Recinzioni e coni di malta agli angoli di antichi palazzi: barriere antiladro o antipipì?
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lunedì 15 febbraio 2016
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di Francesco Lattanzio
Chiedendo ai passanti baresi abbiamo avuto le risposte più disparate, ma anche parlando con alcuni storici e ricercando per il web non siamo riusciti ad avere una risposta certa e definitiva. Su alcuni siti di Venezia, si parla però di “gobbe antibandito” o anche “ pissotte”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le teorie sarebbero due. La prima: le recinzioni sarebbero servite per evitare che i ladri per tendere agguati si nascondessero negli angoli bui, in un tempo (alla fine dell’800) in cui le strade erano poco illuminate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La seconda: quelle barriere servivano per scoraggiare l’atto di orinare agli angoli delle strade. Le recinzioni non permettevano di avere un’adeguata privacy e le colate di malta diventavano invece “boomerang” che rischiavano di far ritornare indietro la pipì che si era deciso di lasciare per strada. Insomma questi arredi avevano la funzione di “decoro urbano”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A Bari abbiamo trovato quattro esempi di “pissotte”. La prima accanto a Palazzo di Cagno Abbrescia, che sorge tra piazza Massari e corso Vittorio Emanuele. Appoggiata allo stilobate sinistro in pietra che regge le due colonne che abbelliscono il portone di legno, si trova infatti una recinzione in ferro appuntita e semi circolare. Ancora più evidenti appaiano le due barriere in ferro alte un metro e mezzo poste ai due lati del portone di accesso di un edificio di via Abate Gimma angolo via de Rossi. Infine nel borgo antico è possibile notare nell’angolo destro della Cattedrale, precisamente dove sono poste le scale di accesso, una piccola colata di malta a forma di cono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Magari chissà, queste barriere da ora in poi potranno ritornare a essere utili, vista la recente depenalizzazione in Italia del reato di “urina per strada”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Francesco Lattanzio
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