Casamassima, ''bombe'' di semi sui terreni incolti: è il guerriglia gardening
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venerdì 22 marzo 2013
di Rachele Vaccaro
CASAMASSIMA –Come si combatte il degrado? Riempiendo le città di fiori colorati. È quanto mettono in pratica tre ragazzi di Casamassima (Margherita Ronghi, Greg De Iure e Gaetano Pirulli) attraverso il “Guerrilla Gardening”, il giardinaggio d’assalto nato a New York negli anni Settanta e diffusosi poi in tutto il mondo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I tre giovani lanciano letteralmente delle “bombe ” sui terreni abbandonati di Casamassima. Si tratta di semi, terriccio e fertilizzante il tutto avvolto in carta biodegradabile e imbevuto d’acqua. La speranza è che di lì a poco nascano dei fiori e se “se son rose fioriranno”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il nostro è un gesto simbolico - dice Greg - In questo modo ci riprendiamo pacificamente delle aree incolte e trascurate e “lanciamo” il nostro piccolo contributo per sensibilizzare la cittadinanza sul problema ambientale».
«Le nostre iniziative stanno avendo successo - dichiara Margherita -. Noi raccogliamo offerte libere per comprare i semi, anche se c’è chi ce li regala. Ci sono arrivate offerte persino da italiani residenti all'estero».
I “guerriglieri” hanno assaltato i giardini già due volte a marzo. Il prossimo lancio è previsto per domenica 24 marzo alle ore 10, presso la statua della Madonnina in via Turi, a Casamassima. L’iniziativa è aperta a tutti, ma bisogna presentarsi in bicicletta e indossare un indumento verde per ricreare la scia verde del Guerrilla Gardening.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma dopo l’attacco i giardinieri d'assalto tornano a controllare se i semi hanno attecchito? «Nel primo lancio abbiamo buttato semi un po’ ovunque - risponde Greg - non è stato perciò possibile valutare la riuscita della nostra opera. Invece dopo il secondo assalto, che è stato circoscritto alla villetta comunale, siamo tornati a innaffiare il verde che era spuntato. Comunque in genere – conclude - si utilizzano semi di piante grasse, che non hanno bisogno di particolari cure o attenzioni e sopravvivono anche alle estati torride».
Per il futuro i tre ragazzi non escludono di estendere la propria attività anche al di fuori di Casamassima e ci lasciano con una speranza: «Ci piacerebbe molto lavorare con i bambini, magari attraverso progetti con le scuole. I più piccoli sono spontanei, per loro non rappresenta un problema sporcarsi le mani con il terriccio. Se riuscissimo a insegnare loro il rispetto per l’ambiente sarebbe una bella conquista. Sono gli adulti del domani».
Rachele Vaccaro