Il cinema all'ombra delle multisale/2: la storia di Esedra e ABC
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mercoledì 19 dicembre 2012
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di Eva Signorile
Incastonato nei locali della chiesa di San Giuseppe, nel quartiere Madonnella, l’Esedra, 400 posti a sedere, ha attraversato un recente periodo di incertezza dovuto al cambio di gestione. Archiviata la gestione privata del cinema, guidato per 33 anni da Angelo Fraccalvieri, la sala è oggi ancora di proprietà della chiesa di San Giuseppe e gestita dalla stesso parroco, Don Vito Marziliano. Dopo una chiusura per il necessario “restyling”, si è temuto che L’Esedra non avrebbe più riaperto i battenti. La circoscrizione del quartiere si è anche impegnata inserendo l’Esedra all’interno di un progetto di riqualificazione in chiave culturale del quartiere, con il nome di “Giardino dell’armonia”, per il quale, già nel 2010 erano disponibili 350mila euro. La realizzazione del progetto è però vincolata ai pareri positivi delle istituzioni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La sala cinematografica, comunque, è oggi ancora operativa, ultima sopravvissuta di un vecchio “triangolo” di quartiere che aveva nel Kursaal Santa Lucia e nel Nuovo Palazzo gli altri due vertici. «La crisi c’è – afferma Mario Gentile, cineoperatore dell’Esedra – noi proiettiamo “seconde visioni”. Ci manteniamo, “campiamo”: è l’unico cinema rimasto in zona ed è giusto che la parrocchia si impegni per la sua sopravvivenza, ma l’affluenza è in calo. Poi ci sono le bollette della luce da pagare, la SIAE, i distributori. E a breve - conclude Gentile - ci sarà anche il bando per i proiettori digitali, quelli di ultima generazione. Il loro costo si aggira intorno ai 57mila euro e la Regione ne sovvenziona il 50%. Ma è una spesa che va affrontata: il futuro del cinema non è più nelle “pellicole”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In netta controtendenza appare il cinema ABC (nella foto), in via Marconi 41, nella "zona del Faro". Qui, Claudio Ceglie, il cineoperatore di questa sala di proiezione, racconta di un’affluenza inaspettatamente in aumento. «Da quando abbiamo riaperto a settembre, dopo la pausa estiva – dice – possiamo parlare di una tendenza verso l’aumento del numero dei visitatori».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sin dalla sua nascita in quello che all’epoca era considerato un quartiere “a luci rosse”, avvenuta il 29 settembre del 1976 per volere dell'allora segretario dell’AGIS di Puglia e Basilicata, Mario Nuzzolese, l’ABC si è subito identificato come cinema “indipendente”, orientato verso la proiezione di film ignorati dai grandi circuiti di massa. «Siamo stati i secondi in Italia e i primi in tutto il Meridione a operare questa scelta», afferma orgogliosamente Ceglie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dopo una chiusura durata quasi quattro anni, causa riammodernamento strutturale, l’ABC ha riaperto nel 2010 ed è tuttora gestito dall’AGIS. Oggi, questa sala di proiezione “mignon” (99 posti a sedere) conferma il suo orientamento verso il cinema “d’essai” e rientra, al pari del Piccolo e del Nuovo Splendor, nel “Circuito d’Autore”, progetto promosso dall'ente regionale Apulia Film Commision.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Due parole sul "Circuito d'Autore". Finanziato con i fondi europei dell’Asse IV FESR 2007/2013, il progetto si pone l’obiettivo di ridare al "piccolo cinema" un ruolo di primo piano nel panorama culturale della Puglia, anche dotando le sale coinvolte dell’apparecchiatura tecnologica e dei servizi necessari alla diffusione di un cinema di qualità. Con un contributo annuo massimo di 36mila euro (per ogni cinema), il Progetto Circuito d’Autore porta nelle sale che vi aderiscono film di qualità, italiani e stranieri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Angelo Ceglie, direttore artistico del “Circuito”, si occupa della distribuzione dei film all’interno delle sale che ne fanno parte. È lui che gira per i vari festival cinematografici “indipendenti” individuando le pellicole di qualità da presentare alle sale affiliate. E' anche lui che sceglie come distribuire i film tra i cinema del circuito. Per questo motivo, non capita mai che uno stesso lungometraggio venga proiettato negli stessi giorni da due diverse sale del circuito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nei primi due anni di vita, il "d'autore" ha portato nelle sale affiliate un incremento del pubblico pari al 20% , in netta controtendenza rispetto all'andamento dei cinema italiani.
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