di Silvia Giorgi

Il regista barese Leonardo Dell'Olio: «Il mio è il cinema dell'incomunicabilità»
BARI - «Il mio è un cinema anticonvenzionale che va in direzione opposta alla troppo “esplicita” produzione contemporanea». Parole del 33enne 33enne Leonardo Dell'Olio (nella foto), giovane regista barese attualmente alle prese con la produzione del corto “Dentro il mare”. Lo abbiamo incontrato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come è iniziato il tuo percorso registico?

La svolta è avvenuta nel 2014, quando ho seguito un corso di aiuto regia finanziato dalla Regione Puglia che prevedeva uno stage all'estero. Sono così andato in Spagna lì dove la “Séptima Ars” di Madrid ha prodotto il mio corto “Primer Encuentro” che parlava della fugacità delle relazioni sentimentali. Da lì ho preso il cinema seriamente, collaborando anche a “Una meravigliosa stagione fallimentare”, il film sul Bari di Mario Bucci. Ora sto finendo di girare “Dentro il mare”: un cortometraggio completamente autoprodotto e indipendente ma che rischiamo di non terminare per mancanza di fondi. Per questo abbiamo attivato un crowfounding.

Parlaci di questo film

E’ la storia di Mario, un ragazzo con un passato doloroso da cui cerca di sfuggire. Si basa sui ricordi d'infanzia, sulla memoria, sull'importanza del sogno. Lui cerca nel mare, sempre così tranquillo, quella calma che dentro di sé non trova. Il corto è basato sui simboli, sugli “indizi”: come il fermaglio da donna che il giovane afferra dopo aver sognato o come la torre, simbolo preso in prestito da Jung che raffigura la crescita personale. L'Adriatico, presenza costante che si fa quasi personaggio, ricongiunge passato e presente, ma rappresenta anche il subconscio. Ad esempio Mario sogna di non riuscire a entrare nell'acqua perché è incapace di abbracciare il suo passato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Dentro il mare” è interamente girato sulla costa barese?

Sì. In realtà inizialmente pensavo di girarlo fra Bari e Civitavecchia, altra città di in cui ho vissuto durante l'infanzia, ma per motivi di budget ho rinunciato alla doppia location. Ma ho fatto bene: girato tutta la costa, da San Giorgio a Giovinazzo ho scoperto uno scenario unico, inaspettato ed affascinante. Oltre alle spiagge trafficate da tutti ci sono territori selvaggi e deserti, in cui ti puoi rintanare nella tua solitudine e ascoltare solo la musica delle onde in sottofondo.

Chi fa parte del cast?

Siamo tutti pugliesi. Il film è girato e prodotto da me e Gianluca Perrino e Mario è rappresentato da Michele Carella, un attore giovane e talentuoso. Il nonno poi è interpretato dal “maestro”: il grande Ettore Toscano, punta di diamante del teatro locale che ci ha fatto l'onore di credere nel progetto e di affrontare questa avventura insieme a noi.

Nonostante tu sia all’inizio pensi di avere già un “tratto” caratteristico”?

Sono sempre stato attratto dall'incomunicabilità. I miei modelli sono il regista greco Theodoros Angelopoulos, con i suoi piani sequenza in cui mescolano presente e passato, ma anche Michelangelo Antonioni e Valerio Zurlini. Il mio è un cinema anticonvenzionale che va in direzione opposta alla troppa “esplicita” produzione contemporanea.

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Nel video l’anteprima di “Dentro il mare”:



 


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