Tancredi Di Paola: da Bari a Los Angeles per vincere un prestigioso premio cinematografico
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lunedì 13 aprile 2015
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di Marina Altomare
Da Bari a Los Angeles…un bel salto.
Sì. Dopo essermi diplomato, ho deciso di continuare gli studi negli Stati Uniti e mi sono iscritto alla Loyola Marymount University, considerata la quinta migliore università del Paese, che fornisce un’ottima preparazione nel campo cinematografico e televisivo. Il cinema è da sempre la mia passione e a un certo punto ho deciso di dedicarmici seriamente, di farne il mio lavoro: vorrei diventare un regista.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Perché negli Stati Uniti?
Negli Usa lo spettacolo è considerato un’industria, non un mero passatempo e ci sono Università che ti formano per darti la possibilità di aprirti una strada occupazionale. In Italia è tutto diverso e tutto più lento. E poi per chi come me ama il cinema, è fantastico studiare a due passi da Hollywood.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Parliamo del concorso.
Si trattava di un contest online riservato a filmakers europei. Io ed alcuni miei compagni di corso (Brian Grant, Jack Ritter, Ksusha Gehenfeld e Jacob Kilijs) siamo stati invitati a partecipare da un mio amico, Martin Tube, già vincitore di un altro contest. Abbiamo messo insieme in poco tempo le nostre idee e in soli due giorni abbiamo scritto, interpretato e diretto il cortometraggio “Powerless” che abbiamo poi montato in tre giorni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il premio in che cosa consisteva?
Abbiamo vinto un bel gruzzolo di denaro che stiamo pensando di investire nella produzione di un altro cortometraggio che dovrebbe essere terminato entro maggio. Del resto senza soldi qui negli Stati Uniti non si combina nulla. Per il mio precedente corto, “Tolls”, ultimato a febbraio, ho attivato un “crowdfounding”, una raccolta fondi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Avete vinto nella sezione “Technical Exellence”: quali tecniche avete usato?
Abbiamo utilizzato diversi tecniche ed effetti speciali sperimentali, che stiamo apprendendo durante il nostro corso di studi. Ad esempio l’uso della voce narrante è inserita da subito, voce che poi cambia fino a divenire elettronica rimandando così all’argomento centrale dell’elettricità. Narrativamente abbiamo anche deciso di rivelare poco a poco l’identità del personaggio, creando così suspence.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Che tema avete affrontato in “Powerless”?
La protagonista del film è l’elettricità. Scoperta dall’uomo assume il ruolo di sottomessa al suo volere o al contrario di dominatrice? In 2 minuti e 55 secondi abbiamo concentrato tutta la nostra creatività in diversi paragoni, di cui il più calzante è quello della ragazza che porta a spasso il cane: è lei che dirige o è il suo cane a dirigere lei? Poniamoci questo interrogativo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qui il cortometraggio “Powerless”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Marina Altomare
Marina Altomare