dei quali affollavano la triste baraccopoli di Torre Tresca. Se si aggiunge l’ubicazione del quartiere (praticamente isolato nelle periferiche campagne tra Lama Balice e la Zona Industriale) e la permanente assenza delle istituzioni che ancora oggi non sono riuscite a regalare ai residenti un’adeguata gamma di servizi, si capisce come il Cep non sia potuto sfuggire alla classificazione rione malfamato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E questo nonostante negli ultimi anni tutt'intorno siano sorti numerosi condomini, la cittadella della Guardia di Finanza, la sede del Giudice di Pace e persino un grande ospedale. E soprattutto nonostante la tanta brava gente che abita il San Paolo, costretta da sempre a convivere con un'etichetta non proprio lusinghiera.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo andati a farci un giro per le vie della parte più vecchia del “Cep”, un quartiere di cui si è parlato sempre molto ma che pochi baresi conoscono veramente (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il principale ingresso del “Quartiere” è rappresentato da viale Europa, strada circondata da una parte da vecchie e basse case rosse e dall’altra da alti grigi palazzoni senza balconi che si stagliano sulla vuota distesa di campagna. E’ il poco pittoresco biglietto da visita del San Paolo. 

La parte vecchia del rione si apre alla sinistra della strada e il modo più facile per attraversarla è imboccare viale delle Regioni. “Regioni” perché tutte le strade che si dipanano da questa arteria sono intitolate (anonimamente) a regioni e città italiane: da via Molise a via Umbria, da via Perugia a via Vicenza. Qui sorgono tante e fatiscenti basse case popolari, imbrattate da scritte che si susseguono monotonamente. I messaggi d’amore tributati da ragazzi che non hanno altro a disposizione che questi muri scalcinati, sono l’unica forma di colore in un susseguirsi incessante di palazzi grigi, cancellate e balconi da cui pendono gli immancabili panni stesi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In via Lazio incontriamo i membri della cooperativa sociale “I bambini di Truffaut” composta da adolescenti dal passato “difficile” che una volta diventati adulti hanno voluto mettere la propria esperienza al servizio dei tanti bambini che in questo quartiere devono convivere con la violenza. «Forniamo a circa cinquanta minorenni attività di doposcuola e laboratori artistici– ci spiega il 42enne presidente Giancarlo Visitilli -. Alcuni di loro sono stati vittime di abusi, incesti e in molti casi sono figli di detenuti e pregiudicati».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Giancarlo sottolinea come qui siano veramente in pochi coloro che cercano di “far qualcosa”.  «In particolar modo ha “gettato la spugna” la grossa parrocchia di San Paolo Apostolo che sorge proprio di fronte alla nostra sede – ci dice – quella che quando ero piccolo io rappresentava un punto di riferimento per chi desiderava una vita diversa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In viale Lazio è presente anche un piccolo mercato coperto dove si vende un po’ di tutto a prezzi non proprio bassi, perché secondo Visitilli i commercianti devono far fronte alle continue estorsioni di denaro da parte della malavita. E’ forse per questo motivo che qui di negozi non se ne vede neanche l’ombra: c’è solo un tabaccaio, un paio di bar, una pizzeria e due farmacie. Basta. Per trovare un po’ di “movimento” bisogna spostarsi nella zona Cecilia che tra l’altro amministrativamente appartiene al comune di Modugno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Insomma tra queste vie si fanno ben altro genere di affari. Anche se il “feudo” della malavita si trova un po’ più avanti, tra viale delle Regioni e via Cascella, dove sono asserragliati i famigerati “portici”, in cui echeggiano i nomi oramai indelebili degli storici clan dei Montani e dei Telegrafo. Si chiamano “portici” perché la parte più bassa delle palazzine gialle e rosse qui presenti è completamente aperta e le colonne portanti creano un labirinto di lugubri e bui porticati. La luce entra a fatica e su polvere ed escrementi pendono solo pesanti tubature arrugginite.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

È in questa zona che incontriamo l’anziana signora Rosa, scarmigliata e dal dolce sorriso sdentato, che si ferma sorprendentemente a parlare con noi. «Io al Quartiere ci vivo bene – afferma -. L’importante è “farsi i fatti propri”. Arrivate le 8 di sera mi chiudo in casa e non esco più. Così fanno tutti». In quel momento ci passa affianco un gruppo di quindicenni. Sono sfrontati e sicuri e ci dileggiano quando tentiamo di rivolgere loro qualche domanda. Uno di loro dichiara di indossare un giubbotto antiproiettile e ritiene di non avere altro da aggiungere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo al termine del nostro viaggio. Il Cep però non finisce qui: dalla zona vecchia è possibile scorgere in lontananza quella nuova, sviluppatasi dal 2000 e dominata dall’imponente mole dell’ospedale San Paolo. Le due aree sono separate da campagna incolta e terreni brulli: sembra quasi di trovarsi di fronte a una trincea, a un limite invalicabile tra due diverse facce di uno stesso rione. Un rione isolato, “miticizzato” e temuto: “Il Quartiere”. 

