La "fortezza de Bellis": nelle campagne pugliesi c'è una copia del castello di Conversano
Letto: 18731 volte
mercoledì 18 novembre 2020
Letto: 18731 volte
di Giancarlo Liuzzi - foto Valentina Rosati
Si tratta però di un lavoro purtroppo mai completato, che giace abbandonata tra ulivi e vigneti. Alla morte dell’uomo infatti, avvenuta dodici anni fa, nessuno degli eredi si è preso l’onere di finirla. E così il sogno di Francesco è rimasto irrealizzato, lui che avrebbe voluto avere come residenza una riproduzione del simbolo della sua amata Conversano: il maniero della casata Acquaviva d’Aragona che domina il centro cittadino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un progetto, questo, che ricorda altre opere create da ambiziosi “architetti” improvvisati. Come “l’Italia in miniatura” di Stefano Schettini, sarto che si dedicò alla riproduzione dei più famosi edifici del Belpaese. O come la “Villa del Masciaridde”, eclettica dimora ideata dal costruttore Leonardo Castellaneta tra Gioia e Turi.
Per visitare la “Fortezza de Bellis” bisogna invece recarsi in contrada Tre Pile, zona raggiungibile attraverso una serie di stradine che si diramano dalla provinciale n.50 che collega Conversano a Cozze.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dopo aver ammirato da lontano la fortezza immersa nei campi circostanti, ci si ritrova davanti al muro perimetrale che la racchiude. Appare però inaccessibile, essendo circondata da una parte dall’alta parete e dall’altra da una recinzione in ferro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Proseguendo per qualche metro ci imbattiamo nell’ingresso principale: qui le mura si aprono in uno spazio a semicerchio con al centro un maestoso arco che culmina in alto con un cornicione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’accesso è bloccato da un cancello in ferro, oltre il quale possiamo però scorgere alcuni dettagli del castello di pietra, tra cui la bianca torre principale. La struttura circolare ricorda effettivamente il quattrocentesco torrione del castello di Conversano: alta poco meno di 10 metri presenta delle piccole monofore sui lati e delle merlature squadrate sul tetto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sulla destra notiamo anche un fabbricato finito solo per metà. Le colonne che ne delimitano la facciata, assieme al tetto a cupola incompleto, ci fanno supporre possa trattarsi di una chiesa, visto che lo stile architettonico richiama la forma absidale degli edifici religiosi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Spostandoci sul lato sinistro del muro di confine, possiamo invece osservare il retro della dimora: una costruzione squadrata a un piano suddivisa da quattro finestre con al centro il varco di ingresso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ritornando sui nostri passi e proseguendo oltre l’entrata, il perimetrale lascia spazio a una recinzione più bassa. Qui sono anche presenti due piccole balconate in pietra che si affacciano su un vasto giardino. Tutta la struttura è infatti circondata da un ettaro di terra dove dominano ulivi, fichi d’india e cycas.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Camminiamo ancora, sino a raggiungere il limite della proprietà. E qui, essendo più lontani, possiamo finalmente ammirare il castello in tutta la sua monumentalità. Il prospetto si eleva su due piani, scanditi da sei grandi finestroni quadrati e termina in alto con un cornicione. Notiamo tra l’altro come la torre vista in precedenza sia collegata al corpo principale dell’edificio da un piccolo balconcino con ringhiera.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Su una parete facciamo invece la conoscenza di altre due torri che non avevamo scorto prima. La più bassa delle due, con la sua forma schiacciata, sembra proprio ricordare quella poligonale del maniero di Conversano. Anche queste sono finemente rifinite con merlature e piccole finestrelle e lasciano spazio sulla destra a spazi terrazzati arricchiti da piante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A chiudere il prospetto laterale dell’edificio c’è infine una balconata in ferro che poggia su tre archi in pietra, oltre i quali si innalza un muro di confine che chiude l’enorme proprietà.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Perché quella che abbiamo di fronte non è certo una “villetta” di campagna, ma una grandiosa dimora che purtroppo giace isolata e inutilizzata dal 2008. Anche se ci è giunta voce che i figli di Francesco l’abbiano messa in vendita. La speranza è che l’acquirente sia un sognatore come de Bellis: un qualcuno che possa, un giorno, completarla per renderla finalmente viva.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- Vincenzo Savino - Molto bella, ho avuto il piacere di visitarla dall'interno, una vera Meraviglia, spero venga finita come si deve, il paesaggio attorno é bellissimo, tranne dei vigneti abbandonati da troppo tempo che si trovano accanto, é un luogo che merita di essere valorizzato
- Carmine Panella - Gianfrà, si trova più facilmente sulla Conversano-San Vito dove ci sono opere ben più degne di cenno.
- Dino - Appare però inaccessibile, (pure in grassetto) essendo circondata da una parte dall’alta parete e dall’altra da una recinzione in ferro.... autore hai mai sentito parlare di pietre e chianche trafugate, trulli sventrati da vandali e ladri, spray ovunque? Buona grazia che è recintata sennò sai cosa avresti trovato? Se ne vuoi avere evidenza oggettiva contattami. Saluti