di Ilaria Palumbo

Tra pescatori e ville antiche un borgo che si valorizza ma non cambia: Torre a Mare
BARI – Un pittoresco porticciolo, bar e ristoranti affacciati sulla costa e decine di antiche e imponenti ville: Torre a Mare, il quartiere più a sud di Bari, è tutto questo. Negli ultimi decenni infatti, a differenza delle sue “gemelle” del nord barese Palese e Santo Spirito, questo borgo marinaro, “culla” dei primi baresi, ha saputo valorizzarsi per diventare una località di “passeggio” e ultimamente anche turistica. (Vedi foto galleria)

Ma Torre a Mare è da sempre anche un luogo di pescatori, che qui hanno le loro barche e le loro case. Un’attività questa che però si sta perdendo nel tempo: oggi rimangono solo 15 uomini che continuano a fare della pesca il loro mestiere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Incontriamo alcuni di loro nei pressi del suggestivo porto, dove su una piccola spiaggia di ciottoli, sabbia e posidonia sono ormeggiati numerosi e colorati “gozzi”, principalmente rossi e blu. Costeggiando la banchina si trovano molteplici porticine in ferro azzurre e celesti. «Sono i ripostigli che usiamo per conservare tutte le attrezzature da pesca – affermano i fratelli Vito e Domenico, di 49 e 51 anni, entrambi pescatori -, ma ormai la maggior parte di essi sono chiusi, siamo rimasti in pochi a fare questo lavoro e per sopravvivere ci siamo riuniti in una piccola cooperativa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ormai il “paese” ha perso la sua principale funzione di porto e va avanti solo con il turismo», ribadiscono i fratelli mentre ci mostrano un grosso polpo appena pescato. «Torre a Mare è cambiata in peggio: prima venivano in molti a comprare qui il pesce fresco, ora invece vanno direttamente al ristorante», conferma malinconico il 68enne Vito Donato, anche lui alle prese con “l’arricciamento” dei polpi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Eppure Torre a Mare nonostante i tanti cambiamenti dal punto di vista amministrativo (prima frazione di Noicattaro, poi di Bari e infine dal 1970 rione del capoluogo vero e proprio) non si è trasformata così tanto nel corso degli anni: si è messa un vestito nuovo, è stata capace di “ristrutturarsi”, ma a ben vedere i suoi tratti caratteristici sono rimasti immutati nel tempo. A partire dal lungo e caratteristico molo che circonda il porticciolo, passando per “Torre Pelosa”, la cinquecentesca torre di avvistamento (una delle sei ancora presenti in terra di Bari) che domina la piazzetta principale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Inalterate rimangono anche le basse e antiche casette che circondano la piazzetta e abitate prevalentemente da anziani, dotate di balcone e con le porte a piano terra chiuse da colorate persiane. E’ qui, tra le strette stradine da cui è possibile scorgere l’Adriatico, che incontriamo l’80enne Vittoria. «Prima Torre a Mare era abitata solo da pescatori – afferma la donna - eravamo in pochi ed era tutto molto più tranquillo. Noi vecchi residenti ci conosciamo tutti, ma diventiamo sempre di meno, ormai c’è una massa di ragazzi che va e viene in continuazione e il paese è diventato caotico, soprattutto d’estate. Rimpiango i vecchi tempi: potevamo addirittura lasciare le porte aperte».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ancora nostalgia quindi, anche se commercianti e “forestieri” chiaramente non sono d’accordo.  «Prima il paese era un mortorio, ora invece è pieno di giovani e l’economia è ovviamente cresciuta», ci dice il 40enne Tony, di Noicattaro, che da cinque anni viene tutti i giorni a Torre a Mare dove, alle spalle della torre, vende con il suo carrettino vino e caldarroste d’inverno e cocco fresco d’estate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma Torre a Mare non è solo porto e mare. C’è anche una zona del borgo meno conosciuta, poco visibile, ma ugualmente affascinante. E’ quella delle colorate ville storiche di fine 800/inizio 900 che si trovano più che altro sulla via per Bari. Un po’ come in corso Alcide De Gasperi, a Bari città, anche qui passeggiando per questa strada trafficata è possibile ammirare una dopo l’altro una serie di imponenti edifici in stile liberty mantenuti in ottimo stato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Molto simili fra loro sono due ville color rosso scuro, dotate di raffinate decorazioni bianco panna e di finestre chiuse da persiane verdi, entrambe immerse in un prato verde e circondate da alberi ad alto fusto. Di un acceso color salmone è invece l’unica villa di cui risulta ancora visibile il nome della famiglia a cui è appartenuta: si tratta di villa Lioce, un piccolo edificio a due piani costellato anch’esso da persiane verdi che danno su un ampio giardino. Dai colori più tenui e delicati sono una casa d’epoca rosa pallido, ricca di finestre e balconi decorati in pietra e una maestosa villa lilla in cui risaltano i particolari cornicioni monumentali. Unico fra tutti è invece quello che sembra essere un vero e proprio castello affacciato sul mare, circondato da alte mura e torri merlate e avvolto da maestosi alberi e fichi d’india.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Antichi edifici fermi lì da più di cento anni, testimonianza di una Torre a Mare che seppur diventata più frequentata e “alla moda” è riuscita a rimanere fedele a sé stessa: “gioiello” marinaro elegante e popolare.  

(Vedi galleria fotografica)


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