(Vedi galleria fotografica)


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  • Lucia - Ciao Katia , il quartier san paolo è un posto meraviglioso ci abito da 40 anni ci ho messo su famiglia, ha lo stesso tasso di criminalità che trovi anche a poggiofranco, È solo un quartiere ricchissimo di pregiudizi regalati da gente come te che vede solo un lato della medaglia ,ti invito cara Katia a passare con me un giorno e anche una notte al san paolo ti farò conoscere una realtà che nemmeno ti immagini ,gente dai sani principi gente educata e onesta che lavora ma soprattutto gente che ti accoglierà in tutta amicizia anche se hai pregiudizi nei loro confronti. ..... ti saluto
  • maria - È vero al san Paolo la criminalità non manca, come non manca in tutta Bari in tutta Italia e in tutto il mondo! Al san Paolo si vive benissimo oddio bisogna seguire i figli per evitare che prendano strade non piacevoli ma questo penso che in tutti i luoghi sia necessario... Purtroppo la "malavita" è una triste realtà che deve preoccupare non solo il dan Paolo... Io ci sono nata e ci vivo benissimo siamo onesti lavoratori ma vi assicuro che i malviventi non fanno del male alla gente che nei loro affari non centra nulla anzi... Sul quartiere ci si può camminare anche di notte come io x prima faccio e non si è mai visto niente!
  • Federica - Salve Katia, sono d'accordo con la signora Lucia. Io ci abito qui con la mia famiglia da ben 30 anni e ti assicuro che qui la vita è identica a tutte le altre zone di Bari,se non che per colpa dei pregiudizi e della gente che come te guarda solo ciò che è interessato a guardare. Io sono cresciuta benissimo insieme a tantissima altra gente. Ho studiato,adesso ho un lavoro e come me tantissimi altri ragazzi. Cerchiamo di non essere così cupi nelle descrizioni del San Paolo, parliamo di tutta Bari perché siamo tutti sulla stessa barca. Avresti dovuto prendere il parere di tutta la gente. Vai pure nei quartieri così detti "alti" troverai la stessa situazione. Saluti.
  • Federica - è proprio vero che esistono pochissimi giornalisti e molti giornalai. Questo è un esempio lampante. Sono nata al San Paolo, i miei nonni sono stati i primi a trasferirsi qui quando c'erano davvero una chiesa e una farmacia. in questo articoletto, scritto con i piedi, mette in evidenza solo cose negative. Complimenti per la cattiva informazione che fate. Il San Paolo si sta sviluppando pian piano, non è vero che è abitato solo da delinquenti, assolutamente. C'è anche tanta gente educata. Come si sul dire, fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. è vero che ci sono pochissimi negozi, fondamentalmente perchè i centri commerciali attirano di più.. e poi, non ha parlato della metropolitana, non ha parlato del centro di Piazza Europa che ospita, piscine, palestre, scuole di ballo, bar e strutture medico/ospedaliere che funzionano in maniera eccellente. La criminalità è OVUNQUE, ma da qui a gettare merda indistintamente su tutti, è da cafoni, irrispettosi e IGNORANTI. Come al solito, le testate giornalistiche non sono più quelle di una volta, con la crisi che sta, prendono a lavorare cani e porci.
