di Eva Signorile

Gasdotto a San Foca, la società Tap risponde alla ''scomunica'' del Wwf
BARI –TAP, una sigla che sta per “Trans Adriatic Pipeline”, cioè Gasdotto trans Adriatico. Un’opera ciclopica che ha lo scopo di portare fino ai mercati europei il gas proveniente dal Mar Caspio, in Azerbaijan, passando per la Turchia, la Grecia, l’Albania, quindi in Italia, attraverso il Mare Adriatico. L’opera è stata benedetta dall’Unione Europea, che vi vede anche un modo per affrancarsi dalla dipendenza con i giacimenti della Russia. Il punto di approdo del gasdotto nel nostro Paese sarà in Puglia, a San Foca, località marittima del comune leccese di Melendugno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Il 10 settembre scorso, la società del gasdotto ha presentato al ministero dell’Ambiente l’Esia, cioè lo studio di impatto ambientale e sociale dell’opera sul territorio. Il documento però è stato oggetto di aspre critiche da parte del Wwf che con una dettagliata documentazione  ha emesso una “sentenza” che è andata ad aggiungersi alle obiezioni e alle resistenze dei cittadini di Melendugno e del Comitato “No Tap”, da sempre contrari al gasdotto. In sintesi il WWF chiede “di non rilasciare parere positivo di valutazione di incidenza per incompatibilità con i sistemi ambientali, i rischi per la sicurezza pubblica e ambientale”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Abbiamo chiesto a Giampaolo Russo, country manager della società Tap di rispondere alle critiche mosse dall'associazione ambientalista.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Il Wwf rileva che al posto della redazione della valutazione di incidenza rispetto ai siti naturalistici presenti entro 5 km dall’opera, che è stata richiesta dallo stesso Ministero, è stato fornito solo un semplice “screening” che non ritiene significative queste “incidenze”, fra le quali l’influenza delle correnti marine sul trasporto dei sedimenti durante le attività di cantiere, con particolare ricaduta sulla colonia di Posidonia oceanica, una specie vegetale protetta.

La documentazione predisposta per l’Esia, nell’allegato 9, riporta la Valutazione di Incidenza, redatta in conformità con la direttiva 92/43/CEE, cosiddetta “Direttiva Habitat”. Da questa analisi emerge che non sono previsti impatti significativi in riferimento ai siti della Rete Natura 2000 più prossimi al progetto. E’ per questa ragione che, conformemente a quanto previsto nella guida “Valutazione di piani e progetti aventi un'incidenza significativa sui siti della rete Natura 2000”, la Valutazione di Incidenza si è sviluppata attraverso una fase di screening, senza proseguire con la successiva fase che prevede la valutazione “appropriata”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Infatti il punto è questo, ad esempio a proposito della posidonia oceanica il Wwf dà per accertata la sua esistenza lungo la costa di San Foca, mentre dal vostro progetto risulta assente.
 
Questo non è vero. Per mappare la presenza della posidonia nell’area interessata dall’approdo, abbiamo effettuato diverse indagini: un sopralluogo Rov (Remotely operated vehicle) utilizzando un sottomarino a comando remoto nel novembre 2011, l’interpretazione delle immagini satellitari e ulteriori attività subacquee, svolte nel luglio 2013. Sulla base dei nostri studi abbiamo mappato la presenza di posidonia nell’area e conseguentemente modificato la lunghezza del microtunnel per evitare interferenze dirette con essa e, quindi, possibili incidenze negative sull’ambiente. 

 
Sempre secondo l’associazione ambientalista, il Tap non terrebbe conto degli "impatti cumulativi" derivanti dalla realizzazione di altre opere nelle vicinanze.
 
Sulla base delle informazioni a noi disponibili, non sono previste al momento altre attività nell’area di realizzazione del progetto. Però è noto che esiste un piano di espansione della rete stradale esistente, attraverso la realizzazione della “Strada Regionale n. 8”, di connessione tra Lecce e San Foca. La definizione del tracciato e la realizzazione di questa infrastruttura, all’interno del comune di Melendugno, sono state sospese e quindi, non essendo disponibili informazioni aggiuntive in merito, non sono valutabili allo stato attuale impatti cumulati nell’area di progetto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Il progetto mancherebbe anche del “prospetto conoscitivo sui periodi durante i quali sarà aperto il cantiere dei lavori, in relazione alle diverse fasi biologiche di specie di interesse conservazionistico”, quali i cetacei e le tartarughe presenti nell’area.
 
Per evitare possibili impatti sui mammiferi marini e le tartarughe durante la realizzazione del Tap, i lavori di costruzione in mare saranno evitati nel periodo riproduttivo delle tartarughe (giugno –agosto). Tap si è inoltre impegnata a non effettuare lavori nella fascia costiera e a mare nei mesi estivi per evitare di interferire con la stagione turistica, comprendendo pertanto un periodo più ampio di quello del ciclo riproduttivo delle tartarughe. La tipologia e la breve durata delle operazioni in mare fanno sì, poi, che gli impatti potenziali sui cetacei siano non significativi. 
 
Il Wwf vi accusa di “mancanza di chiarezza” relativamente agli accordi con la rete nazionale Snam (Società Nazionale Metanodotti), il cui terminale di ricezione è situato a 55 km dal luogo di approdo del gasdotto nella provincia di Brindisi.
 
Non è stato possibile condurre una valutazione degli impatti cumulati del gasdotto Tap e dell’allacciamento alla rete nazionale dei gasdotti perché di quest’ultimo non è ancora disponibile il tracciato, che sarà definito da Snam Rete Gas una volta avviata la l’”open season”, la procedura prevista dalla normativa in materia di accesso alla capacità di trasporto alla rete nazionale dei gasdotti di Snam Rete Gas.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Concludendo: il Wwf esprime un parere fortemente contrario al progetto da voi presentato. Che cosa rispondete a quella che sostanzialmente è una "scomunica"?
 
Da parte della società c’è sempre stata piena apertura e collaborazione oltre che la ferma determinazione a rendere quanto più possibile trasparente e chiaro il dialogo con tutte le parti interessate dal progetto. Anche con il Wwf.


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Eva Signorile
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