di Ilaria Palumbo

La bellezza ritrovata del borgo antico di Monopoli: quando la storia incontra il mare
MONOPOLI – Del territorio di Monopoli abbiamo scritto spesso: tra calette sabbiose, laghi segreti, monti, chiese rupestri, santuari nascosti e ville patrizie. Oggi però vogliamo parlare del centro storico di questo grande paese a sud di Bari, del suo borgo medievale adagiato sul mare che negli ultimi anni è stato finalmente valorizzato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra chiese ristrutturate, palazzi signorili riaperti al pubblico e affacci sull’Adriatico, ora è infatti possibile godersi delle entusiasmanti passeggiate nella città vecchia, le cui viuzze sono inoltre state popolate da mille locali che (a differenza del capoluogo), ben si inseriscono nel pittoresco contesto in cui sono situati. Un borgo ricco di storia rinato gradualmente negli ultimi quattro anni grazie a dei fondi europei veicolati dalla Regione e investiti dall’amministrazione comunale proprio nella cultura. Siamo andati a esplorarlo. (Vedi foto galleria)

Il nostro punto di partenza è largo Plebiscito, lì dove si trova il Palazzo di Città: un distinto palazzo rosso sede un tempo del convento della vicina chiesa di San Francesco d’Assisi. Da qui passeggiamo su via San Domenico, dove tra eleganti e storiche abitazioni si arriva davanti al cinquecentesco sobrio edificio religioso che dà il nome alla strada.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ arrivato ora il momento di immergerci tra le strette e curve viuzze del borgo antico. Seguendo gli utili cartelli indicativi e descrittivi sparsi ovunque andiamo alla ricerca dei monumenti più caratteristici, il più importante dei quali è sicuramente la Cattedrale dedicata alla Santissima Maria della Madia, protettrice di Monopoli. 

La costruzione settecentesca (edificata su una precedente chiesa romanica) è adagiata su un arioso piazzale e affiancata da un muraglione che serviva a proteggere i fedeli dai forti venti che arrivavano dai monti. Percorrendo le vie adiacenti all’edificio religioso è possibile scorgere il suo alto campanile a sei ordini, uno dei simboli della città, sulla cui punta è apposta l’immagine della Madonna.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Prendiamo ora via Argento per raggiungere la particolare chiesa di Santa Maria del Suffragio, conosciuta come “il Purgatorio”. Si tratta di una struttura dei primi anni del Settecento che colpisce per il suo portone verde scuro su cui figurano scheletri e teschi, rappresentazioni del motivo del “Trionfo della Morte”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

All’interno poi lo scenario si fa ancora più inquietante: disposte in una teca ci sono delle vere e proprie mummie, reliquie dei membri della confraternita che qui aveva sede tre secoli fa, vestite con lunghi abiti religiosi bianchi, neri e rossi, in posizione eretta e con la bocca spalancata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un po’ scossi da questa visita, usciamo per andare a fare sosta in largo Palmieri dove ammiriamo l’omonimo palazzo patrizio, un ottocentesco edificio riaperto nel 2016 dopo 26 anni di chiusura. Sulla stessa piazza, fra le più antiche del paese e dove sorse il primo nucleo cittadino, si mostra con la sua cupola il convento di Santa Teresa, del XVIII secolo, esempio di barocco pugliese, con la facciata percorsa da lesene terminati in capitelli corinzi e due cuspidi laterali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Da questo punto si diramano una serie di viuzze che portano sul mare: tutte strade caratterizzate dalla presenza di osterie, trattorie, pub e locali serali che come detto ben si inseriscono nel contesto grazie alle porte in legno e le insegne sobrie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non ci resta quindi che spostarci sulla costa: il centro storico è infatti completamente affacciato sull’Adriatico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci basta attraversare la “porta dell’antico porto”, un arco in pietra affrescato con l’immagine della Madonna della Madia, per incontrare il pittoresco porticciolo, punteggiato da tante colorate barchette in legno. Alla destra dell’insenatura compaiono palazzine storiche ma molto semplici, interrotte però dall’eleganza di Palazzo Martinelli, abitazione settecentesca della casata locale, che spicca con il suo elegante loggiato bianco con archi a tutto sesto in stile veneziano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il porto è circondato da un lungo molo che permette di abbracciare in un solo sguardo l’intero borgo antico e di arrivare dopo pochi passi sulla cinta muraria del centro abitato. Vi accediamo attraversando un arco in tufo. Punto di partenza della muraglia è il Castello Carlo V, posto sul promontorio detto “Punta Penna”. La fortezza, edificata in tufo calcareo nel XVI secolo sotto il dominio spagnolo, è famosa per la leggenda del fantasma di una dama che si aggirerebbe fra le sue stanze.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Camminiamo quindi sul lungomare Santa Maria, imbattendoci nel Bastione Santa Maria, postazione d’artiglieria in parte distrutta sulla quale sono posti dei cannoni in ferro. Saliamo sulla struttura e da qui si svela davanti ai nostri occhi un panorama sorprendente: le casette del centro storico, tutte rimesse a nuovo, si affacciano sulla muraglia e hanno di fronte solo ed esclusivamente la grande distesa blu dell’Adriatico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quasi alla fine della strada ci stupiscono poi alcuni scorci da cartolina. Spuntano angoli decorati con fiori colorati e piante rampicanti, che ricoprono quasi completamente una minuscola e antica cappella in tufo dalla forma quadrata dedicata ai santi Vito, Modesto e Crescenzia, con il portone d’ingresso timpanato sovrastato da un piccolo campanile a vela.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo ora arrivati alla fine del borgo antico. Ci troviamo nella zona di Cala Porta Vecchia, la prima delle lingue sabbiose che caratterizzano il litorale a sud di Monopoli. Da qui, sul mare, è possibile ammirare l’intero profilo del centro storico in tutta la sua bellezza ritrovata, con l’alta torre della Cattedrale che fende con la punta il cielo ormai volto al tramonto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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Ilaria Palumbo
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