  • Mirko - Salve Sign.ra Moro, mi sento in dovere di rispondere al suo articolo, con il quale ha dato un ritratto vergognoso e inimmaginabile del Quartiere San Paolo. Le scrivo perché in quelle strade sono cresciuto io insieme alla mia famiglia e tutta la buona gente che VIVE il "quartiere". Ha voluto scrivere e raccontare il marcio, il cattivo e il male che è presente purtroppo anche in quelle strade, come in tante altre della nostra Città...del nostro Paese e del mondo intero. Sin da bambino notavo quello che lei magari ha visto per la prima volta a questa età, perché incaricata dalla sua testata giornalistica, per svolgere il proprio lavoro e creare scalpore disegnando brutalmente l'immagine del "quartiere". In quelle strade vivono e hanno vissuto gente che quotidianamente cerca di dare una svolta alla propria vita, al futuro dei propri figli e al futuro della Città di Bari (come i fantastici ragazzi dei Bambini di Truffaut)...sarebbe troppo scontato e poco appagante raccontare le loro storie??? Le vorrei lanciare una sfida provi a leggere il suo articolo in una classe di una scuola elementare del Quartier San Paolo, piena di bambini e con una maestra che con loro sogna e cerca di far sognare anche gli adulti del domani...vediamo che effetto avrebbe! Grazie per aver fatto rinascere ancora una volta in me... il senso di cittadinanza e appartenenza alla propria terra e al proprio Paese, al quale ho anche giurato Fedeltà. A presto!
  • Maria Grazia - Ebbene.. per chi non lo sapesse, io sono un'abitante del "Cep" e credo che questa descrizione sia per certi versi indegna! È vero, il quartiere non sarà ricco di palazzi colorati e super accoglienti al suo ingresso, è vero ci sono dei soggetti in cui ignoranza è l unico termine che può descriverli ed è vero, come quando si ha a che fare con ignoranti , che bisogna starne alla larga (ma dove non accade nel mondo e soprattutto a Bari?!). Non si può poi negare che non sia un quartiere con tutti i comfort anche a livello di trasporti. Però, perché chi ha scritto questo "bell" articolo non ha parlato anche della TANTA brava gente che c'è? Perché non ha parlato della presenza di una palestra e una piscina super attrezzate? Perché non ha parlato delle varie attività che le chiese offrono? Perché non ha parlato del "Cep per bene" e di tutti quelli che vorrebbero migliorare il proprio quartiere ma non hanno i mezzi e soprattutto l appoggio economico per farlo? È vero le cose che non vanno ci sono e non ci si può nascondere...ma mio cara giornalista, vada a farsi un giretto negli altri quartieri e mi dica se la situazione è tanto migliore.
