di Salvatore Schirone

Bari, c'è sempre più povertà: aperta una nuova mensa sociale. Le immagini
BARI - «Dopo sette anni di impegno a sostegno dei poveri del quartiere, grazie all'aiuto di decine di volontari e al contributo di enti e privati cittadini, siamo riusciti a portare a termine la ristrutturazione della nuova mensa della caritas parrocchiale». Sono le parole del parroco della Cattedrale don Franco Lanzolla, che in anteprima assoluta ci ha fatto visitare la nuova mensa dei poveri di Bari, che sarà inaugurata il prossimo 21 ottobre. La vecchia infatti, sita nella piazza della Cattedrale, non era più sufficiente per ospitare la crescente domanda di pasti da parte delle tante persone disagiate che vivono in città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
A guidarci nella visita (vedi video e foto), mentre fremono gli ultimi lavori, è Decio Minunno, il responsabile diocesano della mense cittadine. La nuova struttura sorge accanto alla chiesa di Santa Chiara in strada Tresca nei pressi del Castello Svevo. Tutto è ormai pronto per accogliere i volontari e gli ospiti che fino ad oggi frequentavano la vecchia mensa San Giacomo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
«L'anno scorso abbiamo contato 13mila pasti elargiti in tre giorni alla settimana, giovedì venerdì e sabato - ci spiega Minunno -. Questa nuova grande sala da pranzo potrà contenere comodamente 130 commensali. Ma grazie alla spaziosa veranda e alla sala di accoglienza, si spera di poterne ospitare molti di più. La nuova cucina infatti può sfornare fino a 300 pasti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Ci sono bagni indipendenti per gli ospiti e per il cuoco e il personale, che vi posso accedere da entrate separate. La mensa ha un accesso secondario posteriore ricavato da un tratto di strada ottenuto in concessione dal demanio per 150 euro all'anno, ritagliato dal complesso sul quale sorgerà la nuova sede della Sovrintendenza. Dal giardino posteriore, attraverso un cancello posto sulla strada principale del lungomare, potranno accedere i furgoni dei rifornimenti. 
 
Una struttura moderna ed efficiente ottenuta dalla ristrutturazione e dal rifacimento completo di quella che una volta era la casa del custode del palazzo della sovrintendenza. Il costo complessivo dei lavori ammonta a 300mila euro, frutto di donazioni effettuate da privati e banche. Il Comune di Bari ci ha messo 20mila euro. Circa 27mila euro sono stati invece raccolti da 53 enti tra parrocchie, istituti religiosi e movimenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
Un risultato importante per dare una risposta concreta ed efficiente ad una piaga, quella della povertà, che negli ultimi anni di crisi ha mostrato particolarmente la sua virulenza, anche a Bari. Attenzione, chi viene a chiedere un pasto qui non è solo il “solito” extracomunitario o senzatetto. Molte delle persone che frequentano le mense dei poveri sono italiani che si trovano attualmente in grave difficoltà, che spesso hanno perso il lavoro. Dei 150 frequentatori abituali della mense cittadine,  più di un terzo è costituito da baresi che non ce la fanno ad andare avanti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Algimiro, un operatore della Caritas di una parrocchia di Carrassi dice: «Ci troviamo davanti a persone che fino a qualche anno fa portavano viveri per i poveri e che ora sono costrette loro a chiedere la carità». Franco Sifanno, attivo volontario della mensa di San Giacomo, racconta: «Negli ultimi tempi tra i nostri ospiti abbiamo avuto impiegati e anche funzionari. Mi è capitato di incontrare vecchi amici che sapevo stare economicamente bene». 
 
Le cause della crescente povertà non sono solo legate solo alla crisi. A volte sono il frutto si scelte di vista sbagliate. Il vizio del gioco e la droga ad esempio. Oppure frutto di matrimoni andati a finire male. Lo sa molto bene don Franco, che quotidianamente riceve richieste di aiuto e che per questo chiarisce: «Nella nostra mensa noi non eroghiamo pasti, ma doniamo relazioni familiari. Non mi piace parlare di mensa ma di famiglia. La povertà economica è spesso solo la conseguenza di altre povertà culturali, che sono di carattere spirituale, relazionale e sociale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Nel video, la nuova mensa di Santa Chiara:
 


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  • michele - Mi sono proposto come cuoco, gratuitamente ovviamente ,per dare una mano, nemmeno mi hanno risposto.


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