di Mariangela Dicillo

I Bless24: «Uniti dal pop-punk, che canteremo anche in italiano»
BARI - Si chiamano Bless24 (nella foto) e sono un trio barese che suona “pop-punk”. Si tratta di quel genere musicale frutto dell’incontro tra l'energia del punk e la melodia del pop che ha spopolato negli anni 90 grazie a band come i Green Day e i Blink 182.  E sono proprio questi gruppi che ispirano l’opera dei Bless24. Abbiamo incontrato i suoi componenti: il 19enne Roberto Fusillo (voce, basso e tastiera), il 22enne Francesco Loperfido (chitarra e voce) e il 21enne Luigi Portoghese (batteria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Partiamo dal vostro nome: perchè Bless24?

“To bless” in inglese è il corrispondente del verbo “benedire” in italiano e il numero 24 non è altro che il risultato della sottrazione tra 2014 (l'anno della nostra fondazione) e il numero 90, il decennio in cui siamo nati che è poi quello del pop-punk.  C’è da precisare però che più che a una benedizione, è alla consacrazione di una nuova amicizia, la nostra amicizia, che si riferisce “to bless”. Un rapporto che riteniamo guidato dal destino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In che senso?

(Risponde Roberto). Perchè avevamo stili di vita e interessi completamente diversi. Io avevo da poco lasciato il conservatorio e quindi il pianoforte, il solfeggio e l'opera lirica per iniziare a dedicarmi alle mie vere passioni: il calcio, le moto e soprattutto il rock. Decisi di iniziare a suonare il basso e la chitarra e proprio in quel momento conobbi, grazie a un annuncio su un gruppo Facebook, Luigi e Francesco. Il primo studente di ingegneria con la passione per il punk e la Formula 1, l'altro con un passato da agitatore delle folle come dj e juventino sfegatato. Entrambi, come me, facevano musica e tutti amavamo il pop-punk. Appena ci siamo incontrati, abbiamo capito di essere destinati a essere i Bless24.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E avete cominciato a suonare insieme…

Sì. Abbiamo innanzitutto realizzato tante cover acustiche in inglese appartenenti a qualsiasi genere musicale (da Elton John a Ed Sheeran e Taylor Swift), cercando di stravolgere i brani rendendoli secondo il nostro stile. Poi abbiamo registrato cinque inediti per la realizzazione di un EP autoprodotto. Ci siamo subito messi in gioco e abbiamo portato i nostri pezzi in giro per i locali di Bari che fanno musica dal vivo cercando immediatamente il consenso del pubblico. E dopo le nostre esibizioni in città abbiamo partecipato al Veleno Contest di Lucca, a un altro contest di nome EsserPerfetto 2.0 e a un programma su Radio Sound City. Infine siamo stati chiamati a Milano per un colloquio con una casa discografica molto importante in Italia e siamo riusciti ad avere i contatti giusti per partecipare ad altri contest nel resto dell'Italia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ad esempio?

Ricordiamo lo scorso 13 dicembre in via del Corso a Roma, come una vera e propria sfida. Eravamo in uno stand posizionato in una delle vie più frequentate d'Italia: suonavamo e sapevamo che chi passava non era costretta a fermarsi. Ma invece con nostra grande sorpresa c’è chi l'ha fatto: è stato davvero emozionante, perché sapevamo che era lì solo perché apprezzava noi, la nostra musica e i nostri testi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Di che cosa parlano i vostri testi?

Sono testi sia dinamici e allegri che cupi e introspettivi e nascono dagli interrogativi che ci poniamo sulla vita e dalle esperienze che affrontiamo. Ad esempio il primo inedito si chiama “All my life” e narra della storia a distanza di Luigi con una ragazza svizzera conosciuta a Malta che poi è finita male. Pensare al fatto di poter amare una persona e non sapere con certezza se la potrai mai rivedere, ci ha portato a una riflessione sulla vita e sul doverne celebrare il valore ogni giorno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La musica chi la scrive?

(Risponde Francesco). Gli arrangiamenti sono tutti di Roberto. Ha dalla sua l'esperienza del Conservatorio e la conoscenza approfondita delle nozioni di solfeggio, armonia e teoria della musica. Questo l'ha anche agevolato quando ha iniziato a suonare da autodidatta il basso. Io e Luigi, invece, siamo partiti proprio da zero. Ora, però stiamo prendendo tutti quanti lezioni per migliorarci, spinti sempre dalla dedizione e dall'amore verso quello che facciamo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma come mai questo amore proprio per il pop-punk? Copiate fedelmente questo genere o ci inserite qualcosa di vostro?

Tutti e tre, allo stesso modo, amiamo il pop-punk perché è un compromesso ben riuscito fra i suoni graffianti e i testi con tematiche fortemente politiche del punk e le melodie più dolci e i testi più rilassati e meno impegnati del pop. Ma non copiamo nulla da nessuno: come tutti i musicisti abbiamo un genere di riferimento a cui ci ispiriamo e da cui cerchiamo di cogliere gli spunti giusti. L'importante è non fermarsi a riproporre sempre le stesse cose. D'altronde esistiamo da poco e fino ad ora abbiamo avuto poco tempo per sperimentarci, ma abbiamo intenzione di trasportare il pop-punk anche in italiano, cosa che nessuno ha fatto tranne forse i Finley che però sono durati abbastanza poco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Bari è una città che può aiutare a far emergere una band?

Se uno vuole emergere, il modo lo trova. Basta avere tanta umiltà, tanta voglia di fare, tanta passione e volontà. «I don't wanna waste my time become another casualty of society» (“Non voglio sprecare il mio tempo e diventare una vittima della società”) , cantavano i Sum 41 in Fatlip. Questa frase rappresenta il nostro motto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video il brano dei Bless24, “Underwater”:


 


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