Jurassic World: dinosauri più grandi e cattivi ma manca lo stupore del film di Spielberg
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venerdì 3 luglio 2015
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di Cassandra Capriati
L'eccentrico miliardario John Hammond è ormai morto, ma non si è spenta con lui l’idea di creare un parco per famiglie che ospiti i redivivi dinosauri. Grazie al contributo del ricchissimo Simon Masrani, il sogno diventa realtà e in breve tempo a Isla Numblar in Costarica viene realizzato il grande “Jurassic World”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tuttavia dopo un grandioso successo iniziale il parco inizia ad attirare sempre meno visitatori, ormai abituati a vedere antichi animali in carne e ossa. È così, per continuare a suscitare “l’effetto wow” nel pubblico che vuole attrazioni sempre "più grandi, più rumorose e con più denti”, la Masrani Corporation proprietaria del Jurassic World ordina la creazione in laboratorio di una nuova specie di dinosauro più temibile che mai: l'Indominus Rex.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In breve tempo però la terribile creatura diventerà una minaccia per i visitatori, soprattutto quando deciderà di uscire dalla sua recinzione andando a distruggere tutto ciò che trova davanti. Spetterà allora all'efficiente manager Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) e all'avventuroso addestratore di velociraptor Owen Grady (Chris Pratt) cercare un modo per impedire che l’Indominus possa compiere una strage.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il sequel del celebre Jurassic Park (1993) non mantiene il fascino dell’originale, anche se non mancano i punti a suo favore. La fotografia è notevole e gli effetti speciali accompagnati da una buona computer grafica riescono a rendere i dinosauri quasi reali (anche se il 3D è concentrato solo all’inizio).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Degna di nota è anche l’attenta ricostruzione e rappresentazione del parco, non c’è dubbio infatti che le scene più “magiche” del film siano quelle in cui viene mostrato Jurassic World in pieno funzionamento, con il safari, la girosfera, il recinto per abbracciare i cuccioli, i giri in sella ai triceratopi. Fa davvero venir voglia di poter entrare nello schermo e toccare con mano i “mostriciattoli”. Per quanto riguarda il cast, Chris Pratt, che in questo ruolo ricorda vagamente Indiana Jones, è una scelta particolarmente azzeccata e l’accoppiata con la bella Bryce Howard funziona.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sfortunatamente la sceneggiatura sulla quale i due attori hanno dovuto lavorare non è delle migliori: stiracchiata, a volte poco credibile, con buchi narrativi (vedi la storia del divorzio dei genitori dei due ragazzi introdotta in una scena e poi abbandonata) e i personaggi in generale risultano troppo stereotipati e poco caratterizzati. Tra le poche eccezioni c’è il nerd interpretato da Jake Johnson, che pur apparendo in poche scene riesce a risultare abbastanza ironico e carismatico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma soprattutto il film non crea mai attimi di vera tensione: le inquadrature non riescono a creare il brivido di una potenziale minaccia “dietro ogni ramo” e neanche la colonna sonora contribuisce a creare suspence.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In definitiva, nonostante il regista Colin Trevorrow abbia cercato di rimandare al progenitore del 1993 con vari piccoli espedienti, nel suo lavoro si è trovato ad affrontare proprio la pesante ombra di Jurassic Park: come fare infatti a risuscitare nuovamente un sentimento di meraviglia e stupore nel guardare un dinosauro sullo schermo?
Il tentativo di soluzione a questo problema è racchiuso proprio nell’inciso “più grandi, più rumorosi e con più denti”: ciò che i consumatori cercano nel parco, ma anche una metafora di quello che gli spettatori devono aspettarsi dal film stesso. La pellicola infatti non fa altro che riprendere la struttura narrativa del suo predecessore, aggiungendo un nuovo dinosauro, più grosso e più cattivo.
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Cassandra Capriati
Cassandra Capriati