  • Daniele - L'ennesimo saggetto stereotipato. Parlano i fatti: -2 scuole superiori -3 scuole medie -9 scuole elementari -7asili. Passiamo alle farmacie: - BEN 7 (da chi ha preso i dati Sig. Raffaele Moro? - 3 parafarmacie. - Studi dentistici e centri di analisi specialistiche. Vogliamo parlare di infrastrutture? Il San Paolo è L'unico quartiere di Bari ad avere un linea metropolitana entro e fuori terra. Vi è la Casa della Salute (ambulatorio-consultorio) e una Casa per Anziani. Oltre 5 CAF. Le forze dell'ordine: Caserma Allievi Guardia di Finanza, Cittadella della Polizia di Stato, Caserma dei Carabinieri, Polizia Municipale; se la sig.ra Rosa abitasse in via Camillo Rosalba alle 20.00 sarebbe ugualmente rintanata in casa come l'80% delle persone alla sua età. E ancora: come si può pensare di scrivere di un quartiere percorrendone 1 viale (delle Regioni)? Mi sembra evidente che si sia voluto porre l'accento su determinate situazioni difficili che ahinoi ci sono, qui, come a Roma, come a Parigi. Ancora una nota: il San Paolo è nato per sfogo alla speculazione edilizia iniziata nel 1962, le abitazioni erano destinate solo in parte alla gestione dello IACP, e in larghissima parte alle cooperative, ai dipendenti postali, Carabinieri. Infine, laddove molti hanno fallito (Parrocchia San Paolo, ma questo lo.dice Lei) in questo difficile quartiere, tanti altri invece oggi presidiano il proprio quartiere facendosi.portavoci
  • Fabio - Posso solo dire una cosa a questa "giornalista"... Hai sparato una marea di stronzate che nemmeno posso argomentare per quanto false, dovresti cambiare lavoro imeddiatamente!
  • Fabio Bonadies - Non ho problemi, avevo dimenticato di inserire anche il mio cognome. Spero che il mio commento precedente venga pubblicato per far capire alla giornalista che dovrebbe davvero cambiare mestiere anche se dubito fortemente che lo approviate. Saluti dal Cep <3
  • Michele - Ormai ai giornalai li lasciano scrivere anche gli articoli, sono nato al San Paolo, ci Vivo e posso dire che non lo cambierei con nessun'altro quartiere della nostra città. Non penso che il tasso di criminalità sia più alto di dove abiti tu.. Purtroppo sono le persone come te che mettono in cattiva luce il nostro bel quartiere. VERGOGNATI E FARESTI BENE A PORGERE LE TUE SCUSE A TUTTI NOI ABITANTI
  • Noemi - Questo è l'articolo più stupido che io abbia mai letto... La libertà di scrittura è un tuo diritto ma sorella mia diffondendo completamente informazioni errate stai violando la mia liberyá .. Devi aggiungere che il quartiere San Paolo ha due aree verdi molto grandi .. 4 chiese in punti molto strategici .. Una grande piazza.. Una scuola superiore...elementari...medie...e scuola dell'infanzia. .ludoteca.. Pizzerie... Stazione Metro .. Dista a 10 minuti dall'ereoporto .. Dal cinema Ciaky ...
  • Noemi - Ti potrei dire centinaia e centinaia di qualità del nostro quartiere. Ignorante ( Più o meno colpevolmente sfornito delle capacità o delle nozioni richieste, incompetente, inesperto) informati prima di scrivere un articolo... È la verità che bisogna divulgare..
  • Anna Marziliano - Mi scusi, la permanente assenza di istituzioni...eppure anche noi ci siamo, silenziosamente e senza neppure farci notare siamo quotidianamente presenti con il nostro C.S.M.....
  • Marianna - Ma adesso giornalismo si fa con le cose che si pensano e per sentito dire o con cose reali ??? È vero oggi i giornali tendono a enfatizzare per attirare i lettori... ma in questo caso si è data una versione completamente distorta dalla realtà ! Lo dico io che ci vivo da 30 anni e che ho creato a mia volta una famiglia in questo quartiere e lo dicono molte altre persone! Non mi dilungo perché sono state già elencate le cose positive del nostro quartiere e come si suol dire..."tutto il mondo è paese" (aspetti positivi e negativi si trovano in ogni città )Quindi chiedo, credo a nome di tutti, di eliminare questo articolo, di rettificare e magari se non si è in grado di scrivere cose giuste, di astenersi nel farlo ! Grazie!
