di Massimiliano Fina

Gatti, acquamarina e coltelli: tutti i riti dei pescatori contro tempeste e trombe d'aria
TARANTO – Dura la vita del pescatore: stretto da cielo e mare, in balia del tempo e della gigantesca natura. Proprio per esorcizzare la paura che deriva dallo stare ore ed ore lontani dalla rassicurante terraferma, i pescatori da sempre danno vita a un curioso insieme di riti, preghiere e credenze: scaramanzie messe in atto per  scongiurare il pericolo che può derivare da un temporale o una tromba d’aria.  

Per indagare su queste pratiche propiziatorie che si tramandano da tempi immemori abbiamo fatto un giro a Taranto vecchia, luogo di indiscussa tradizione marinara. Siamo sul lungomare: alle nostre spalle si stagliano le degradate case del centro storico, mentre la banchina davanti a noi brulica di lavoratori del posto intenti a sistemare le reti da pesca.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Cerchiamo di distrarre qualcuno di loro per approfondire l'argomento, ma non tutti si mostrano disposti a parlarci: in particolar modo i più anziani sembrano essere restii a svelarci le loro superstizioni. Finalmente riusciamo a scambiare due chiacchiere con il giovane Aldino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La nostra attività non è per niente facile - spiega il ragazzo - e a volte è normale sentirsi "persi" sulla barca dinanzi a un temporale in arrivo. Di solito in queste situazioni si accende una candela recitando alcuni salmi della Bibbia. Se poi si intravede una tromba marina, si fa il segno della croce tre volte nella sua direzione, "spaccando" poi l’aria nello stesso punto con un’accetta o un coltello dal manico nero».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Già, la tromba marina, vero e proprio spauracchio dei pescatori, tanto che contro di essa si concentra la maggior parte dei loro rituali. «Per i marinai è d'obbligo non rasarsi i capelli prima di prendere il largo - racconta il 40enne pescatore Peppe -. In caso di burrasca infatti ci si taglia una ciocca e la si getta in acqua: in pratica è un'offerta al mare che ha l'effetto di placare il suo “spirito”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Peppe ci illustra anche un altro metodo di buon auspicio che mischia sacro e profano senza troppi scrupoli. «Contro il diavolo ingannatore è buona cosa abbassarsi i pantaloni e mostrare il deretano, sempre in direzione della tromba marina - prosegue il giovane-. Mentre si compie questo gesto va recitata intensamente una preghiera: "Padre nostro, Padre nostro che stai in cielo, in terra e in mare, guardaci dal diavolo. Padre nostro, Padre nostro taglia la coda al diavolo"».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Altri pescatori ci spiegano come le bufere possano essere scacciate persino con degli oggetti. Sulle imbarcazioni per esempio capita che venga caricata l'acquamarina, una pietra celeste considerata come talismano in grado di mantenere calmo il mare sin dai tempi dell'antica Grecia. Le sue "modalità d'uso" furono descritte da Plinio il Vecchio: durante le notti di luna piena la gemma va immersa nel mare o in una bacinella con acqua e sale per essere purificata. Alcuni marinai la usano per farsi una collanina portafortuna.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La nostra raccolta di credenze popolari continua spedita. «In caso di perturbazioni violentissime con un coltello traccio sulla poppa della mia barca una stella a cinque punte - ci dice un altro ragazzo che incontriamo passeggiando sul porticciolo -. Si tratta della rappresentazione simbolica di un uomo con testa, braccia e gambe e viene disegnata durante l'invocazione di un santo protettore. A quel punto lancio un coltello nel tentativo di centrare il "cuore" della stella: se riesco a colpirlo potrò beneficiare della grazia richiesta e la tromba marina cambierà direzione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La sorte dei viaggi in mare sarebbe legata pure agli animali. Tre uccelli che svolazzano sul natante presagiscono incidenti mortali. La stessa premonizione deriva dall'eventuale uccisione da parte dell'equipaggio di gabbiani e albatri, visti come la reincarnazione delle anime di pescatori deceduti in passato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E occhio infine ai gatti, che pur non amando l'acqua vengono ospitati sui pescherecci per la loro utilità nel segnalare l'arrivo della pioggia: in quest'ultimo caso si mettono a soffiare insistentemente, mentre con la bonaccia di solito si sdraiano rilassati. I felini però dovrebbero essere curati e coccolati, altrimenti col potere magico delle loro unghie affilate potrebbero attirare una tempesta catastrofica.


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