Gli incontri dei caffè-scienza: «Volgarizzare per rendere comprensibile a tutti»
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venerdì 10 ottobre 2014
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di Raffaella Ceci
Si tratta di un movimento nato in Francia nel 1998 con la denominazione “Café Scientifique” e oggi presente in 17 città italiane: Milano, Alessandria, Bolzano, Trento, Bologna, Livorno, Firenze, Grosseto, Roma, Vasto, Caserta, Napoli, Matera, Messina, Catania, Cagliari e anche Bari. Diversamente dai “caffè letterari” non si tratta di singoli locali commerciali che uniscono la cultura agli affari, ma di incontri che si svolgono in luoghi diversi: dalle sale di circolo, ai bar, dalle palestre scolastiche ai padiglioni fieristici. Eventi che ruotano su discussioni di taglio scientifico e tecnologico, comprensibili e accessibili anche a chi non ha alcuna competenza in questo settore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Vogliamo volgarizzare la scienza ma non banalizzarla, i fenomeni scientifici sono complessi ma possono essere facilmente compresi da chiunque», spiega Gianluigi De Gennaro, ricercatore e docente di Chimica dell’Ambiente presso l’Università di Bari e da qualche anno coordinatore del Caffè-Scienza di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli incontri pugliesi (il primo è avvenuto a Trani nel 2006), vengono predisposti da uno staff di chimici composto da De Gennaro e altri cinque collaboratori tra docenti, ricercatori, dottorandi. Nella sezione “eventi” del sito nazionale è possibile ritrovare tutti gli eventi in programma e conoscere il luogo e la data in cui saranno tenuti. Di solito i membri dello staff non intervengono personalmente come esperti, ma fungono da mediatori. Si occupano di contattare scienziati (chimici, fisici, esperti di scienze ambientali) con competenze inerenti alla discussione affrontata, introducono l’argomento, pongono domande ai relatori e cercando anche di animare e coinvolgere il pubblico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Non ci riuniamo in aule universitarie e preferiamo evitare luoghi “chiusi” come le sale conferenza – afferma sempre De Gennaro -. Normalmente il locale viene concesso gratuitamente e noi o l’associazione che ha organizzato l’evento prenotiamo e paghiamo un numero massimo di consumazioni che vengono offerte ai partecipanti. Vogliamo che chiunque venga possa fermarsi e rimanere per parlare, chiedere, capire. Questo è possibile in un posto piacevole, in cui sorseggiare una bibita, sedere attorno a un tavolino o starsene spaparanzato su un divanetto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’obiettivo è far luce su argomenti verso cui tutti nutrono interesse: inquinamento, energia, tumori, polline, prodotti per la casa. «La gente oggi ha la necessità di capire, vuole sapere se su una data questione sta facendo bene o no, quando vede l’etichetta su un prodotto alimentare o su un detersivo vuole capirne il significato – sottolinea il docente -. Ad esempio lo sapevate che usare degli sbiancanti su un capo di abbigliamento è nocivo? Così si “dipinge” di bianco la macchia e quelle sostanze chimiche a contatto con la pelle possono procurare allergie, dermatiti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In Puglia vengono organizzati da uno a sei eventi all’anno, e ognuno di essi coinvolge dalle 20 alle 150 persone di diversa età e diverso livello culturale. L’ultimo evento si è tenuto lo scorso mese alla Fiera del Levante di Bari. Nell’ “arte del caffè” si è parlato della sicurezza del caffè espresso nei bar, delle variabili che comporta la temperatura dell’acqua, della corrosione dei metalli e delle potenziali sostanze inquinanti che vengono utilizzate durante la pulizia delle stoviglie. Ci sono anche incontri programmati nelle palestre di scuole superiori. Si tratta dei “Caffè scienza Junior”. I ragazzi esprimono una scelta sul tema dell'incontro e sui profili dei possibili esperti e l'organizzazione individua e contatta gli ospiti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«É necessario però che l’argomento scelto abbia alcuni requisiti – spiega De Gennaro - non deve essere di natura politica o etica, come l’inseminazione artificiale e soprattutto deve avere carattere oggettivo. Non possiamo discutere per esempio sul dove è meglio fare una determinata discarica, se è preferibile un luogo a un altro (le opinioni sarebbero diverse), ma possiamo parlare della questione dei rifiuti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nei “caffè-scienza” i docenti universitari si svincolano da un linguaggio “da cattedra” per parlare a tutti. Ci si libera dalla classica idea di conferenza in cui l’esperto parla e in molti casi “pubblicizza” la sua teoria lasciando poco spazio al pubblico per domande e chiarimenti. Al contrario ci sono vere e proprie discussioni in cui il pubblico, per una volta, è parte attiva. Perché la scienza è di tutti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qui Il sito della "Rete dei caffè-scienza italiani".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Raffaella Ceci
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