Da Corso Sicilia al Gatto Verde: gli immortali punti di riferimento baresi
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mercoledì 15 gennaio 2014
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di Alessandra Anaclerio
Per indicare nel rione Poggiofranco l’importante incrocio tra via Giulio Petroni e viale Kennedy , si continua a dire “vicino al Gatto Verde” (come nell’annuncio di sopra trovato su internet). Eppure il ristorante/pub Il Gatto Verde è più di 10 anni che ha chiuso.
«Il Gatto Verde è fallito da una vita - afferma il proprietario di un negozio nelle vicinanze -. Al suo posto c’è stato prima un supermercato e ora è il locale è occupato da un grande rivenditore di carne. Eppure quel posto idealmente esiste ancora, tutti diciamo “lavoro vicino al Gatto Verde”, io per primo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Lo stesso discorso vale per l’Hotel Ambasciatori, colosso di cemento che ha chiuso definitivamente i battenti a marzo del 2006, lasciando nelle grinfie della polvere 168 stanze, 27 suite, un ristorante da 350 coperti, 21 sale congressi e addirittura un eliporto pensile. Eppure per indicare via Omodeo e la zona nei pressi della strada che collega San Pasquale a Japigia, si continua a dire “dove sta l’Hotel Ambasciatori”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma forse il caso più emblematico di un nome rimasto nella memoria collettiva dei baresi è Corso Sicilia. E’ da 35 anni che questa lunga via che attraversa tutta la Bari “nuova” ha cambiato nome: ora si chiama nel suo primo tratto, corso Benedetto Croce e nel secondo, corso Alcide De Gasperi. Ma provate a chiedere a qualsiasi residente di Carrassi «dov’è corso Sicilia? »: vi risponderà, come l’anziano signor Vito, «corso Sicilia è questo». Inutile controbattere «ma questo è corso Benedetto Croce». Vito, come tutti i “carrassiani”, preciserà: «Sì è così, ma noi non ce la facciamo a chiamare questa via diversamente. Era e resterà sempre corso Sicilia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Se da “corso Sicilia” ci spostiamo verso il quartiere Picone, troviamo un altro classico punto di riferimento barese: la Centrale del Latte. Per indicare l’ultimo tratto di viale Orazio Flacco, quello che si trova nei pressi del grande incrocio con viale Papa Giovanni XXIII, si afferma, senza possibilità di essere smentiti “nei pressi della Centrale del Latte”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E’ qui che, dal 1952 è stato distribuito il latte “pubblico” , ma da vent’anni a questa parte questo grande edificio ha cambiato destinazione. Ora ospita nei locali che si trovano nel cortile alcune associazioni di volontariato ed è utilizzato come stazione delle autoambulanze facenti capo al servizio 118 del Policlinico di Bari. L’interno è invece completamente in disuso e versa in stato di abbandono. Ma la scritta "Centrale del latte" è ancora ben evidente sulla facciata esterna di colore giallo di questo edificio, che per tutti i baresi è ancora il punto di riferimento più importante di quella zona.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Arriviamo nel cuore di Bari, in corso Cavour. Lì, ad angolo con corso Vittorio Emanuele sorge il Palazzo della Motta, il grattacielo costruito nel 1955 che per anni è stato sede del Bar Motta. E’ da tempo che lì non vengono più serviti caffè: ci sono uffici e un negozio di abbigliamento. Eppure quando ci si vuol dare un appuntamento in centro, magari per andare a farsi una passeggiata nel borgo antico, ci si continua a vedere “alla Motta”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il nostro viaggio finisce al quartiere Libertà, dove in via Ravanas sorge l’ex Manifattura dei Tabacchi.Da metà degli anni 90 questo edificio, progettato nel 1905 e realizzato nel 1913 per produrre sigarette, è diventato un mercato e accoglie bancarelle di frutta, verdura e carni. «Mi ricordo quando ero ragazza, lavoravo alla Manifattura ed ero supervisore - ci racconta la 90enne Caterina -. A Bari tutti conoscevano il mio luogo di lavoro e io ero fiera di lavorarci. Sapere che oggi mio figlio va a fare la spesa lì dentro mi mette malinconia. Ma anche se adesso è un mercato per me quel posto resta e resterà sempre “la Manifattura”». Come volevasi dimostrare.
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Alessandra Anaclerio
Alessandra Anaclerio
I commenti
- Vincenzo F. - Vi siete dimenticati del palazzo della "UPIM" o "RINASCENTE" su Via Sparano angolo Via Piccinni e della "STANDA" su C.so Vittorio Emanuele!
- BARINEDITA - Vincenzo non ce ne siamo dimenticati...solo che saremmo andati troppo indietro nel tempo...tra l'altro c'era anche LA STANDA di via omodeo! grazie per il tuo intervento!
- Francesco Quarto - notevole l'articolo su toponomastica "defunta". da continuare ... io intanto propongo un enigma: "Via Consultore". dov'è, anzi dov'era?
- Francesco Quarto - Tornando su Corso Sicilia (ma vale anche per altre arterie cittadine): perché non allarcare anche alle emergenze, sopravvivenze, resti, relitti o perdite irreversibili di "oggetti" architettonici o urbanistici in genere che costeggiavano e costeggiano le vie? Per corso sicilia propongo il complesso (una villa, una dimora), che di recente he stata schermata da impalcature, in corrispondenza delle vie Monte grappa e Piave ... cos'era potrà mai essere restaurato e ritornare ad una visibilità che ovvrirebbe inoltre decoro urbano alla strada ... ma ho ancora un paio di cosette da proporre .... alla prosssima
- BARINEDITA - ne abbiamo parlato di quella villa: http://www.barinedita.it/storie-e-interviste/n1247-carrassi-l-ottocentesca-villa-vittoria-comprata-e-salvata-dal-degrado
- Mino Monopoli - Via Consultore era la vecchia denominazione dell'attuale Via Giovanni Modugno, rione Carrassi, per l'esattezza da Via Giulio Petroni a Via Saverio Lioce e non S. Lioce
- Enzo P. - Ma la "Moscia" la ricordano in pochi! In via Consultore si andava per un ...panzerotto (anche oggi).
- Luigi Buonvino - Io vorrei lanciare una petizione per ridare il suo "Vero Nome" a "Corso Sicilia" !
- Nuccio V. - Via Consultore, vecchio nome di v. G.Modugno... per non parlare di v. Africa Italiana (oggi v. Carafa) o la "vecchia" via Monfalcone, tale fino ai primi anni '70, poi ribattezzata v. Lembo. E chi sa che l'attuale corso Italia si chiamò in origine v. Candia poi, durante il ventennio fascista v. Martiri Fascisti? Inutile dire che dopo il 25 luglio 1943 la denominazione littoria fu subito cancellata e la strada venne chiamata via fratelli Rosselli. Ma ciò ai signori della toponomastica del comune (dall'umore volubile come una adolescente ai suoi primi cicli) non andò bene e ribattezzarono la strada con l'attuale nome di corso Italia, relegando i fratelli Rosselli alla stradina che collega l'ultimo isolato di corso Sonnino a via Dalmazia...
- rob - veniva definita "La Moscia" l'area prospiciente l'ingresso della spiaggia S. francesco ove erano edificate delle casette ad un piano nelle quali abitavano molte operatrici sociali, fino a qualche decennio fa. Altra zona di operatrici sociali era "la Cmmun" difronte alla chiesa S. Giuseppe, piazza L di Savoia, palazzo demolito negli anni 50