di Salvatore Schirone

Harley, anche a Bari è mito: la storia del primo ''Chapter'' del Sud
BARI - Nell'immaginario collettivo moto vuol dire prima di tutto Harley Davidson: il mito. Quando l’Harley arrivò a Bari, verso la metà degli anni ’80, non c'era ancora l'obbligo del casco e il “vento tra i capelli” era reale. Nicola Morisco, negli ambienti conosciuto come "zio Lillo", è uno dei baresi che fece subito suo il “sogno di libertà” che spesso si associa a questa moto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
«La pagai ben 13 milioni e mezzo di vecchie lire – racconta - era il 1989». Una cifra enorme, per quei tempi, rispetto anche ad altre moto in commercio. La sua prima Harley 883 quattro marce a catena, Lillo la comprò da un privato che era riuscito a farsene arrivare ben 5 esemplari direttamente dagli Usa. «Ebbi qualche difficoltà - – ricorda - a ottenere il certificato di origine necessario per l'immatricolazione che mi permetteva finalmente di girare per la città». 
 
Fu in quell'anno che zio Lillo incontrò Antonio Amoruso. Lui la moto l'aveva acquistata da Milano, la concessionaria ufficiale di Carlo Talamo, il quale gli propose di aprire una concessionaria a Bari. E così fu: il 6 maggio 1991 fu inaugurato in via Trento il negozio ufficiale della Harley, il primo nel Sud Italia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Con la nascita della concessionaria nacque la prima comunità ufficiale harleysta barese. Per regolamento internazionale dell' HOG (Harley Owners Group) infatti i gruppi locali, chiamati Chapter, possono essere formati solo in riferimento a una concessionaria e solo gli associati HOG posso iscriversi. Spetta al concessionario, il Dealer, la nomina del Director. Il Bari Chapter nacque il 24 gennaio 1996. Il Director attuale è Agostino Barile. 
 
Malgrado questa ufficializzazione, Zio Lillo ha continuato a frequentare motoraduni locali come anima storica e caratteristica dello spirito degli inizi, amato e stimato da tutti gli associati, che ne tollerano bonariamente la sua "anarchia". «Non sono fuori dal Chapter, sono sopra!», scherza Lillo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Mario Carrante, harleysta convinto di vecchia data, ricorda un raduno sul Pollino del 2007 (vedi galleria fotografica): «Mentre eravamo in marcia, lo perdemmo. Lo chiamammo per chiedergli se avesse bisogno di aiuto, ma ci disse di non preoccuparci. In serata ci raggiunse. Aveva rotto entrambe le marmitte, ma in qualche modo riuscì a rimediare saldando e rinforzando l'asse che le reggeva. Lillo è così, imprevedibile e indomabile sulla sua Harley».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Ma il Bari Chapter è anche una cosa seria e impegnativa. Angelo Losacco, riveste il ruolo di Past Director, una sorta di "senatore a vita", attribuitogli dal Dealer per i meriti riconosciuti nell'organizzazione. Ci spiega: «Il gruppo ha uno statuto (consultabile solo dai soci) che integra quello ufficiale dell'HOG. Niente di ideologico. Struttura del club, figure organizzative e regole da osservare quando ci si muove in gruppo su strada. Il rispetto delle regole è fondamentale, perché il Chapter risponde ufficialmente del comportamento di tutti coloro che indossano il gilet con il nostro logo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
Appartenere al Chapter è un modo per preservare lo spirito genuino del Harley Davidson. «Chiunque può "possedere" un Harley, ma è solo nel Chapter che si "vive" l'Harley - continua Losacco. Essere harleysta è uno stile di vita. Siamo una grande famiglia.» 
 
E per Losacco questo è doppiamente vero. Si muove sempre anche con sua moglie Annamaria, una delle tre donne iscritte (le altre sono Terry e Mariateresa) dei circa 80 associati. Il loro matrimonio, il 17 ottobre 2003, è stato vissuto come un grande motoraduno (vedi galleria fotografica). «Ogni momento libero per noi è dedicato all'Harley. Montiamo e partiamo, che sia una semplice passeggiata, o un raduno organizzato». E di chilometri l'harley di Losacco ne ha mangiati tanti, in giro per il mondo.  Certo si può viaggiare anche in auto e su altre moto, ma solo l'HD, ci ricorda Losacco, «incarna in modo unico la libertà. Non esiste nessuna comunità così vasta e internazionale da poter incontrare per condividere l'emozione del viaggio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Il raduno più bello è certamente quello annuale in Austria, nella Carinzia a sud di Villach, nei pressi del lago di  Faaker See. Si svolge nella prima settimana di settembre. Dopo le vacanze libere che ogni socio fa rigorosamente con la sua harley, tutti si ritrovano lì. Uno spettacolo di 50-60mila moto provenienti da tutta Europa. 
 
Ma quest'anno un particolare ed unico evento li attende: dal 13 al 16 giugno a Roma un raduno internazionale celebrerà il 110mo anniversario HD. Per quella data si prevede l'arrivo di 120mila HD da tutto il mondo. Da Bari si muoveranno circa 90 moto. Il momento clou sarà l'incontro col Papa. Solo 1200 sorteggiati entreranno in piazza San Pietro in moto. «Spero di essere tra questi fortunati», conclude Losacco. Glielo auguriamo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Da Bari ad Aosta in Harley (di Mario Carrante):



Parata Harley, Carnevale di Putignano (di Mario Carrante):



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  • alessio - bell'articolo!!


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