di Maria Matteacci

Mai Personal Mood, indie pop e musica elettronica restando fedeli alla propria terra

CANOSA - Francesco Allegro, Andrea Messina, Matteo Conte, Michele Di Muro, Cataldo Leo. Cinque nomi, nascosti dietro a quello unico dei "Mai Personal Mood", band di Canosa che dopo aver calcato i palchi di decine di festival italiani, il 12 novembre scorso ha pubblicato l'album di debutto: "Cactus". Ce ne parla Michele Di Muro, bassista del gruppo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Mai Personal Mood: un nome mezzo italiano mezzo inglese....

Sta per "il mio personale stato d'animo" e si rifà a quella che è la peculiarità del nostro gruppo: l'indipendenza. Il "mai" è riportato secondo la pronuncia italiana per richiamare le nostre origini e giocare con le parole. Cantiamo in italiano, ma i giochi linguistici tra inglese, italiano e francese sono una prerogativa dei nostri testi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Facciamo un flashback sui vostri traguardi fino all'uscita di Cactus.

Il gruppo nasce a Canosa di Puglia nel 2007 e, dopo alcuni cambi di line-up, la formazione attuale risale a due anni fa. Nel 2009 abbiamo vinto il Festival Edizione Zero vol.1 in Basilicata, che ci ha guadagnato la firma di un contratto con l'etichetta indipendente fiorentina Forears. Nel 2011 è uscito l'EP di debutto discografico, L'Heure dEPart: anche questo un titolo straniero ma che richiama anche una pronuncia pugliese. Seguì un tour di 30 concerti che si concluse con la vittoria al festival Fuori Dal Comune del Teatro Kismet di Bari. Quest'anno, tra l'Itaca Studio di Bari e gli studi Forears di Firenze, abbiamo registrato i brani del nostro disco d'esordio, uscito lo scorso 12 novembre: Cactus.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Anche questo un nome da spiegare...

Il cactus è una pianta che cresce in condizioni aride, sfavorevoli, come possono essere quelle di una realtà provinciale come il Nord Barese in cui abbiamo origine.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
È una critica al panorama musicale barese?

Tutt'altro. La nostra è una provocazione, uno stimolo alla ricezione, affinché quello che c'è già ed è fatto bene, sia fatto meglio. Lavoriamo tra Puglia, Roma e Firenze ma restiamo fedeli alle nostre origini: la Puglia è una realtà avanguardistica dal punto di vista musicale e una città come Bari è stimolante, perché offre gli elementi di una metropoli e al contempo di un paese, vedi i rapporti tra le persone e i legami con la tradizione. La Puglia è molto attiva nel favorire la musica: è stato Puglia Sounds a finanziare il nostro disco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
La vostra musica di cosa è fatta?

Diciamo che abbiamo una precisa idea di ciò che facciamo. L'elemento elettronico, preponderante nella nostra musica, si unisce al contempo a un gusto armonico: ci ispiriamo ai panorami franco-berlinese, inglese, canadese. Subiamo varie influenze, anche hip hop. Insomma tantissime contaminazioni, anche involontarie, che emergono ascoltando le nostre canzoni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Una domanda per i "non addetti": cos'è il genere indie pop a cui il vostro album appartiene?

In parole semplici denota un tipo di musica indipendente, fuori dagli standard, di sperimentazione, che mantiene tuttavia l'orecchiabilità tipica del pop. In alcuni testi ad esempio non compare il ritornello. In più il ruolo della voce solista, che nel pop a un certo momento si "isola" dalla musica, nell'indie pop si intreccia con gli strumenti. Rispetto ad altri gruppi indie il nostro ha comunque più elettronica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Cosa consigliereste a un giovane che voglia diventare musicista?

È scontato dire di seguire il proprio cuore, si tratta di scelte. Io ho 26 anni e ho deciso di fare il musicista. Non bisogna fermarsi davanti alle difficoltà, ma soprattutto per chi voglia fare della musica la sua vita, bisogna che la si concepisca non solo come passione ma anche come lavoro.  
 
La pagina Facebook dei Mai Personal Mood: http://www.facebook.com/maipersonalmood

Il video ufficiale di Bluette, tratto dall'EP L'Heure dEPart:



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