di Nicola De Mola

''Mi immergo'': il molo Sant'Antonio ripulito dai rifiuti dopo vent'anni
BARI - Il molo Sant'Antonio, la diga artificiale che si estende in mare di fronte all’omonimo Fortino, è parte di quello che una volta era il vecchio porto di Bari. Nonostante il suo valore storico e turistico, l’area nei pressi del teatro Margherita versa però in pessime condizioni igieniche. Rifiuti di ogni genere gettati dappertutto sulla sua superficie e soprattutto in mare, senza contare i graffiti che “abbelliscono” i muri, la rendono molto simile a una discarica a cielo aperto (vedi galleria fotografica). Per cercare di porre rimedio al degrado imperante, il prossimo 6 luglio è in programma “Mi immergo”, iniziativa volta alla bonifica e al recupero del molo e delle acque che lo circondano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ideata e organizzata dall’attore barese Max Boccasile, è aperta a chiunque voglia parteciparvi e si avvale della collaborazione di Provincia, Comune, Circoscrizione, Capitaneria di Porto, Polizia di Stato e di diverse associazioni private.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Mi sono mosso da cittadino allarmato per le condizioni del molo - spiega Boccasile -. Fortunatamente ho potuto contare sull’aiuto e sul buonsenso delle istituzioni: della classe politica cittadina che si è dimostrata unita nel voler fare qualcosa di buono per la città e della Capitaneria di Porto, che mi ha evitato un percorso burocratico ben più lungo per l’interdizione della zona alla navigazione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le operazioni di bonifica, suddivise tra superficie e acqua, si svolgeranno essenzialmente in tre aree. I volontari che vorranno parteciparvi provvederanno, così, alla raccolta dei rifiuti presenti nel porticciolo (lì dove sorge anche il mercato del pesce) e sul molo. I sub, invece, si dedicheranno ai “tesori” nascosti sul fondo del mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Durante un’immersione mi sono imbattuto in motocicli (presumibilmente rubati), condizionatori, bici e rifiuti di ogni genere - racconta l’organizzatore -. L’acido delle batterie e l’olio dei motori sono agenti molto inquinanti: non dimentichiamo che con quell’acqua i pescatori puliscono il pesce che poi troviamo sulle nostre tavole».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


I lavori subacquei, che saranno coordinati dall’istruttore della Federazione Italiana Attività Subacquee (Fias) Massimiliano Ingaldo, si avvarranno della collaborazione del Nucleo sommozzatori della Polizia di Stato e di un’imbarcazione della Guardia Costiera, oltre che dell’aiuto degli Operatori Emergenza Radio (O.E.R.), che metteranno a disposizione gratuitamente un’ambulanza e un gommone con sub attrezzati per il primo soccorso. In più sarà presente l’associazione di volontariato “Scuola Cani Salvataggio Nautico - Onlus 2011”, che si avvarrà di quattro esemplari di cane Terranova addestrati al salvataggio in mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Utilizzeremo bitte (quelle colonne basse e robuste che si trovano sulle banchine dei porti e sui ponti delle imbarcazioni, ndr), corde e un fuoristrada per tirare fuori dall’acqua i relitti - aggiunge Boccasile -. Un mezzo dell’Amiu provvederà poi a caricarli su un apposito cassone per i rifiuti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sul posto ci sarà anche un ufficiale giudiziario, pronto a valutare se tra quanto raccolto si nasconda refurtiva. Presente anche “Pesca apnea Bari”, gruppo nato su Facebook da sempre sensibile alle tematiche sociali e ambientali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Dovrei essere l’unico a prendere parte ai lavori subacquei, ma il gruppo sarà presente con almeno una quindicina di volontari, che si dedicheranno alla raccolta dei rifiuti in superficie - racconta Giuseppe Castelletti, uno dei suoi membri -. Io ci sono cresciuto al molo Sant’Antonio e posso dire che saranno più di vent’anni che la zona non viene ripulita».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La speranza è che dopo “Mi immergo” non ne siano necessari altrettanti per una nuova bonifica. Anzi, è auspicabile che l’area non necessiti più di interventi di questo genere. «L’ideale  - dichiara Max Boccasile - sarebbe costruire una recinzione che non permetta agli incivili di gettare in mare i rifiuti, così come sarebbe bello riqualificare l’intero molo, anche se bisogna sottolineare che si tratta di una zona demaniale sottoposta a determinati vincoli. Spero che quanto accadrà sabato possa servire da buon esempio per tutti i baresi».


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita



Scritto da

Lascia un commento


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)