di PUBLIREDAZIONALE

Il sacro ed il profano si legano in un vincolo indissolubile
La nostra penisola è ricca di luoghi e monumenti che sono ricoperti da un’aurea di mistero e di oscuro fascino. Uno di questi è senza dubbio la Basilica di San Nicola di Bari, autentico capolavoro architettonico e fiore all’occhiello del periodo romanico pugliese. Situata nel cuore di Bari Vecchia, la basilica venne edificata tra il 1087 e il 1100, quando la Puglia visse la dominazione normanna. La costruzione della basilica è legata indissolubilmente alle reliquie di San Nicola, portate a Bari il 9 maggio del 1087 da sessantadue marinai baresi, i quali le prelevarono dalla città di Myra, in Licia. La Basilica Pontificia è un luogo di pellegrinaggio per i fedeli di tutto il mondo, sia per ragioni strettamente legate al culto cristiano, sia per una “chicca” contenuta al suo interno che si ritiene abbia poteri “magici”: stiamo parlando della cosiddetta Colonna Miracolosa.

La Basilica di San Nicola e la Colonna Miracolosa

La colonna miracolosa è una colonna in marmo rossiccio che da secoli è oggetto di devozione da parte dei fedeli di tutto il mondo, nonché destinazione dei pellegrini che si recano a Bari Vecchia per toccarla, convinti delle sue proprietà taumaturgiche. Come ogni luogo “miracoloso” che si rispetti, nel corso dei secoli, le leggende su di essa si sono moltiplicate a dismisura: alcune riconducono la sacralità della colonna ad un “bagno” della stessa nelle acque del Tevere, voluto proprio da San Nicola in viaggio a Roma. Altre narrano che, al momento della costruzione della Basilica, mancasse una colonna e San Nicola decise di posizionarla, di notte, nella Basilica. Fatto sta che, a prescindere da come siano andate realmente le cose, la “colonna miracolosa” è uno dei tanti luoghi italiani in cui il sacro ed il profano si legano in un vincolo indissolubile. Questa tendenza a ricercare la fortuna nei luoghi e nei modi più disparati non appartiene solo a noi italiani, ma è assai diffusa a livello mondiale. Sicuramente, il nostro bel Paese è ricco di storie analoghe, di luoghi e di monumenti che, per un motivo o per un altro, si ritiene abbiamo poteri misteriosi e siano in grado di cambiare le sorti di chi li visita.


La fontana del Porcellino a Firenze


Firenze è senza dubbio una delle città più belle al mondo: ricca di monumenti e di fascino, ogni anno incanta i turisti di tutti il mondo con il suo Duomo, le bellezze degli Uffizi ed il fascino di Ponte Vecchio. La città toscana, è tuttavia famosa anche per un altro monumento che, sia per la sua bellezza intrinseca, che per le proprie doti “miracolose”, è divenuto una delle attrazioni della città: la fontana del Porcellino. Questa fontana è, come si legge su Betway.com, una fontana divenuta famosa perché si ritiene porti fortuna a chi la tocca. Il rituale prevede che dopo aver toccato la fontana, il visitatore debba inserire una moneta nella bocca del maialino e se questa, cadendo, riesce ad oltrepassare la grata sottostante, questi sarà baciato dalla fortuna. Un luogo sicuramente affascinante, la cui “magia” si è tramandata di generazione in generazione, fondendo la leggenda con la storia.

Il Toro di Milano

Un'altra opera che si ritiene possa portare fortuna ai turisti si trova nella Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, a due passi dal Duomo. Qui, quasi nascosto tra i mosaici che ricoprono il pavimento, giace un toro rampante che viene “torturato” ogni giorno da migliaia di turisti. Secondo l'articolo de Il Giorno, infatti, la leggenda narra che la fortuna premia chi, posizionando il tallone sui testicoli del toro, inizia a ruotare su sé stesso. L’origine di questa credenza è tuttora sconosciuta ma si ritiene che possa derivare da antiche usanze pagane. Ad ogni buon conto, già ad inizio Ottocento, si hanno notizie di cittadini milanesi che il 31 dicembre si recavano in Galleria per compiere tale gesto al fine di garantirsi un anno di fortuna e di ricchezza.

Che si voglia credere o meno nella buona o nella cattiva sorte, il fascino che trasuda da questi luoghi e da questi monumenti è senza tempo. Che ci siano motivazioni religiose o profane dietro la sacralità del luogo poco importa: l’importante è apprezzarne la bellezza e la storia. Sperare, in fin dei conti, non costa nulla, tanto vale tentare.


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