Bari, alberi senza tutela: si attende il censimento dei ''monumentali''
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giovedì 4 dicembre 2014
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di Francesco Savino
Della tutela degli alberi monumentali se ne occupa il Corpo Forestale dello Stato, ed è di lì, dagli uffici situati sul lungomare di Bari che è partito il nostro viaggio alla ricerca dei grandi patriarchi verdi del capoluogo. Ci siamo infatti chiesti: quali e quanti sono gli alberi monumentali di Bari? Il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato, Giuseppe Silletti è però lapidario: «Sul capoluogo non è stato fatto un censimento recente e approfondito degli alberi monumentali». Attualmente il Corpo Forestale mette a disposizione quello realizzato a partire dal 1982 e fermo ai primi anni Novanta. All'interno sono censiti gli alberi più importanti nel territorio regionale (68 in Puglia e 25 nella provincia di Bari, nessuno nel capoluogo). A questo censimento si aggiunge quello esclusivo degli ulivi secolari realizzato e costantemente aggiornato dalla Regione Puglia. Difficile reperire altra documentazione e le poche informazioni ottenute risultano frammentarie a tal punto da lasciar supporre a un vuoto informativo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma le cose potrebbero cambiare grazie a un nuovo decreto attuativo, quello del 18 novembre 2014, che mette in pratica la Legge n. 10 del 14 gennaio 2013 relativa alla tutela e alla salvaguardia degli alberi monumentali, il quale introduce una serie di novità in favore dell'individuazione e la tutela dei patriarchi verdi. Il decreto, oltre a far chiarezza stabilendo una serie di parametri che definiscono il concetto di "monumentalità di una pianta", obbliga i Comuni a censire gli alberi monumentali entro il 31 luglio 2015 e a comunicare i dati alle rispettive Regioni, le quali entro il 31 dicembre 2015 dovranno redigere e pubblicare in rete un elenco opendata sulla base dei dati ricevuti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un compito sicuramente non facile per le amministrazioni, ma che potranno avvalersi delle segnalazioni dei cittadini, delle scuole o delle associazioni. L'elenco corredato di foto e dati puntuali, dovrà essere aggiornato annualmente e della sua gestione se ne occuperà il Corpo Forestale dello Stato. Bari dunque dovrebbe dotarsi di un elenco aperto a tutti, con foto e dati degli alberi più antichi e particolari della città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un elenco che potrebbe essere bello lungo. Perché il decreto estende il concetto di “monumentalità” di una pianta, che può essere legata a diversi fattori. Chiaramente all’età e alle dimensioni, ma non solo. Può essere legata alla particolare forma, alla rarità botanica, al valore ecologico (se si tratta di un albero che è diventato habitat e dimora di altri esseri viventi), ma anche all'architettura vegetale, ovvero al rapporto esistente con elementi architettonici come ville o parchi di notevole interesse. Ma a essere premiato come “monumento” può essere anche un albero dal valore culturale, religioso, storico (in riferimento a particolari eventi o leggende della comunità locale in cui si parla dell’albero) o uno che magari, anche se non antichissimo, è diventato con il tempo un elemento distintivo, un punto di riferimento di un determinato luogo. Se l'albero dunque possiede una o più di queste sette caratteristiche, siamo di fronte a un monumento da proteggere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Finora la tutela era affidata ad un'integrazione del Codice Urbani, con la quale gli alberi erano stati introdotti tra i beni culturali che possono essere vincolati. Una semplice indicazione che dava facoltà alla sovrintendenza di richiederne il vincolo, ma secondo la quale un albero secolare che si trovasse in una proprietà privata poteva essere abbattuto senza conseguenze legali, se il vincolo non era stato richiesto dal proprietario. Alcune Regioni erano corse ai ripari dotandosi di leggi di tutela, come nel caso della Puglia che ha adottato una normativa ad hoc di tutela degli ulivi (anche se poi recentemente sono state decise e poste in atto delle importanti eccezioni alla regola). Mancava però una normativa unica e l'istituzione di un albo nazionale degli alberi secolari, che ora potrebbe invece prendere corpo con il censimento previsto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una tale novità normativa potrà dunque evitare e scongiurare casi di tagli indiscriminati, come quello minacciato del pino secolare in corso Vittorio Emanuele, nel cuore di Palese o del pino salvato in extremis dal signor Gianni in un condominio del quartiere San Paolo di Bari. E finalmente potrà forse essere elevato al rango di monumentale l’eucalipto che divide via Di Tullio, traversa di viale Salandra.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Bari del resto non può permettersi di perdere altro patrimonio arboreo, perché secondo i dati Istat il capoluogo pugliese ha la quantità di metri quadri di verde per abitante più bassa in Italia. Conoscere l'identikit e le storie dei giganti verdi baresi, potrebbe invece fungere da volano per una nuova coscienza civica in difesa e promozione di aree verdi, indispensabili per il futuro e il benessere della città.
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Francesco Savino
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I commenti
- Andrea - Al via il censimento comunale degli alberi monumentali: le segnalazioni entro il 10 luglio Pubblicata il 18 Giugno 2015 http://www.comune.bari.it/portal/page/portal/bari/novitaPortale/notizie?idn=11749 Campagna di censimento alberi monumentali http://www.comune.bari.it/portal/page/portal/bari/temiBari/ambienteEverde/campagnaDiCensimentoAlberiMonumentali
- Franco Prisciandaro - Purtroppo la prassi del Comune di Bari appare ben diversa, giovedì 18 ottobre in via Bari a Torre a Mare una ditta incaricata dal Comune ha tagliato 2 pini secolari nei pressi della ottocentesca villa Gervasio. Inutili le proteste dei residenti e molto generiche le motivazioni addotte dalla responsabile dell'ufficio Giardini: i pini sono stati abbattuti per problemi di "staticità". Eppure nonostante avessero circa 2 secoli a detta dei residenti erano in ottima salute. Ora resta da capire il motivo vero e la legittimità di quanto accaduto. Anche perché sono stati cerchiati per l'abbattimento altri 2 pini secolari limitrofi. Speriamo non sia per fare un giardino o una pista ciclabile.