di Dominga D'Alano

Giuseppe Gnoni, con la fotografia «osservo dove gli altri sanno solo vedere»
BARI - Giuseppe Gnoni è un 25enne fotografo di Bari. Stringe nelle mani una Reflex D90, «osservando il mondo dove gli altri sanno solo "vedere"».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Raccontaci un po’ di te

Ho studiato al centro sperimentale di cinematografia di Roma e solo tre anni fa sono diventato professionista. A darmi la spinta decisiva sono stati due viaggi, uno a Parigi e l’altro a Venezia. Qui, complici paesaggi e soggetti straordinari, ho capito che non è difficile fotografare, ma trasmettere un sentimento, un'emozione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quindi non basta una macchina fotografica a fare un fotografo?

No, a fare la differenza è il mix che si crea tra tecnica e attenzione al minimo dettaglio: la capacità di dare significato al particolare. Capire come guardare qualcosa, come fermarlo e offrirlo agli altri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I tuoi soggetti preferiti?

Mi definisco un fotografo di strada. Fermo l’attimo, il momento: due ragazzi che si baciano, una vecchietta ferma all’angolo della strada, la vita di tutti i giorni. Il mio soggetto preferito è mia nipote: è bellissima ed espressiva. Ho poi una preferenza per il bianco e nero, per questa tecnica e per quello che c’è dietro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


C’è una foto che vorresti scattare?

Una foto di guerra. Sarà che il mio mito è Robert Capa, ma penso che per quanto una guerra sia una cosa terribile, avere la possibilità di immortalarla è un’occasione unica nella vita di un fotografo. Quando c’è la guerra, scattare una foto, diventa un momento di lotta tra la paura per te e la paura per quello che fotografi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un posto che vorresti fotografare?

New York. Fino a oggi ho evitato di fotografare paesaggi, perché non riesco a trovare uno sfondo che mi emozioni abbastanza. Sono certo che se dovessi andare a New York ci sarebbero infiniti spunti e occasioni di nuove prospettive.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La foto alla quale sei più affezionato?

E' stata scattata a Parigi, è un'immagine in bianco e nero. Quando la guardo sento salire in me l’amore per quello che faccio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Poi ci sono le foto dei concerti, delle sfilate. Ho un modo tutto mio di immortalare gli artisti: non uso il flash, per cui di notte cerco di trovare quel giusto fascio di luce che mi permetta di fermare il momento. Le foto così sono più vere, raccontano molte più cose.


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