di Nicola De Mola

Parco dell'Alta Murgia, troppi cinghiali: «Si va verso l'abbattimento selettivo»
BARI - Si è svolta la scorsa settimana, per il quarto anno consecutivo, l’attività di censimento dei cinghiali in tutto il territorio del Parco nazionale dell’Alta Murgia, area naturale protetta di circa 68mila ettari che si estende tra le province di Bari e di Barletta-Andria-Trani. La campagna ha visto impegnati i tecnici del parco insieme con il Corpo Forestale, l’Osservatorio faunistico regionale e l’Università degli studi di Bari, che ha coinvolto una quarantina di studenti nelle operazioni di campo. I dati del censimento verranno resi noti nei prossimi giorni. Per farci spiegare i motivi alla base di questo intervento abbiamo sentito il presidente dell’Ente Parco, Cesare Veronico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Perché censire i cinghiali? Sono una specie protetta?

Al contrario, questi animali rappresentano per noi ormai un problema. Non sono autoctoni e per giunta sono stati inseriti in un territorio che non è il loro, perché qui ci sono poche aree boschive (il loro habitat naturale). Inoltre, proliferano velocemente e possono essere molto dannosi per l’ambiente che li ospita. Il nostro intervento è stato approvato dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Chi li ha introdotti nell’area del Parco dell’Alta Murgia?

È stata una decisione presa dall’Ambito Territoriale Caccia di Bari nel 1999 (5 anni prima che venisse istituita l’area protetta, nel 2004, ndr) e che nel tempo ha danneggiato noi per primi. L’ATC introdusse 170 esemplari tra il 2000 e il 2002, ma bisogna considerare che da allora i cinghiali del Parco si sono più che decuplicati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
Che problemi provocano?

Oltre a colpire le colture di cui si cibano, distruggono anche i muretti a secco. Negli ultimi anni abbiamo dovuto risarcire ad agricoltori e allevatori circa 170mila euro per i danni provocati da questi animali, a cui andrebbero aggiunti anche quelli pagati dalla Provincia per gli incidenti che causano quando attraversano le strade. Senza contare i problemi causati alla flora e alla fauna autoctona.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Insomma, un disastro…

Si può dire che la sua introduzione è stata utile solo a far tornare nel Parco dell’Alta Murgia una specie protetta come il lupo. Il gran numero di cinghiali fa sì che i lupi abbiano di che sfamarsi ed evitino così di attaccare i greggi di pecore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Qual è quindi lo scopo del censimento?

La gestione oculata di questo animale selvatico. Una volta raccolti i dati, si passerà alla fase di selezione dei cinghiali, attraverso la cattura e l’abbattimento di una percentuale di esemplari che andrà calcolata in base alla loro presenza per ettaro di parco. Parliamo comunque di cifre esigue, se consideriamo che in Toscana se ne abbattono circa 8mila all’anno.


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  • Filip - Liberateli in qualche zona dove si puo' cacciare e ce la vediamo noi cacciatori ad abbatterli...........
  • massimo - Troppi cinghiali? Ma dove???!??!?!??!?!??!??
  • Salvatore - Se si stanno organizzando per l'abbattimento selettivo e giusto che lo facciano loro! ;)
  • Laura - Dove vivo io, sono più cinghiali che esseri umani, anche le guardie parco li possono catturare solo vivi e non c'è abbattimento selettivo, la regione lazio è indietro di 1000 anni, circa le logiche europee
  • Giuseppe - Veramente solo nella provincia di Arezzo se ne abbattono molti di più !!! circa 10000abbattimenti nel libero più le aziende faunistiche più gli abbattimenti ex art.31
  • Salvatore - Prov di Siena 18000 mila!!
  • Alessio - Umbria..tutta la regione 15000


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