Sos "hacker": ecco la soluzione a 99 problemi della vita quotidiana
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venerdì 17 maggio 2013
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di Salvatore Schirone
Questo infatti è il primo di ben 99 "hacks per rendere la vita più facile", proposti da Victoria, alias "shialabeowulf", nel suo microblog “tumblr”. Novantanove geniali soluzioni ad altrettanti problemi quotidiani. C'è un po' di tutto. Abbiamo mai pensato ad esempio che potremmo utilizzare la scatola delle salviettine come custodia per smartphone e banconote, quando siamo sempre a contatto con l'acqua, in barca o semplicemente in spiaggia? O usare l'apriscatole per aprire quelle durissime confezioni di plastica di molti prodotti elettrici, resistenti anche alle forbici?
Un barattolo di shampoo, opportunamente ritagliato, può risolvere il problema di trovare un appoggio per il nostro smartphone in ricarica alla presa di corrente. Il collo di una bottiglia di plastica può sigillare una busta di caramelle aperta ma non consumata. Una molletta può reggerci il chiodo evitandoci di schiacciarci un dito con il martello. E una piccola coppetta di carta per dolci evita che il ghiacciolo di sgoccioli sulla mano. Ma possiamo anche imparare a utilizzare un semplice foglio A4 per creare la copertina del nostro dvd senza essere maestri di origami (vedi nell'ordine le foto in galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E si tratta proprio di hacks, non è un termine improprio. Infatti, l'hacker non è necessariamente uno smanettone del computer, ma in genere chiunque riesca a modificare un oggetto per potenziarne le funzioni e risolvere in modo originale e inedito un particolare problema. Il termine fu infatti usato per la prima volta negli anni 50, quando i personal computer non erano ancora stati inventati, in riferimento al modellismo di trenini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Poi ha avuto grande fortuna grazie ai primi programmatori come Richard Stallman e Eric Steven Raymond, che ha anche scritto il famoso libro "How To Become A Hacker", come diventare un hacker. Ma non ha mai perso il significato originario etimologico contenuto nel verbo "to hack", che significa "spezzare, smontare". Ma attenzione, non spezzare per distruggere, come di solito fanno i “cracker”, ma per capire il funzionamento di qualsiasi artefatto per provare a riutilizzarlo in modo diverso e più performante. E in fondo in tempi di crisi il "riuso", oltre che all'ambiente, farebbe bene anche alle nostre tasche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il blog di Victoria: http://shialabeowulf.tumblr.com/post/33670447154/99-life-hacks-to-make-your-life-easier
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Salvatore Schirone
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