  • BARINEDITA - Allora, dopo tanti commenti è necessario chiarirsi. Noi da 5 anni giriamo a Bari e la raccontiamo. Prendiamo un pezzettino di città, ci informiamo dal punto di vista storico, andiamo sul posto, fotografiamo, descriviamo, sentiamo gente e alla fine scriviamo articoli che si rivelano sempre veritieri. Questa volta abbiamo scelto di affrontare un viaggio nella SAN PAOLO VECCHIA. Purtroppo però nessuno dei nostri redattori conosceva questa parte di Bari: abbiamo così deciso di trovarci una “guida”, un qualcuno che conoscesse il quartiere e che ci potesse portare tra le vie del rione. Dopo un mese di ricerche siamo riusciti a trovare una persona nata a San Paolo vecchia e che opera a San Paolo vecchia. Siamo andati quindi con lui per scrivere il nostro reportage e a differenza di tanti altri nostri articoli, qui ne è uscito un giudizio molto pesante, un quadro per nulla rassicurante della zona. Abbiamo tolto molte cose negative, alcune delle quali perché comuni a tutte le altre periferie, ma alla fine ciò che ne è venuto fuori è il racconto di una zona di Bari ancora dominata dalla criminalità, dove la presenza dei clan si fa sentire, isolata, con pochi servizi e punti di aggregazione. Ciò che abbiamo scritto. Ora leggiamo i vostri commenti che affermano che nell’articolo sono state scritte una serie di cose non vere. E’ cosi? Occhio noi non stiamo parlando del San Paolo in generale: non facciamo mai articoli su un INTERO quartiere perché ne uscirebbero pezzi troppo lunghi e dispersivi. Di solito facciamo più puntate parlando di varie zone dello stesso rione: ad esempio per Japigia ne abbiamo fatte ben 4 (La zona 45, viale Japigia, via Caldarola, la zona della Fibronit). In questo articolo la zona su cui scrivere era la San Paolo vecchia. Allora? A San Paolo vecchia la criminalità non è così “invadente”? L’area è fornita di tutti i servizi necessari? Le palazzine sono messe bene? A noi non frega nulla di parlare male di Bari (perché il San Paolo è Bari), però abbiamo il dovere di scrivere ciò che riteniamo essere vicino al vero. Se ci siamo sbagliati chiediamo scusa a tutti, ma ripetiamo: San Paolo vecchia è veramente così cambiata rispetto alla nomea che si è creata nei decenni scorsi?
  • Giuseppe - Sarei Proprio curioso di Conoscere l'autore dell'articolo.....Mi viene da ridere leggere un articolo a dir poco RIDICOLO di un quartiere che è tutt'altro di quello rappresentato. Vivo da 35 anni nel quartiere...ed è vero che non è DUBAI.....ma di certo non è il BROX descritto da questo signori. Per non parlare delle fotografie....RIDICOLI !!!!!
  • Anna Monno824934 - In questo caso, e credo di parlare a nome di tutti i residenti del quartier San Paolo, pretendiamo le scuse scritte. Grazie.
  • marco - Ci ho vissuto 3 anni ( sono di vicino Roma ) e mi ci sono trovato bene, è tutto a portata di mano, compreso treno e aeroporto,la parte nuova del quartiere è molto bella e ben collegato a tutto; la gente è come la troveresti ovunque e ti devi fare i fatti tuoi proprio come faresti ovunque. Dietro casa c'è il mare, certo non è Rimini, e qualche cafone lo trovi proprio come lo troveresti ovunque. Ma il quartiere non ha nulla di male. Forse sono i retaggi di 15 anni fa almeno.
  • michela castoro - Vorrei sapere anch' io chi è questo pseudo "giornalista" da strapazzo ...che volevi ottenere, tu e quel pseudo presidente Giancarlo Visitilli; per forza, che dovevi dichiarare (figli di abusi e incesti),altrimenti la tua cooperativa come deve andare avanti......ARTICOLO A DIR POCO VERGNOSO!!!!!Siamo gente onesta e possiamo darvi lezioni di dignità!!!!Un altra cosa:SIETE SICURI DI NON ESSERE VOI FIGLI DI QUALCHE INCESTO??????


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