''MusicaIngioco'', un'orchestra per salvare centinaia di bambini a rischio
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martedì 8 luglio 2014
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di Katia Moro
Il progetto “MusicaIngioco” si ispira al metodo Abreu, nato in Venezuela 40 anni fa per volere di José Antonio Abreu, musicista, ex ministro della cultura e accademico, esile e minuto ma considerato quasi un dio in patria. E’ lui che ha fondato “El sistema”, un modello di educazione musicale e sociale pubblico, gratuito e libero, che aveva come scopo primario quello di salvare i ragazzi abbandonati costretti al disagio e alla povertà, preservandoli dal crimine. Un progetto magari come tanti altri, ma che si basava su un concetto innovativo: ai giovani veniva insegnato a suonare uno strumento musicale. Con questo sistema Abreu ha recuperato circa 3 milioni di bambini, dei quali 10mila sono poi divenuti musicisti professionisti anche molto affermati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel 2007, dato il successo, il sistema ha iniziato a diffondersi in Inghilterra, Stati Uniti, Spagna, India e altri paesi. Dal 2010 anche in Italia su iniziativa del compianto direttore d’orchestra Claudio Abbado. Oggi si contano 50 nuclei sparsi in tutta Italia che coinvolgono in tutto circa 9mila bambini, tutti facenti capo a un unico comitato nazionale con sede a Roma. In Puglia vi è il nucleo più numeroso con 15 maestri che insegnano ad Adelfia. Poi ci sono quattro maestri nel quartiere Enziteto e poi i nuclei della scuola Corridoni a Bari vecchia, di Gioia del Colle, Cisternino, Lecce e Taranto nel quartiere Tamburi due nuclei LAMS e l'Art Village a San Severo. In tutto mille musicisti, che come detto si sono ritrovati insieme il 20 giugno per eseguire l'opera "Lo strano Regno di Kamal" di Andrea Gargiulo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli insegnanti, maestri o allievi del Conservatorio di Bari che svolgono prima un corso di formazione e un tirocinio che funge anche da selezione, sono tutti volontari e fanno lezione per circa un’ora due volte alla settimana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«MusicaIngioco si basa su tre principi fondamentali - ci spiega il maestro di violino del Conservatorio barese e concertista Francesco D'Orazio, che riveste il ruolo di coordinatore regionale -. Il primo è la gratuità: è un progetto sociale che deve essere aperto a tutti e non escludere nessuno e che nasce nei quartieri di periferia dove è più alta l’incidenza della devianza e del disagio sociale. Anche gli strumenti musicali, fiati, archi e percussioni, vengono forniti ai ragazzi da noi in comodato d’uso e gli unici finanziamenti che riceviamo sono quelli forniti da sponsor o da generosi donatori. Il secondo è l’aggregazione: l’obiettivo principale è imparare a convivere, a fare gioco di squadra e diventare cittadini consapevoli. Per questo ci rivolgiamo in prevalenza alle famiglie in difficoltà chiedendo segnalazioni ai servizi sociali e alle scuole e diamo la precedenza ai ragazzi disabili o con difficoltà comportamentali e relazionali. Anche se ora, grazie al passaparola diffuso, sono le famiglie stesse a venirci a proporre i loro figli. Il terzo principio è la "didattica diversa": in un conservatorio normalmente non entri a far parte di un’orchestra prima di cinque anni e il percorso è lungo e difficile. Noi facciamo il percorso inverso: mettiamo subito i ragazzi a contatto con gli strumenti e li facciamo divertire ed imparare giocando per poi affinare l’educazione musicale in un secondo momento».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’ideatore di questa didattica diversa e fondatore del progetto “MusicaIngioco” è il 46enne Andrea Gargiulo, napoletano residente a Mola di Bari dal 2006, pianista, concertista, direttore d’orchestra e docente del Conservatorio di Bari oltre che del sistema Abreu. «Mi sono ispirato a due testi per me fondamentali, “Musica in gioco” e la “Mente musicale” - racconta Gargiulo - e ho ipotizzato un sistema di “didattica reticolare” che è l’opposto della tradizionale “didattica lineare”. I ragazzi sono subito messi a contatto con lo strumento e imparano giocando anche in maniera caotica, ognuno iniziando da un diverso e personale punto di partenza. Alla fine i risultati di ogni componente vengono ricuciti, allineati e risistemati in modo organico e nasce l’orchestra come unione di tanti individui che diventano interdipendenti e collaboranti. La prima cosa che chiedo ai ragazzi quando arrivano da me è: “Ti vuoi divertire con noi?”. In cambio loro si devono però impegnare a rispettare regole ben precise di rispetto degli altri e convivenza civile e devono garantire costanza, assiduità e almeno 15 minuti di studio al giorno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra i casi emblematici di recupero c’è quello del ragazzino macedone del quartiere Tamburi a Taranto, pluriripetente con grandi difficoltà nella scuola primaria, che è arrivato ad iscriversi alle scuole medie con indirizzo musicale con brillanti risultati o il caso del ragazzino autistico che i genitori avevano iscritto con mille titubanze e con scetticismo e che si è invece così ben inserito da divenire tutor di un altro bambino con le stesse problematiche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
“MusicaIngioco” è comunque un progetto per tutti e non solo per ragazzi di famiglie disagiate o in situazione di disabilità, come testimonia Vincenzo Francesco Dalfino, 12enne adelfiese, che segue il progetto da quattro anni e che ha appena ricevuto come premio alla sua costanza e dedizione uno splendido violino donato da un generoso maestro liutaio ferrarese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tutti questi risultati non hanno però ancora invogliato gli enti pubblici locali ad istituzionalizzare questo progetto e a sostenerlo economicamente ed oggi, ancora una volta, l’associazione è a rischio di chiusura per mancanza di fondi e spazi. E in questi casi la musica non può compiere alcun miracolo.
Nel video il concerto dell’orchestra “MusicaIngioco” del 20 giugno 2014 presso Villa Peripato a Taranto con 1000 bambini:
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Katia Moro
Katia Moro