di Claudio Laforgia

Trenini, soldatini e bambole: a Rutigliano c'è il museo dei
RUTIGLIANO - Come si divertivano i bambini prima che fossero inventati videogiochi, tablet e smartphone? A questa domanda cerca di rispondere il "Museo del gioco", un insolito spazio espositivo inaugurato lo scorso 30 aprile nella scuola elementare "Aldo Moro" di Rutigliano che raccoglie decine tra bambole, modellini, case in minatura e altri oggetti per lo svago dei più piccoli in voga fino agli anni 70.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«L'idea è quella di far conoscere ai nostri alunni i passatempi a disposizione quando noi avevamo la loro stessa età - spiega il 60enne Luciano De Chirico, dirigente scolastico dell'istituto -. Era un mondo totalmente diverso: di solito ricevevamo giocattoli in regalo solo all'Epifania e nel resto dell'anno ci si ingegnava per costruirne altri da soli. Spesso inoltre venivano condivisi con gli amici e diventavano un importante strumento per socializzare, a differenza di oggi dove il loro uso è riservato quasi esclusivamente al proprietario che tende a isolarsi dai compagni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Nei mesi scorsi così insegnanti e genitori si sono rimboccati le maniche - prosegue De Chirico -. Prima hanno pulito e dipinto le pareti del deposito in disuso della scuola scelto per ospitare la mostra, poi hanno setacciato le loro case recuperando tutti quei balocchi "vintage" che sono stati catalogati ed esposti con cura all'interno della stanza rimessa a nuovo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci siamo quindi immersi in quello che si presenta come un vero e proprio tuffo nel passato (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il corridoio che introduce nell'ex magazzino è abbellito da alcuni disegni realizzati dagli alunni che ritraggono personaggi cult dei fumetti come Topolino, Braccio di ferro, Paperino, Asterix, Tex. Una volta varcata la soglia del Museo, sulla sinistra spiccano subito due grandi vetrate riempite con graziose riproduzioni di vagoni di treni. «Era un dono che spesso portavano i nostri nonni dopo un lungo viaggio», ricorda con nostalgia il dirigente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Accanto allo spazio riservato ai piccoli convogli ferroviari balzano all'occhio alcune case in miniatura. Una in particolare, risalente agli anni 70, presenta una serie di mobili, tavoli, sedie e accessori per il bagno fabbricati tutti in rigoroso stile vittoriano. Le altre invece sono dotate di arredi fatti a mano attraverso l'utilizzo fantasioso di materiali semplici come la carta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il tour prosegue con due vecchie culle: una di esse, costruita in legno nel lontano 1910, è stata ritrovata da una maestra nella soffitta della sua abitazione ricoperta interamente dalla polvere. A poca distanza sono stati posizionati due armadi colmi di vecchie bambole, sia di pezza sia di porcellana, intervallate da alcune trottole dalle tinte sgargianti provenienti dall'Argentina e, sul pavimento, un cavallo a dondolo e assieme a un paio di esemplari di Pinocchio, di cui uno creato a mo' di marionetta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La visita continua con una serie di piccole vetrate. La prima racchiude un salottino variopinto, la seconda alcuni accessori didattici ormai obsoleti come i regoli e l'abaco. La terza invece è una chicca per gli amanti del pallone: oltre a un album di figurine stampato negli anni 70 contiene anche il "microcalcio", una specie di Subbuteo del 1950 in cui i giocatori vengono mossi con delle manopole installate dietro le porte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dopo aver notato due teatrini ideati per gli appassionati dei burattini si passa alla zona dei giochi da tavola. A richiamare la nostra attenzione sono le pedine di un Domino fatte tutte di legno e due tipi di Battaglia navale, uno elettronico e l'altro prodotto negli anni 60 in versione tascabile. Degno di nota è anche lo "strummolo", una trottola tipicamente napoletana che veniva lanciata dopo essere stata avvolta con una robusta cordicella: a Bari era chiamata "U'vrrruzz".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Al centro della stanza, oltre a tantissimi soldatini, viene dato ampio risalto a un gran numero di modellini di automobili realizzati in latta. Ce n'è anche uno della Trabant, il veicolo usato dalla stragrande maggioranza dei cittadini che fino al 1991 facevano parte della Germania Est. Prima di uscire dalla mostra ci soffermiamo su un mobile dipinto di rosa: trabocca di fumetti di Topolino ed è sormontato dall'immagine non originale della prima copia della serie pubblicata nel 1949.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

È possibile visitare il museo durante gli orari scolastici o, previo appuntamento con De Chirico, anche nei giorni festivi. Il dirigente tra l'altro vorrebbe arricchirlo con altri giocattoli ma il deposito non è abbastanza grande: un bel problema, visto che a quanto pare con le esposizioni ci ha preso gusto. «Abbiamo già due nuovi progetti in cantiere - conclude infatti il professore -, una mostra totalmente dedicata ai giochi da tavola e una raccolta di fotografie su quei giochi fatti per strada che ormai vanno scomparendo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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  • Luciano - Bravo Claudio! Hai colto lo spirito dell'iniziativa. Complimenti!


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