di Micaela Ricci

Bianca Cianfano: «Nei miei romanzi affronto il tema della rinascita»
BARI - «Non ho avuto nessuno che mi aiutasse, ho fatto tutto da sola e sono solo all’inizio: potrò dire di essere arrivata solo quando vincerò il Premio Strega». Non si può dire che non sia ambiziosa Bianca Cianfano (nella foto), scrittrice nata a Lecce (ma barese di adozione), che a soli 22 anni ha pubblicato due romanzi: Oltre le onde”, scritto a 18 anni e “Brucerò per te la pioggia”. L’abbiamo incontrata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quando hai iniziato a scrivere?

A 16 anni, quando ho vinto con un mio racconto  un concorso interscolastico mentre frequentavo l’Istituto tecnico commerciale Romanazzi , gareggiando con concorrenti temibili che provenivano dai migliori licei di Bari e provincia. Dopo aver vinto altri due concorsi, nel 2011 ho pubblicato il mio primo romanzo, “Oltre le onde”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quali temi affronti nei tuoi libri?

Scrivo di situazioni difficili e di “rinascita”. Desidero far capire a tutti che la fine non esiste e che chiunque ce la può fare. Anch’io ho passato momenti difficili, mi sono sentita depressa in un periodo della mia vita, ma sono la testimonianza che si può uscire dal dolore e, appunto, si può rinascere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Momento importante per il tuo percorso, l’anno 2012: finalista al premio RAI “La giara”.

Sì, ho partecipato a questo concorso prestigioso con il manoscritto del mio secondo romanzo “Brucerò per te la pioggia” e l’idea mi è venuta grazie all’incoraggiamento di Teresa Romano, la proprietaria di una piccola libreria di Lecce che mi ha consigliato di partecipare. Sono stata selezionata con altri 21 finalisti e con orgoglio posso dire di essere stata l’unica finalista pugliese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qualcuno ti ha aiutata in qualche modo?

Le uniche persone che mi hanno aiutato in un certo senso sono tutti coloro che mi hanno sostenuto e che hanno apprezzato fin da piccola le mie capacità. Mi viene in mente la mia insegnante d’italiano delle scuole superiori, Angela Cavallo, che mi ha sempre spinto a partecipare ai concorsi e che ha sempre creduto in me. La cosa più importante è sentire che gli altri ti stimano e che credono nel tuo valore. Ma, a parte coloro che mi sono stati vicini, non ho avuto la fortuna di avere “santi in paradiso”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
Nel giugno del 2014 viene pubblicato  il tuo secondo romanzo “Brucerò per te la pioggia”. Da dov’è nata l’idea per questo libro?

E’ una storia in parte autobiografica. Parla di una donna, moglie e mamma di una bambina, sposata con un notaio ma schiava della violenza e delle convenzioni sociali. Attraverso una relazione extraconiugale la protagonista riesce a liberarsi del suo matrimonio opprimente e violento e comprende molti aspetti della sua esistenza. Anch’io ho vissuto un’esperienza simile a quella della protagonista, imprigionata in una relazione che definirei “malsana”. Partendo dalla realtà ho creato una trama romanzata su una donna che, come me, è riuscita a liberarsi del dolore, riprendendo in mano la sua vita. La frase del titolo riprende quelal di una frase che si ritrova in un momento cruciale della storia. Simboleggia la volontà di spingersi oltre i limiti naturali e personali per amore degli altri e di sè stessi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quali sono i modelli della tua scrittura?

Chiara Gamberale, Alessandro Baricco, Margaret Mazzantini. Preferisco la letteratura italiana e contemporanea. Tra gli autori stranieri amo David Grossman. Non ho un filone a cui mi rifaccio in particolare per il mio stile di scrittura: traggo ispirazione dalla narrativa moderna, quel modo di narrare scorrevole e con periodi brevi. Mi piace scrivere in maniera diretta, senza dilungarmi troppo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A chi ti rivolgi con le tue storie?

A tutti indistintamente. Non c’è un pubblico privilegiato per i miei romanzi, ognuno può interpretarli come meglio crede. Ho notato con piacere durante la presentazione del mio ultimo libro e leggendo i messaggi su facebook, che molti dei miei lettori sono studenti universitari o adulti che si immedesimano nelle storie che narro.


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