Università e scaramanzie: «Ti vuoi laureare? Non fissare la statua di Minerva»
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martedì 16 gennaio 2018
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di Angela Pacucci
A Bari per esempio c'è un atto che non bisogna assolutamente compiere: contemplare la statua di Minerva dea romana della giustizia e della guerra, posta al centro dell'atrio della facoltà di Giurisprudenza (nella foto). La statua la si può mirare solo una volta laureati: compiuto il proprio percorso scolastico è possibile anche "sfidarla", magari posando con lei per una foto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ma fin quando non si finisce è "vietatissimo" guardarla negli occhi prima di ogni esame e soprattutto prima della seduta di laurea - ci spiega Roberto, studente della facoltà -. Quando passo nelle vicinanze cammino sempre con la testa rivolta verso il basso: di solito non credo a leggende del genere, ma in questo caso preferisco non sfidare la sorte».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli fanno eco due sue colleghe. «"Osservarla porta sfortuna" - dice infatti la matricola Ilaria -. È la prima cosa che mi è stata riferita da alcuni ragazzi poco dopo essermi iscritta all'Università». «Nei momenti di pausa mi è spesso capitato di adocchiarla - afferma invece scherzando la sua amica Rita -. Spero di non aver compromesso la mia avventura accademica».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La credenza sembra tramandarsi di generazione in generazione. «Anche i miei genitori da giovani hanno studiato qui legge - racconta Ivana – e mi hanno subito avvertita del "pericolo". Tra l’altro mi hanno raccontato che un tempo queste aule ospitavano il vecchio Tribunale». Chissà forse sono proprio gli anni passati in mezzo a imputati e criminali ad aver donato alla statua questo alone di “oscurità”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma la scaramanzia non è solo una prerogativa barese, anzi investe gli universitari di mezza Italia. Interrogando a riguardo diversi studenti su Facebook scopriamo che anche a Pavia a suscitare paura è la statua di Minerva, ubicata a pochi metri dall'ateneo locale. «Guardarla porta male - ammonisce Sofia, matricola della città lombarda -, così come attraversare i cortili dell'università in diagonale. Per lo stesso motivo ci asteniamo dal visitare la Certosa, il famoso complesso monumentale distante solo pochi chilometri da qui».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Diversi ragazzi insomma rinunciano al piacere di ammirare luoghi stupendi, pur di "salvaguardare" il loro titolo di studio. «Non bisogna assolutamente entrare nella Mole Antonelliana - riferisce Alice da Torino - e il giorno prima di un esame è sconsigliato scrutarne la punta del tetto». «Mi hanno raccomandato di non salire in cima al Duomo - svela Giada da Milano - dove svetta la celebre madonnina».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Passare in mezzo alle due colonne che sorreggono i leoni di piazza San Marco è una disgrazia», rivela ancora Irene da Venezia. «Non si può salire sulla Torre degli Asinelli - commenta sicura Giulia da Bologna -, mentre piazza Maggiore non va assolutamente attraversata in diagonale». «Guai a fissare la statua di Savonarola e a esploreare il castello Estense», risponde poi Mara da Ferrara.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Andare sulla torre di Pisa significa dire addio alla laurea - sottolinea Giuditta dalla città toscana -. Stesso discorso per chi si sofferma a contarne i piani». «È un azzardo accedere nella torre dei Mangia - chiarisce Serena da Siena - e passare attraverso due dei pilastri presenti in piazza del Campo». E a Napoli a far paura è addirittura un museo. «Quello della cappella San Severo è da evitare», ci informa Ivana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E se per sbaglio qualcuno osasse violare questi inviti? Dalla Sardegna arriva una testimonianza incoraggiante. «Qui nessuno studente ha il coraggio di salire sulla Torre degli Elefanti - rassicura Luca da Cagliari - io però l'ho fatto e seppur toccando ferro sono riuscito ugualmente a diventare dottore».
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Scritto da
Angela Pacucci
Angela Pacucci