Polizza catastrofali imprese: perché se ne parla sempre di più e cosa sapere
Letto: 55 volte
martedì 23 dicembre 2025
di ARTICOLO SPONSORIZZATO
Terremoti, alluvioni e frane non sono più eventi eccezionali nel senso tradizionale del termine. La loro frequenza crescente ha reso evidente quanto un singolo episodio possa mettere a rischio la continuità operativa di un’impresa, soprattutto quando colpisce immobili, impianti e attrezzature fondamentali per l’attività quotidiana.
Che cos’è davvero una polizza catastrofali
La polizza catastrofali è una copertura assicurativa pensata per intervenire in caso di eventi naturali di grande intensità e impatto territoriale. A differenza delle polizze aziendali più comuni, che spesso escludono o limitano questi rischi, questa assicurazione nasce per coprire danni causati da fenomeni come terremoti e alluvioni, quando il danno non è isolato ma diffuso su un’intera area.
Il cuore della polizza è la tutela dei beni aziendali. Fabbricati, locali commerciali, capannoni industriali, impianti e macchinari rappresentano investimenti rilevanti che, in assenza di copertura, possono trasformarsi in una perdita definitiva dopo un evento catastrofale.
Quali eventi e quali beni vengono assicurati
Nella maggior parte dei casi, le polizze catastrofali per imprese coprono i danni materiali diretti causati da terremoti, alluvioni, inondazioni ed esondazioni. In alcune formulazioni rientrano anche frane e smottamenti, mentre altri eventi possono essere inclusi solo tramite estensioni di garanzia.
La copertura riguarda principalmente gli immobili e i beni strumentali, ma alcune soluzioni prevedono anche il rimborso delle spese di ripristino o la copertura delle perdite economiche legate alla sospensione dell’attività. Proprio per questo, leggere con attenzione le condizioni contrattuali è fondamentale per evitare aspettative non allineate alla realtà della polizza.
Perché l’obbligo ha acceso il dibattito
L’introduzione dell’obbligo assicurativo ha contribuito ad accendere l’attenzione sul tema, ma il dibattito non riguarda solo le scadenze o gli adempimenti formali. Molte imprese si interrogano su costi, reali benefici e utilità della copertura, soprattutto in territori percepiti come meno esposti al rischio.
In realtà, la logica alla base della polizza catastrofali è simile a quella di altre forme di prevenzione: non si assicura ciò che accade spesso, ma ciò che, quando accade, può avere conseguenze devastanti. È proprio questo il motivo per cui lo Stato sta spingendo verso una maggiore diffusione di queste coperture.
Quanto incide sul bilancio di un’impresa
Il costo di una polizza catastrofali non è uguale per tutti e dipende da fattori come la localizzazione dell’immobile, il valore assicurato, il tipo di attività svolta e le condizioni di contratto. Due aziende simili, ma situate in zone diverse, possono ricevere preventivi molto differenti.
Questo rende il confronto tra offerte un passaggio cruciale. Guardare solo al premio annuo può essere fuorviante se non si considerano massimali, franchigie ed esclusioni, che incidono direttamente sull’efficacia della copertura in caso di sinistro.
Una scelta che va oltre l’obbligo
Al di là degli aspetti normativi, la polizza catastrofali sta diventando uno strumento di gestione del rischio sempre più rilevante. Proteggere i beni aziendali significa proteggere anche il lavoro, i dipendenti e la capacità dell’impresa di rimettersi in piedi dopo un evento critico.
In un contesto economico in cui l’imprevisto è sempre meno imprevedibile, dotarsi di una copertura adeguata non è solo una risposta a un obbligo, ma una decisione strategica. Informarsi, capire come funziona la polizza e scegliere una soluzione coerente con la propria attività può fare la differenza tra una ripartenza possibile e una chiusura forzata.





.jpg)

-copertina.jpg)




.jpg)