Facebook, la truffa dei falsi prestiti: «Ecco come ci siamo cascati»
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martedì 14 gennaio 2014
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di Mariangela Dicillo
C'è chi ha ricevuto l'eredità dallo zio d'America e desidera utilizzarla per aiutare chi ne ha bisogno, chi è così ricco da avere a disposizione un capitale così vasto da potersi permettere prestiti a destra e a manca e chi, invece, grazie ad un'amica conosciuta online ha trovato fortuna ed è disposto a condividerla con il prossimo. «Grace à Madame Veronic Victoire j'ai retrouvé les sourises sur lèvres », recita un post.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Si tratta chiaramente di messaggi-truffa, ma in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, capita che qualcuno in preda alla disperazione caschi nel tranello. È il caso della barese Rina. E questo è il suo racconto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ho perso il lavoro da due anni e mio marito è in cassa integrazione da luglio scorso. Appena ho visto il messaggio del signor “Paolo Corriere” sul gruppo che riguarda la ricerca di mobili usati a poco prezzo, non so perché, ma ho creduto ci fosse una speranza. Le banche non hanno mai voluto farci un prestito, allora ho pensato che almeno avrei dovuto provarci e allora ho spedito un mail all’indirizzo indicato dall’autore del post, chiedendo come si articolasse la trattativa. Mi ha risposto dopo neanche cinque minuti, chiedendomi di quanti soldi avessi bisogno. Io gli risposto che avrei avuto bisogno di 10 mila euro. E lui mi ha chiesto a sua volta il mio numero di cellulare per raggiungere un accordo telefonicamente. E da quel momento non abbiamo avuto pace. Telefonate giorno e notte in cui mi prometteva che mi avrebbe mandato i soldi tramite posta e, allo stesso tempo, chiedeva un anticipo. E un paio di giorni dopo ha iniziato a mandarmi mail con offerte di vario genere: immobili, terreni, complementi d'arredo e chi più ne ha più ne metta. E poi sono arrivate le minacce. Al telefono mi diceva che avevamo un contratto in sospeso e che se non avessi concluso l'accordo per i 10mila euro entro 15 giorni, si sarebbe recato personalmente nella mia abitazione. Ma i soldi a casa non arrivavano e non avevo intenzione di dargli nessun anticipo. Allora io e la mia famiglia l'abbiamo denunciato. E poi ho cambiato numero di cellulare e cancellato il mio indirizzo di posta. Da quel momento è scomparso anche da Facebook».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sembrerebbe un “incubo a lieto fine”, ma attenzione: da qualche giorno su Facebook è comparso un “Paolo Bello Croce” che sta pubblicando annunci molto simili a quello di “Paolo Corriere”, il truffatore della signora Rina (vedi foto dell’annuncio in galleria). Sarà la stessa persona? Un consiglio: statene alla larga, nessuno regala nulla, soprattutto su Facebook.
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Mariangela Dicillo
Mariangela Dicillo