Gli InnovAttivi, 40 studenti e un'esperienza ''fuori classe''
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martedì 21 gennaio 2014
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di Eugenio Orsi
La professoressa dei ragazzi, Ileana Inglese, ideatrice del progetto, spiega: «L’obiettivo di questo percorso era mettere in pratica il concetto di “learning by doing”, cioè apprendere attraverso l’applicazione. Concetto che esiste da tantissimi anni, ma che viene snobbato da molti docenti che si limitano alla semplice proiezione di slide o al classico metodo di insegnamento dell’esposizione delle lezioni. Molto più duro e dispendioso a livello di tempo, seguire e guidare i ragazzi anche dopo il termine delle lezioni. Personalmente il mio contributo ai ragazzi si è limitato a suggerimenti, a volte ho dovuto anche limitarli perché avevano molte idee che potevano disperdere l’evento stesso».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Abbiamo quindi incontrato gli InnovAttivi e parlato con alcuni di loro: Verdiana, Monica, Giuseppe e Vincenzo (vedi foto galleria).
Innanzitutto, perché avete scelto il nome InnovAttivi?
Perché siamo un gruppo di ragazzi, dai 22 ai 30 anni, “attivi”: nel senso che cerchiamo di andare oltre la formazione che ci viene proposta in ambito accademico, unendola alla modernità, facendo nostro anche l’uso di novità di tipo tecnologico come l’e-book. Inoltre tramite la nostra pagina Facebook condividiamo ricerche e scoperte, proponendo anche approfondimenti su tematiche che interessano il lavoro e il mondo giovanile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Parliamo di questo evento…come vi siete organizzati?
Ci siamo divisi in gruppi e ogni “sezione” ha curato un aspetto diverso. La segreteria scientifica ha curato i contenuti, quella organizzativa ha curato tutti gli aspetti secondari dell’evento, l’ufficio stampa si è preoccupato di pubblicizzarlo, contattando la stampa e le istituzioni. Infine abbiamo messo su un gruppo di servizio hostess-promoter.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma concretamente giovedì che argomenti affronterete?
Temi legati alla comunicazione, perché è di questo che ci occupiamo nel nostro corso di laurea. Quindi linguaggio, forme di comunicazione, innovazioni nella comunicazione. Ad esempio affronteremo i social network, tema che non rientra nel percorso accademico perché è troppo recente per poter essere già istituzionalizzato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Realizzare questo progetto che cosa vi ha dato a livello formativo?
Abbiamo appreso il significato della parola “organizzazione”: collaborare con 40 persone è veramente complicato. Inoltre abbiamo imparato come utilizzare veramente e seriamente strumenti e programmi informatici, oltre ad aver appreso nozioni “trasversali” come il team working o il problem solving. E poi abbiamo capito quanto è importante che qualcuno abbia fiducia in te. Con questo non ci riferiamo solo alla professoressa Inglese, ma anche agli sponsor che hanno dato il loro sostegno senza neanche entrare nello specifico del nostro evento, ma soltanto perché, per una volta, hanno voluto dare una chance a dei giovani.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma “InnovAttivi” morirà una volta fatta questa “esperienza fuori classe”?
In realtà il nostro gruppo vuole essere l’equivalente di una delle “confraternite” americane, una comunità attraverso la quale continueremo, anche dopo l’evento, a comunicare, a pubblicare online, a condividere e mettere a disposizione di tutti le nostre esperienze sia personali sia comunicative.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Eugenio Orsi
Eugenio Orsi