Triggiano, la graziosa chiesetta della Madonna del Carmelo: «Rischia l'abbattimento»
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lunedì 18 gennaio 2016
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di Cassandra Capriati
Qui, accanto a un’antica masseria completamente abbandonata, si trova questa cappella nella quale non mancano mai un cero accesso e un bel mazzo di fiori freschi. Risale probabilmente all’800 e fu fatta erigere dalla nobile famiglia triggianese dei Trulli. Adesso a curare la chiesa è proprio Enza, che l’ha acquistata dagli eredi della famiglia che anticamente la fece costruire. (Vedi foto galleria)
«Io e mio marito coltiviamo un terreno proprio qui vicino – racconta l’anziana signora – e quindi conosco molto bene la chiesa. Del resto prima tutti quelli che abitavano nelle campagne di Triggiano venivano proprio qui a sentire la messa». L’edificio è molto piccolo, ma all’interno è davvero molto grazioso. Costruito interamente in tufo, presenta una pianta quadrata e un arco a volta. Non appena si entra si nota subito il piccolo altare bianco, impreziosito da una base di piastrelle in maiolica e da alcuni quadretti e sovrastato dal grande quadro della Madonna del Carmelo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Quello purtroppo non è il quadro originale, qualche anno fa qualcuno l’ha rubato e allora abbiamo dovuto sostituirlo con questo», afferma con rammarico la proprietaria. E sfortunatamente sembra che i furti all’interno dell’edificio siano abbastanza frequenti. «C’è qualcuno che ruba qualsiasi cosa venga lasciato, persino le statuette donate da altri fedeli – racconta ancora la donna -. A un certo punto avevo deciso di tenere sempre chiuse a chiave le porte della chiesa, ma alla fine ho deciso di riaprirle perché ci sono tante persone che si fermano per dire una preghiera o lasciare un pensiero e non mi sembrava giusto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Anche se ora i vandali hanno scardinato pure le porte, quindi tutto ciò che si può fare è appoggiarle delicatamente. «Spero però di riuscire a preservarle, sono le stesse dal 1800 e non vorrei sostituirle», asserisce la signora.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma se ladri e vandali minacciano ogni tanto la pace e la tranquillità della chiesetta, non mancano di certo i fedeli che invece vanno a visitarla. «Mi capita spesso di arrivare qui e scoprire che c’è stato qualcuno che ha lasciato un fiore o un quadretto. Ad esempio – dice Enza indicando alcune immagini sopra l’altare – quelle lì sono state lasciate da una signora che mi chiese se poteva portare in omaggio alcune immagini della Madonna. Questo perché un po’ di tempo prima suo figlio mentre giocava si era tirato addosso un mobile uscendone però fortunatamente incolume e proprio sotto di esso la signora aveva trovato un’immaginetta della Madonna. Quasi un piccolo miracolo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Inoltre proprio i quadretti sembra che abbiano aiutato la proprietaria a fare un’interessante scoperta. Mentre li sistemava tra gli archetti laterali della cappella, è caduto un pezzo di intonaco che ha fatto emergere vari disegni di piccole anfore gialle. «Vorrei tanto restaurare la chiesa per riportarla agli splendori originali, anche per vedere che altro c’è sotto l’intonaco – ci confida la donna - purtroppo però due anni dopo che l’ho comprata mi è arrivata una lettera di esproprio e ancora oggi, dopo otto anni, non so se la cappella mi verrà effettivamente tolta o meno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Su quella zona è previsto infatti un parcheggio che andrà a servire il mercato generale che dovrebbe sorgere lì vicino. «E’ assurdo pensare che vogliano abbattere una costruzione così antica – asserisce Enza –. Speriamo che questo progetto rimanga solo sulla carta, perché sogno di ridare nuova luce alla chiesetta e perché no, fare in modo che si ritorni a celebrare la messa qui, proprio come si faceva un tempo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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Cassandra Capriati
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