di Salvatore Schirone

Albatros, l'associazione che fa ''vedere'' il mare ai ciechi: sott'acqua
BARI - Il loro motto è: “il subacqueo non vedente non è un disabile, ma semplicemente un subacqueo”. L'associazione Albatros- Progetto Paolo Pinto di Bari, da anni accompagna i ciechi a scoprire, come veri sub, le bellezze dei fondali marini. Un'impresa che sa dell'incredibile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Elisabetta Franco, 41 anni, è la pioniera di questa esperienza. Ora è una campionessa nella sua specialità: è stata la prima non vedente a scendere a 18 metri di profondità in apnea e in assoluta autonomia.  A Bari ci sono altri 3 non vedenti che, come Elisabetta, seguono gli istruttori nelle varie immersioni. Il non vedente usa una cimetta di un metro con un peso che funge da bastone per evitare gli scogli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Ma come fa un cieco a vedere il mare? «Usiamo il tatto - spiega Elisabetta -. Non tocchiamo i pesci, anche se qualche volta mi è pure capitato, ma le rocce e le piante marine. Abbiamo ideato uno strumento innovativo, il "riconoscitore subacqueo". Si tratta di un libro impermeabile che raccoglie 114 specie di piante. Ogni pagina è corredata di foto e descrizione in braille (vedi galleria fotografica). La guida ci fa toccare ad esempio una posidonia e ci fa leggere la descrizione e i colori. Il mare è pieno di colori e in questo modo riusciamo a farci una mappatura mentale completa di quello che c'è davanti a noi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
E in fondo al mare qualcuno incontra anche l'amore. È la storia di Teresa, 34 anni. «All'inizio ho avuto paura – confessa la donna -. Ma poi ho avvertito la bellissima leggerezza di muovermi in un mondo davvero senza barriere. In acqua ti devi affidare alla guida - continua -. Hai solo il contatto fisico della mano dell’istruttore (vedi foto), che ti fa sentire una cosa sola con lui». Galeotto fu quel contatto per Teresa, che in questo modo ha conosciuto Antonio, la sua guida: si sono innamorati e sposati. Ovviamente sott'acqua, a Cala Incina, il 30 agosto 2009. Celebrante: padre Raffaele Melacarne, detto “Fratesub”, di cui abbiamo parlato in un altro articolo

 
Tutti questi racconti hanno alla radice un'altra storia che li ha generati, quella di Angela Pinto. Nel 2004 suo marito Paolo muore prematuramente in seguito ad una malattia che gli causa una progressiva e irreversibile perdita della vista. Paolo era un campione mondiale di nuoto di gran fondo. E Angela decide di creare una associazione in suo onore. Nel 2005 incontra l'istruttore subacqueo Manrico Volpi e con lui nasce Albatros, la prima associazione di didattica subacquea per non vedenti con metodiche innovative che fanno del cieco un sub come tutti gli altri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
L'associazione conta ora quasi 40 aderenti in tutta Italia, tutti uniti da un solo desiderio e obiettivo: «Vedere il mare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Per informazioni su Albatros: http://www.albatros-scubablindinternational.it


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