Da "Sfogati che è meglio" a "Buon compleanno": quando Bari ascoltava l'Altra Radio
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lunedì 30 marzo 2020
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di Gaia Agnelli
La stazione nacque nel 1976 sotto il nome di "Radio Alternativa". A fondarla fu gruppo di ragazzi che avevano il sogno di diventare speaker: il loro linguaggio senza censure "ruppe" all'improvviso la serietà delle più tradizionali concorrenti, "vecchia" Radio Bari compresa, che proprio in quell'anno sospese la storica rubrica "La caravella".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra di loro spiccava Renzo Belviso, oggi 60enne, il componente che più di tutti ha caratterizzato la storia del network. «Gli scherzi davanti al microfono erano all'ordine del giorno - rammenta il signore -. Ricordo che nell'estate del 1978, in attesa degli esami di maturità, assieme al mio amico Andrea Maggi, montammo un vecchio trasmettitore nella mia stanzetta. Capimmo che da lì potevamo entrare nella frequenza di "Radio Trullo", disturbandola: così, studiandomi la voce del conduttore, imparai a imitarla e a confondere le signore che chiamavano in diretta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
"L'Altra Radio" vide la luce pochi mesi dopo: il 22 settembre sui 101,500 megahertz. I suoi ascolti crebbero gradualmente nel decennio successivo, fino al boom si sintonizzazioni dei primi anni 90.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Merito innanzitutto di "Buon compleanno", programma quotidiano che dal 1992 al 1995 andò in onda dalle 16.30 alle 19 (senti audio). «Venne ideato per fare una burla a chi spegneva le candeline - prosegue Belviso -. Sei gag al giorno per altrettante "vittime": a richiederle erano parenti o amici del "malcapitato", che facevano recapitare alla mia segretaria Rosanna Tumolo tutte le informazioni utili alla riuscita della farsa. Era insomma una sorta di regalo per i festeggiati».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A mettere in pratica la messa in scena era ovviamente Renzo. «Aspettavi una chiamata dall'università? Fingevo di essere il tuo professore - spiega lo speaker -. Eri in attesa di una visita specialistica? Allora ero il tuo dottore. Una volta mi spacciai per il medico del distretto militare perchè il "martire" di turno stava aspettando di essere contattato per la leva obbligatoria. Simulando una visita di “telemedicina” lo indussi a spogliarsi completamente e a passarsi il telefono su tutto il corpo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E il bello è che, essendo tutto in diretta, non era possibile silenziare eventuali parolacce. «Solo alla fine confessavo il misfatto - aggiunge il signore -, facendo gli auguri ed elencando i nomi di chi aveva proposto lo sketch. Spesso gli amici più "crudeli" dello sventurato registravano la puntata su una cassetta e la facevano girare per tutta Bari».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma l'apice del successo fu raggiunto con "Sfogati che è meglio" (senti audio), programma che dava la possibilità a chiunque di dire la propria al telefono, su un qualsiasi argomento. Bastava semplicemente lasciare un messaggio in segreteria, anche in forma anonima. Andò in onda dal 1993 al 1995 con quattro finestre al giorno di 20 minuti fissate alle 7.30, alle 12, alle 15.30 e alle 19.30.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Se ne sentivamo di tutti i colori - sottolinea Renzo -. Sbottate adolescenziali, insulti contro partner infedeli, dichiarazioni d'amore, lamentele contro gli insegnanti che assegnavano voti troppo bassi. Ma anche ragazzi che denunciavano atti di bullismo: a volte venivamo ringraziati da quei genitori che avevano riconosciuto la voce del proprio figlio in radio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un piccolo spaccato sociologico del mondo giovanile che conquistò la città. «Ero una grande fan della trasmissione - afferma la 43enne barese Chiara -. Tutte quelle voci che si alternavano nei messaggi rappresentavano quasi una famiglia per me. Mi divertivo un sacco a sentire gli audio di chi era arrabbiatissimo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La fortuna del programma spinse Renzo ad organizzare addirittura degli incontri per gli ascoltatori più incalliti. «Nell'adunata del 1994 al Parco 2 Giugno arrivarono migliaia di giovani - puntualizza Belviso - e un giorno bloccammo letteralmente via Dalmazia, nel quartiere Madonnella. Nacquero amicizie e nuovi amori».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In quello stesso periodo andò in onda anche "Osè ore 23" (senti audio), programma dal contenuto erotico suggerito da Caterina Firinu, collaboratrice di Renzo. «Ogni lunedì, mercoledì e venerdì, un'ora prima della mezzanotte - incalza il 60enne - due miei colleghi, “nascosti” sotto gli pseudonimi di Samantha e Joker, partivano con una serie di letture provocanti, andando avanti fino a notte fonda».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Si trattava di un format rivoluzionario, in cui era previsto anche uno spazio per i messaggi da casa: alcuni ascoltatori potevano così rivelare le loro esperienze più intime. Il saluto finale veniva dato con un ammiccante "buonanotte e sogni proibiti".
La buonanotte per L'Altra radio arrivò invece nel 2018: l’emittente chiuse i battenti, anche se al suo posto prese il via "Radio Mi piaci", con a capo sempre l'irriducibile Renzo, la cui voce rimane ancora nitida tra i ricordi di migliaia di baresi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L'audio di "Buon Compleanno":
L'audio di "Sfogati che è meglio":
L'audio di "Osè ore 23":
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