di Sabrina Raeli

Altamura, salvati e liberati 78 falchi grillai: «Ma sono tante le specie a rischio»
ALTAMURA - «Non possiamo fare a meno della natura, in nessun modo. La nostra stessa salute dipende dalla qualità dell’ambiente e dalla sua biodiversità. L’aria, l’acqua, il cibo, sono fondamentali per noi come per tutti gli esseri viventi». È questo il credo della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) che dal 1965 si ripropone di realizzare azioni concrete per difendere la natura selvatica e la fauna.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una di queste azioni è stata messa in atto proprio ieri a beneficio di 78 esemplari di falco grillaio, che sono stati liberati presso il Pulo di Altamura. I rapaci in questione sono esemplari salvati dai volontari della stessa associazione: da piccoli erano caduti dal proprio nido nel tentativo di volare. Abbiamo parlato con il presidente nazionale della Lipu, Fulvio Mamone Capria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Partiamo dai falchi grillai: perché è così importante salvaguardare questa specie?

La nostra associazione è impegnata nella salvaguardia di tutte le specie animali, ma senza dubbio ha un occhio di riguardo verso quelle a rischio. I grillai sono esemplari che hanno subito, tra gli anni ’70 e ‘90  un calo di popolazione del 90%, a causa delle numerose minacce a cui tuttoggi sono esposti, come la continua alterazione dell’ambiente che distrugge il loro habitat naturale. Fortunatamente negli ultimi anni si sta assistendo ad un aumento della popolazione meridionale. L’80% degli esemplari di questa specie, in Italia, si trova tra Puglia e Basilicata. Ed è qui che salviamo la maggior parte degli esemplari che vengono trasferiti nell’Osservatorio faunistico della Regione Puglia finché non diventano autonomi e vengono liberati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da cosa è minacciato questo rapace?

Il falco grillaio è un piccolo predatore che si nutre fondamentalmente di insetti o piccoli vertebrati ed è soggetto a diverse minacce sul nostro territorio. Fra i rischi più alti spicca in primis l’urbanizzazione delle nostre campagne. Questo falco nidifica, oltre che nei sottotetti dei palazzi, soprattutto nelle masserie agricole e la loro distruzione e il "consumo di suolo" costringe la specie ad adattarsi a un nuovo ambiente. C'è da aggiungere poi che anche le innovazioni agricole, le serre e  l’elevato uso di fitofarmaci e agenti chimici rappresentano una minaccia per un uccello che si ciba soprattutto di insetti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


I falchi che liberate continuano a essere monitorati. Giusto?
 
Si, i falchi che liberiamo come questi sono muniti di piccoli anelli fissati alle loro zampe, molto leggeri. Non li intralciano in alcun modo nelle loro quotidiane attività ma ci permettono di tenere d’occhio i loro spostamenti migratori quando uno di questi uccelli viene ritrovato ferito o ricatturato a scopo scientifico dagli ornitologi che studiano i loro spostamenti. Per altri esemplari abbiamo anche utilizzato gps che ci indicano con assoluta precisione il loro volo dall'Europa all'Africa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quanti esemplari riuscite a salvare? 

In un anno, nella sola provincia di Foggia, anche più di 300 possono essere i giovani falchi che vengono trovati dai cittadini e affidati alla Lipu. Oltre ai falchi grillai anche rondoni, merli, civette, cince, barbagianni, gazze e tanti altri animali vengono recuperati e reimmessi in libertà dopo particolari cure.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Oltre al grillaio ci sono altri volatili a rischio?
 
Ci sono almeno quattro uccelli a rischio estinzione inserite nella nuova lista rossa italiana sugli uccelli presentata dall'Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura) con la collaborazione della Lipu: il gipeto, il capovaccaio, il grifone e l’aquila di bonelli. Piu' esposti sono proprio i rapaci e gli avvoltoi perché' specie predatrici o “spazzine”, considerate per molto tempo nocive in Italia e per questo costantemente perseguitate dall'uomo. Pensiamo che in Sicilia ci sono solo venti coppie di aquila di Bonelli. Se non creiamo le condizioni per tutelarle, il rischio di estinzione potrebbe essere molto concreto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il video della liberazione dei falchi grillai del 3 settembre:



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