di Mina Barcone

Bari, commerciante cinese derubata e aggredita da tre ragazzine di 13 anni
BARI - Le serrande del suo negozio sono sommessamente abbassate e di lei nessuno ha più notizie da sabato scorso, dal giorno dell’aggressione subita da tre ragazzine. Parliamo di Ali, la titolare di “Jia Le”, una rivendita di articoli cinesi (nella foto) che si trova in via Armando Diaz, nel quartiere di Palese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Alle 19 dell’8 febbraio infatti, tre 13enni si sono introdotte nel suo esercizio commerciale per sottrarre furtivamente alcuni articoli esposti. Ali però, grazie alle telecamere interne, se n’è accorta e ha minacciato di chiamare la polizia. A quel punto le minori hanno reagito prima insultandola e poi sferrandole un calcio che l’ha fatta cadere per terra.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Inizialmente non avevamo ben chiaro cosa fosse successo – spiega un commerciante della zona – la signora è uscita dal negozio urlando per strada. Poi abbiamo capito che aveva subìto un furto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La cosa incredibile è che le 13enni in precedenza erano state già cacciate da un altro esercizio commerciale. «Ci hanno provato anche qui – racconta il proprietario di una vicina cartoleria –. Una di loro ha cercato di distrarmi chiedendomi del materiale, mentre le altre nascondevano alcune penne nelle borsa. Le ho però sorprese mandole subito via».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Le tre da quanto si capisce sono conosciute in questa zona. «Sappiamo che vivono nel vicino quartiere di San Pio», affermano all’unisono i negozianti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Di Ali non si sa invece nulla: dopo aver denunciato il fatto ai carabinieri ha abbassato la serranda del suo emporio e dopo tre giorni non ha ancora riaperto. «Non sapevo nulla di questa storia – ci dice una cliente –. La signora Ali è sempre così gentile e non vedendola oggi ho seriamente pensato che la sua assenza c’entrasse il coronavirus».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma a quanto pare a Palese non è dalle malattie che ci si deve difendere, ma da una baby gang di pericolose ragazzine.


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Mina Barcone
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