di Luca Carofiglio

Il regista Andrea Leonetti di Vagno: «Punto tutto sulle immagini, la parola non serve»
BARI – «Punto tutto sulle immagini: a volte basta un’inquadratura per riuscire a comunicare, senza doverci per forza aggiungere la parola». Ne è certo il 25enne Andrea Leonetti di Vagno (nella foto), regista barese emergente autore di tre cortometraggi e di collaborazioni con Michele Placido, Gennaro Nunziante e Checco Zalone. Lo abbiamo incontrato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Andrea i tuoi primi passi nel mondo dello spettacolo non li hai mossi con il cinema vero?

No, con le discoteche. Quando ero un liceale cominciai a fare in maniera seria il dj: adoravo mettere dischi per far ballare ed emozionare i frequentatori dei locali. Fino a 18 anni sono stato costantemente dietro le consolle girando la provincia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E poi che cosa è avvenuto?

Una volta maggiorenne mio padre mi regalò una telecamera. Quel dono mi fece cominciare a fare le mie prime esperienze e a sperimentare. Finito il liceo decisi che il cinema sarebbe diventato il mio lavoro. Per questo motivo mi trasferii al Dams di Roma per studiare la settima arte. Abbandonai la musica per inseguire in fondo quello che volevo fare fin da bambino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Studi che hanno dato buoni frutti…

Sì. Tutto è cominciato facendo gavetta sui set, dove ho imparato a usare concretamente la macchina da presa. Nel contempo ho fatto pratica con le sceneggiature, fin quando una ha fatto colpo: quella di Portami con te”, accolta da una casa di produzione cinematografica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ un corto girato a Bari.

Sì interamente. Racconto la storia di alcuni ragazzi che terminata la scuola devono fare delle scelte per il futuro, decidendo se rimanere nella loro terra o lasciarla emigrando. È stato pubblicato su YouTube e ha fatto il giro di vari festival partecipando anche al David di Donatello nel 2012. Da quel momento ho realizzato altri due corti: “Mi ricordi il mare” sempre del 2012 e “Long Shot” del 2015. Quest’ultimo è una critica alla nuova generazione asservita agli smartphone che continuamente scatta foto senza comprenderne i pericoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Che cosa unisce i tuoi lavori?

La voglia di raccontare il “reale”. Per farlo punto tutto sulle immagini, minimizzando i dialoghi. Cerco di raccontare tutto con la macchina da presa: se l’inquadratura riesce a comunicare ciò che voglio, ritengo inutile aggiungerci le parole. D’altronde il cinema nacque muto e solo quando prese piede la televisione fu costretto ad adattarsi al sonoro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quali sono i tuoi modelli cinematografici?

Cerco di “rubare” un po’ da tutti. Adoro comunque Hitchcock per il suo lavoro sulla suspense. Ma anche Gennaro Nunziante per cui ho lavorato per “Quo Vado” è un maestro: riesce a portare sul grande schermo una satira che seppur colta è comprensibile a tutti. Lui mi ha mostrato come una battuta comica può radicalmente cambiare a seconda dell’inquadratura.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Sei riuscito infatti a lavorare come co-regista sul set di alcuni film di respiro nazionale. Hai collaborato anche con Michele Placido…

Sì, sul set di “La scelta”. Di Placido ho un bellissimo ricordo: è un uomo che difende le sue radici pugliesi. Un pomeriggio passammo ore a raccogliere le ciliegie per portarcele poi a Roma.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ultima domanda: hai in mente nuovi progetti?

A dicembre cominceranno le riprese per un nuovo corto. Si chiamerà “Untitled” e ha l’obiettivo di dimostrare come la nostra società abbia i “minuti contati”. Anche se non lo sa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video il cortometraggio "Portami con te", di Andrea Leonetti di Vagno:



 


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